«Ospitalità da Suni e Tresnuraghes ma si trovi un accordo»
Campo Italia conteso, il grido d'allarme del Bosa: «Senza l'impianto per il terzo allenamento pronti a ritirare la squadra dal campionato di Eccellenza»
Un campo conteso, e non è una novità. Un accordo che non arriva tra le due squadre di Bosa e il Comune, e non va bene. Specie se le conseguenze sono quelle di paventare il ritiro dal campionato di Eccellenza. Il Bosa alza la voce e chiede che venga risolto al più presto il problema del terzo allenamento da poter svolgere al martedì quando l'utilizzo del "Campo Italia" spetta alla Calmedia, che ha ripreso l'attività con la prima squadra ripartendo dalla Terza categoria. La società rossoblù ha già esternato all'amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mastino l'esigenza di poter disporre l'impianto per il terzo allenamento della prima squadra promettendo di restituire quel tempo di utilizzo negli altri giorni in cui il Campo Italia è a disposizione dei rossoblù.
Il grido d'allarme del direttivo del club presieduto da Marco Naitana è ben delineato in un comunicato ufficiale, che riceviamo e pubblichiamo.
«Un’esperienza sportiva vincente rischia di andare in frantumi e la città potrebbe perdere la sua Eccellenza. La società è pronta a ritirare la squadra dal campionato e i dirigenti sono pronti a rimettere i loro incarichi. Perché? Perché non ci viene consentito di allenarci. La società ha chiesto al Comune (con una lunga e dettagliata relazione che è a disposizione di chiunque voglia leggerla) e alla Calmedia (a voce e attraverso una serie di incontri) di poter avere un’ora e 30 di allenamento in più al martedì.
In Eccellenza è necessario allenarsi con una frequenza maggiore. Ce lo ha insegnato l’esperienza e ce lo ha insegnato, duramente, una retrocessione che ancora pesa sulla nostra coscienza sportiva. Ebbene, non ci è stato consentito di allenarci per un’ora e mezza in più al martedì (giorno che spetta alla Calmedia, come da accordi). Non è stato sufficiente nemmeno garantire per iscritto che avremmo restituito quell’ora e mezzo di campo in più il giorno successivo.
La società rispetta il lavoro degli altri e ovviamente crede che la possibilità di allenarsi vada garantita a tutti, ma crede altrettanto fermamente che ci siano delle differenze di categoria che devono essere rimarcate e che devono emergere con chiarezza.
Il Bosa milita nel campionato regionale di Eccellenza, la serie A sarda. La massima serie. Con il contributo di tantissimi sponsor, la società è riuscita anche quest’anno a raccogliere le ingenti somme necessarie a completare l’iscrizione. In questa stagione poi è riuscita a iscrivere anche i ragazzi delle giovanili nei campionati più importanti e prestigiosi, quelli ragionali, nelle categorie Giovanissimi, Allievi e Juniores.
Ecco, questo enorme sforzo, che nasce solo dalla passione e dall’impegno volontario, rischia di essere vanificato dall’impossibilità di avere a disposizione un impianto di allenamento quando è necessario.
In queste settimane è ancora oggi la società ha fatto di necessità virtù: la prima squadra si è allenata per strada o in spiaggia. Ma i tecnici e i giocatori, ora che il campionato inizia e si fa sul serio, chiedono alla dirigenza un campo vero. La società ha valutato anche l’ipotesi di andare via da Bosa: Suni e Tresnuraghes potrebbero offrire ospitalità. Nessuna porta è stata chiusa, ma riteniamo che non sarebbe giusto per noi e per la città.
La società chiede quindi di essere messa nelle condizioni di condurre il campionato di Eccellenza nel migliore dei modi. Chiede una soluzione che metta tutti d’accordo e soddisfi le legittime esigenze di tutti, ma nel rispetto delle obiettive differenze di categoria e frequenza degli impegni sportivi. Lo chiede al Comune, alla Calmedia nella persona del suo presidente Don Paolino Fancello e alla Federazione».