I Presidenti del Crs e del Cra sul caso scifo
Delpin e Cabboi: "Un evento isolato che va stigmatizzato"
"Vorrei fortemente stigmatizzare l'increscioso episodio che ha visto il giovane arbitro Giampaolo Scifo della sezione di Nuoro essere aggredito a calci, sperando, con aperta e indignata disapprovazione, che avvenimenti del genere non facciano più parte del mondo dilettantistico, ancor di più del nostro". Son state queste le prime parole che Andrea Delpin, Presidente del comitato regionale, ha espresso durante l'ultimo Consiglio Direttivo del 2012, svoltosi in via Bacaredda ieri, venerdì 21 dicembre. Delpin, toccando uno degli argomenti del fitto ordine del giorno, ha così esordito, volendo appositamente dare un segnale forte di dissenso sull'accaduto. Il direttore di gara nuorese, dopo essere stato scaraventato a terra, da due tifosi dell'Idolo nel finale della gara che gli arzanesi stavano pareggiando 2-2 contro il Villasimius, alcune settimane fa, era stato vittima di un deprecabile gesto di cui, anche il Presidente CRA, Francesco Cabboi, presente al tavolo del Consiglio, con i consiglieri di nuova nomina del comitato, si è detto fortemente dispiaciuto: "E' stato un episodio isolato che testimonia il clima di tensione che non si dovrebbe mai respirare all'interno di un rettangolo di gioco - ha affermato Cabboi - l'arbitro deve ritrovare due figure di riferimento; quella del dirigente accompagnatore dedicato e quella, un tempo fortemente rappresentativa, del capitano. Entrambi responsabili del rapporto, che dal primo istante in cui il direttore di gara si presenta al campo, deve muoversi su binari di fiducia e collaborazione.
Ci muoveremo affinché si aprano tavoli di incontro e discussione fra dirigenti, tecnici, giocatori e classe arbitrale. In modo che avvenimenti del genere non capitino mai più". Un discorso che, sposato appieno dal presidente Delpin, porti ogni minimo conflitto sul terreno del dialogo, dell'ascolto. "Sarà nostro piacere e dovere - ha confermato il presidente della Figc isolana, fresco di nomina al secondo mandato - perché solo dal confronto sereno nascono terreni di condivisione e ci si apre alla crescita".
Di comune accordo l'olianese Francesco Cabboi, ha ricordato il concetto cardine, mai sfuggito alla classe arbitrale; "Non perdiamo mai di vista quanto e in quanti la disciplina pratichino, con sacrifici e impegni di tempo e denaro. L'arbitro, amo ricordarlo sempre, scende in campo per dirigere la gara, vuole divertirsi e questo traguardo lo raggiunge quando i 22 in campo e non solo loro, trovano quell'emozione. Rimango estremamente fiducioso, sull'ipotesi che anche dalle società stesse arrivino segnali di distensione. Quando la società è seria i comportamenti dentro e fuori dal campo mantengono quella caratteristica, che ritengo debba essere assolutamente auspicabile mantenere"
LE DESIGNAZIONI DELLA PRIMA GIORNATA DI RITORNO: