Il presidente: «Tutti liberi di andare altrove»
Esposito crede nel Pula: «Sarà un campionato di transizione, Pilo farà il diesse e costruirà la nuova squadra»
Costruisce case, ora ricostruirà il Pula. Luca Esposito, giovanissimo presidente del club biancorosso, è pronto per l'opera di ristrutturazione che l'attende dopo un anno di successi (campionato, Coppa Italia e Supercoppa) e il ritorno in Eccellenza a dieci anni di distanza dall'ultima apparizione nel massimo torneo dilettantistico regionale. «Stiamo iniziando ora a programmare dopo diversi giorni fermi per gli impegni lavorativi che mi hanno tenuto fuori dalla Sardegna», dice il 29enne imprenditore nel settore edile. Un'assenza che è costata cara al Pula che ha visto, nel giro di un mese, andar via l'allenatore Giampaolo Zaccheddu (al Quartu 2000), il diesse Angelo Farci (al Selargius), il capitano Nunzio Falco (allenerà il Samassi) e diversi giocatori importanti come Gigi Pilleri (Samass), Claudio Placentino (Samassi), Nicola Lai (Selargius), Nicola Atzeni (Quartu 2000). «Non mi sorprende questa situazione - ammette Luca Esposito - Ho deciso a fine campionato di lasciare tutti liberi di cercare altre oppurtunità in modo che ognuno di loro potesse trovare una sistemazione migliore soprattutto dal punto di vista economico».
Presidente, da dove intende incominciare per programmare la nuova stagione in un campionato difficile come l'Eccellenza?
«Intanto Luca Pilo è stato promosso direttore sportivo. Anticipa di un anno il nuovo ruolo e inizia a farlo in una società che ben conosce in una categoria stimolante. Lui è stato un grande giocatore e sono contento della sua scelta perché il ruolo di diesse ce l'ha nel Dna, è tra i pochi giocatori che ha sempre mantenuto i contatti con tutti i compagni di squadra ovunque sia stato e ciò lo agevolerà in questa nuova avventura»
Avrà avuto modo carpire i segreti di un direttore sportivo vincente come Angelo Farci, come mai non è rimasto con voi?
«È stata una scelta condivisa. Angelo è un diesse vincente, abituato a lavorare con programmi ben precisi dall'inizio della stagione. Ha avuto la possibilità di tornare al Selargius e, giustamente, visto che noi non avevamo il tempo di programmare subito la nuova stagione ha scelto di tornare a casa»
È sembrata strana anche la non conferma di Giampaolo Zaccheddu, il tecnico del triplete
«Non era in discussione la sua riconferma, anzi, già al termine dell'ultima gara stagionale di Supercoppa avevo parlato di una sua permanenza a Pula. Poi, quando ero a Milano, ho letto le sue dichiarazioni sul fatto che avrebbe meritato maggiore considerazione da parte nostra e ho visto che si è accordato con il Quartu 2000. Sono rimasto sorpreso perché, se è vero che non l'avevo più chiamato è altrettanto vero che in quel periodo non ho mai contattato nessun altro allenatore»
Certo, magari questo mese, fa metà maggio a metà giugno, poteva essere gestito in un altro modo
«C'è stato solo un fraintendimento, il mio silenzio non era certo per far fuori Zaccheddu ma la società aveva bisogno di tempo. Io sono un imprenditore che deve lavorare e avevo degli impegni improrogabili, ribadisco che non c'era l'idea di prendere un allenatore nuovo. Prendo atto delle sue volontà, lo ringrazio tantissimo per il lavoro svolto a Pula in due anni e per i risultati che ha conseguito, mantengo l'enorme stima che nutro nei suoi confronti ma con lui, come per tutti gli altri tesserati del Pula, ho assistito da spettatore senza intervenire a tutti i movimenti che sono stati fatti in questo periodo»
Dopo Farci e Zaccheddu, hanno salutato tanti altri giocatori che hanno permesso al Pula di tornare in Eccellenza
«Sino al 30 giugno sono tutti tesserati del Pula ma in ogni caso erano liberi di andare a guadagnare di più in altre società. Noi vogliamo mantenere il fair play finanziario così come è emerso nella riunione tra presidenti perché bisogna rispettare il valore del denaro. Non so i miei colleghi presidenti che faranno ma io intendo perseguire questa linea»
Tra i tanti che hanno lasciato il Pula c'è anche il capitano Nunzio Falco che ha lasciato il calcio giocato per allenare il Samassi
«Nunzio fa noi ha trascorso due anni fantastici. Io ho conosciuto un'ottima persona, un professionista e un grandissimo giocatore che ha fatto una scelta intelligente perché a 38 anni ha chiuso la carriera vincendo il campionato nel paese della moglie. 70 gol in due anni è stato qualcosa di clamoroso, ora gli auguro le migliori fortune alla guida del Samassi, lì avrà successo perché inizia in una piazza che già conosce nella quale ha fatto bene da giocatore»
Fare l'allenatore da voi era impossibile?
«Certo che poteva essere lui l'allenatore del Pula. Se avesse aspettato, visto come era andata con Zaccheddu, glielo avremmo chiesto ma, in questa fase stallo, ha preferito prendersi il sicuro»
Che cosa resta della rosa dell'anno scorso?
«C'è poco di certo. Abbiamo Arrus e poi Dentoni, che sarà il nostro capitano, poi i fuoriquota che l'anno prossimo saranno quattro e saranno importanti non solo per noi. Diciamo che per Luca Pilo ci sarà da fare un bel lavoro da oggi in poi»
Il prossimo passo è la scelta dell'allenatore, a che punto è la trattativa con Sergio Fadda?
«Il nome del nuovo allenatore sarà reso noto lunedì, in questi giorni attendiamo risposte da parte di Fadda ma nella lista c'è un altro tecnico di cui non posso fare il nome. Un passo per volta.
Inutile perciò chiedere dei nuovi giocatori e torniamo a chi c'era nello scorso campionato. Si dice che molti di loro si siano accasati altrove perché il Pula non ha pagato per intero i rimborsi spese
«Le pendenze vecchie le salderò entro la prossima settimana, tutti i giocatori sono stati avvisati di questi problemi burocratici. Purtroppo il calcio non vive di lavoro, non genera entrate, quelle dipendono da apporti economici esterni»
Allora parliamo degli sponsor da voi tanto invocati per programmare questa nuova stagione
«Diciamo subito che l'incontro con il Comune non è stato dei più rosei, mi auguro però che possano comunque aiutarmi, poi ho in programma l'appuntamento con il Forte Village. Posso sicuramente dire che faremo un campionato di transizione, senza l'assillo di vincere o di raggiungere particolari traguardi che non siano la salvezza. I costi nel calcio dilettantistico sono schizzati alle stelle, il Pula deve essere un modello»