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Sandro Acciaro, allenatore, Ilva
«Non si aspetti il 5 marzo e no a formule improbabili»

Eccellenza, lettera firmata dai 18 tecnici: «Subito un confronto per la ripresa, basta con l'attendere passivamente le decisioni governative»

Gli allenatori dell'Eccellenza della Sardegna passano all'attacco. Ma non nei confronti dei loro dirigenti o del Comitato Regionale che sovrintende il massimo torneo dilettantistico - che tra l'altro lunedì 25 gennaio si incontreranno in videoconferenza (leggi qui) - bensì nei confronti del tempo che manca ad una eventuale ripresa del campionato qualora la sospensione dell'attività agonistica decretata dall'ultimo DPCM fino al 5 marzo sia l'ultima della serie iniziata a fine ottobre per l'aumento dei casi di positività al Covid-19.

I 18 tecnici delle squadre isolane, dunque, scelgono un modulo più offensivo e chiedono - attraverso una lettera firmata e indirizzata alla propria associazione degli allenatori, al presidente del Comitato Regionale Gianni Cadoni e agli organi di stampa - di cambiare approccio allo stato di “passiva attesa” rispetto alle decisioni governative allargando il confronto anche alla loro componente nel momento in cui si cercherà, al più presto, di riprogrammare la stagione, fissando dei limiti temporali per la chiusura della medesima senza una compressione spinta del calendario gare con eccessivi turni infrasettimanali e, soprattutto, non utilizzando formule che guardino poco al merito sportivo per determinare promozioni e mantenimento della categoria.

 

IL TESTO DELLA LETTERA DEI 18 ALLENATORI (nella foto i tecnici Sandro Acciaro/Ilva e Antonio Prastaro/Castiadas)

«I sottoscritti Allenatori delle squadre partecipanti al Campionato di Eccellenza Regionale Sardegna, esaminata la complessiva situazione afferente alla prolungata sospensione dell’attività calcistica dilettantistica,

CONGIUNTAMENTE ESPONGONO

Doverosa premessa alla presente è la consapevolezza, da parte nostra, del drammatico periodo che tutti stiamo attraversando, in termini sanitari nonché economici. Così come siamo consapevoli che spetta ai dirigenti delle società rapportarsi con la Federazione, per quanto riguarda gli aspetti inerenti al destino di questa tribolata stagione sportiva.

 

Ciò premesso, riteniamo opportuno porre l’attenzione su alcuni aspetti che, a nostro avviso, non sembrano, in questo pur complesso momento, oggetto di adeguati presidio ed attenzione. Se è indubbio che gli organi federali si trovano a dover prendere atto delle “superiori” decisioni governative, non condividiamo lo stato di “passiva attesa” con cui si prende meramente atto dello stillicidio di rinvii e prolungamenti della sospensione dell’attività sportiva.

 

Se – come sembra – si potrebbe ripartire con gli allenamenti non prima del 5 marzo p.v., riteniamo insostenibile che si attenda fino a tale data, o poco a ridosso, per conoscere se, ed in che termini si potrà riprendere.

 

La nostra richiesta è che, fin d’ora, sia avviato un confronto, con il coinvolgimento di tutte le parti, per riprogrammare la stagione, fissando dei limiti temporali prefissati.

 

Il rischio, e il paradosso, è che, a differenza degli altri tesserati, la nostra categoria si trovi incagliata in questa sorta di limbo, per poi magari ritrovarsi, al tramonto della stagione, ad aver trascorso un’intera annata di “squalifica virtuale”, stante l’indisponibilità a poter ricoprire ulteriori incarichi.

 

Né si può tacere il timore che l’esigenza di portare a termine i campionati possa originare una compressione delle gare da disputare, costringendo allenatori e giocatori ad improponibili costanti turni infrasettimanali o, peggio, alla emanazione di estemporanee formule simili ad una sorta di riffa, con in palio la promozione e/o il mantenimento della categoria; il tutto a scapito del merito sportivo e, parametrato al nostro ambito, professionale».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021