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Marco Nieddu, Tortolì, Simone Saiu, Budoni
Supersfida tra le prime in classifica, numeri e uomini a confronto

Budoni-Tortolì, il meglio dell'Eccellenza a confronto: gli ogliastrini al primo match-ball per la serie D, i galluresi primeggiano nel 2017

Da una parte la miglior squadra del 2017, il Budoni con 26 punti. Dall'altra, la miglior squadra della stagione, il Tortolì con 63 punti. La capolista imbattuta del campionato di Eccellenza cerca il conforto dell'aritmetica per festeggiare la serie D, per farlo in casa della più immediata inseguitrice deve solamente vincere, un pareggio rimanderebbe il tutto alla gara successiva che gli ogliastrini giocheranno contro il Tergu. Questo perché le due squadre, quando mancano 5 giornate al termine, sono divise da 12 punti e il fatto che la squadra di Francesco Loi non possa giocare con il conforto dei due risultati su tre è dovuto al pareggio per 1-1 di domenica scorsa in casa con la Ferrini mentre i galluresi vincevano a Monastir 3-2 rosicchiando 2 punti di distacco. Che il Tortolì potesse chiudere ogni discorso a marzo era un calcolo già noto a Natale quando i rossoblù chiusero il girone d'andata con 14 punti di vantaggio sulla seconda, in quel caso era il Calangianus. Gli ogliastrini, che al giro di boa avevano 14 partite vinte e 1 solo pareggio, avrebbero potuto festeggiare la prima (Ferrini), la seconda (a Budoni) o la terza (Tergu) domenica di marzo. Una settimana fa la festa poteva arrivare solo con la combinazione di due risultati (vittoria Tortolì e non vittoria Budoni), da domani il destino dei rossoblù è unicamente nelle mani di Nieddu e compagni (nella foto contrastato da Simone Saiu del Budoni). D'ora in poi loro saranno arbitri di se stessi. La gara è tutta da gustare, con tante sfide nella sfida, quello dei bomber Nieddu (22 gol in 22 partite) e Sartor (18 reti in 20 partite), dei registi Lepore (ex di lusso)-Bodano, delle difese (i portieri Floris-Trini e i centrali Gutierrez-Vignati/Varrucciu-Farris) divise solamente da 4 gol ma anche dei fuoriquota, partendo dai '96 Doddo (altro ex) e Mastio per arrivare ai '98 Cocco (9 gol ma in forse)-Piroddi e Murgia-Saiu, passando per i '97 Santoro e Loi. 

 

TORTOLÌ. Se si confronta il girone d'andata con quello di ritorno il paragone è impietoso perché la squadra di Francesco Loi aveva vinto tutte le prime 10 partite in calendario mentre nel 2017 ne ha vinto solo la metà mantenendo la prestigiosa imbattibilità. Dopo 10 giornate i rossoblù avevano segnato 32 volte e subito 6 reti, nelle stesse gare del girone di ritorno è andata 21 volte a segno subendo 11 reti, in pratica i rossoblù segnano un terzo di gol in meno (lo stesso bomber Nieddu ha un differenziale di 13 gol a 7) e incassano il doppio delle reti. Che il Tortolì rallentasse la corsa era fisiologico (da 30 a 20 punti), impensabile poter tenere ancora quei ritmi folli perché nel frattempo gli impegni di Coppa Italia regionale - finalissima vinta contro l'Atletico Uri - e nazionale - primo turno superato contro l'Unipomezia - hanno inevitabilmente tolto energie e lucidità alle gare di campionato. A tutto questo va aggiunto il carico di infortuni e squalifiche che è sempre superiore nel girone di ritorno. I numeri sono sempre importanti, in questo caso indicano una flessione ma non possono diminuire la portata dell'impresa di una società, di uno staff tecnico e di un gruppo di giocatori che ha marciato a ritmi elevati come non si vedeva in Eccellenza dalla stagione 2004-05 quando vinse la Nuorese di Virgilio Perra che chiuse imbattuta vincendo 26 gare su 30. Anche il Tortolì finora non ha mai perso ma, a differenza dei barbaricini, ha vinto la Coppa Italia regionale e se centrasse anche la finale nazionale arriverebbe laddove mai nessuna squadra sarda è riuscita a spingersi.   


BUDONI. Che nel 2017 abbia strappato il ruolo di vice-capolista al Calangianus c'era da aspettarselo perché la squadra gallurese, riveduta e corretta a dicembre dal bravo diesse Renzo Oggianu con un saggio mercato in entrata e uscita (il portiere Trini per Pioli, il difensore Varrucciu per Merenda, il regista Bodano per Gavioli, l'attaccante Kozeli per Fideli dopo aver preso anche l'argentino Sartor), è stata poi mandata a pieno regime dal tecnico Raffaele Cerbone: gioco intenso, equilibrio tra i reparti e facilità nell'andare a segno. Nelle 10 giornate del girone di ritorno il Budoni ha provato a fare il Tortolì dell'andata, ha vinto 8 gare anziché 10 ma i gol fatti (30 contro 32) e quelli subiti (8 contro 6) sono molto simili. I biancoblù un girone fa furono in grado di arrestare la striscia di vittorie degli ogliastrini, ora vorranno evitare che festeggino in casa propria anche perché Meloni e compagni puntano non solo a conservare la seconda piazza ma anche ad annullare i playoff regionali (leggi l'articolo) in modo da avere il ripescaggio in serie D quasi assicurato indipendentemente dalla riuscita o meno del superamento dei due turni di spareggi nazionali. 

In questo articolo
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2016/2017
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11 Ritorno