Giorico: «Finalmente a casa». Filippi: «Non ci nasconderemo»
Coppa Italia, l'Arzachena ritrova il Biagio Pirina nel derby con l'Olbia
Riapre ufficialmente lo stadio Biagio Pirina e l'Arzachena potrà fare l'esordio ufficiale nella sfida di Coppa Italia contro l'Olbia. Fischio d'inizio alle ore 19 (arbitra Matteo Gualtieri di Asti) e si riparte dall'1-1 dell'andata (gol di Andrea Sanna e pareggio finale di Ceter) che ha lasciato in bilico la qualificazione e messo in vantaggio gli smeraldini che possono contare sul pareggio a reti inviolate. al Nespoli mister Giorico ha presentato l’incontro.
ARZACHENA. Il tecnico biancoverde Mauro Giorico mette l'accento sul ritorno a casa dopo un anno di esilio: «Finalmente al Pirina - esordisce l'allenatore - La scorsa stagione non è stata per niente semplice, ora vorrei vedere sugli spalti lo stesso entusiasmo di quando abbiamo vinto il campionato di Serie D. In quel periodo il pubblico e la nostra tifoseria ci diedero una grande mano per raggiungere la conquista della Serie C. La squadra sta lavorando con tanto impegno ed entusiasmo, la sua crescita è costante. Credo che l’Olbia voglia fare la partita così come ha cercato di fare domenica scorsa. In questo momento bisogna capire quante energie ha la mia squadra e cercare di centellinarle per i 90 minuti visto che si giocherà alle 19 con tanto caldo e umidità. Il nostro obiettivo non è tanto il passaggio del turno, ma arrivare alla prima di campionato in buone condizioni. Vogliamo dare battaglia a chiunque. È chiaro che se poi dovessimo passare il turno ne saremmo soddisfatti».
OLBIA. Deve vincere per passare il turno ma l'allenatore Michele Filippi guarda alla crescita della squadra e la prestazione che saprà fornire: «Di certo l'Olbia non si nasconderà. Proveremo, senza scorciatoie e con la forza delle nostre idee, a conquistare il passaggio del turno. È un obiettivo che ci è sfuggito nelle ultime due stagioni e i ragazzi sanno che sarebbe importante iniziare la stagione con un miglioramento rispetto ai risultati del passato. L'applauso ricevuto al fischio finale dal nostro pubblico ci ha inorgoglito e dato uno stimolo ulteriore. Alla ripresa degli allenamenti di martedì ho trovato una squadra alimentata da un sentimento misto tra entusiasmo e rammarico per non aver espresso al massimo il proprio potenziale. Questa consapevolezza non può che facilitare il lavoro settimanale dello staff perché è una fortuna avere a che fare con un gruppo di giocatori fortemente esigente con se stesso».