Il tecnico: Chi passa avrà la Torres dopo 4 giorni
Fadda, l'Atletico è in emergenza: «Tra squalifcati e giocatori al lavoro saremo contati contro il Valledoria»
L'appuntamento è di quelli importanti ma l'occasione serve anche per toccare temi che non riguardano solamente lo spareggio da giocare mercoledì a Macomer. Sergio Fadda, allenatore dell'Atletico Elmas che contenderà al Valledoria il quinto posto in classifica che dà diritto alla sfida di domenica 1° maggio a Sassari contro la Torres nella semifinale di playoff, si scaglia contro chi decide di mettere in calendario uno gara così importante in un giorno infrasettimanale e chi ha deciso che per il prossimo campionato d'Eccellenza dovranno essere utilizzati due fuoriquota nati nel '93 e '94. «Non si può mettere uno spareggio di mercoledì - esordisce subito Fadda - immagino che anche nel Valledoria ci siano giocatori con problemi di lavoro costretti a prendere un giorno di ferie. Ci è stato proposto di giocare sabato ma, dopo aver sacrificato le vacanze di Natale e quelle di Capodanno, non se n'è fatto niente. Se si fosse spostato tutto di una settimana non ci sarebbero stati problemi ma siccome la Federazione di Roma vuole il nome della squadra vincitrice dei playoff in Sardegna entro il 10 maggio ecco che, chi vince lo spareggio, è sfavorito dal fatto che dopo quattro giorni sarà di nuovo in campo».
Mister Fadda, oltre ai giocatori-lavoratori la vostra emergenza è aumentata per via degli squalificati
«Purtroppo non avrò di sicuro Mancosu, Uccheddu e Mancusi, con i primi due titolari mentre il terzo è il primo cambio di Mancosu, poi un altro fortemente a rischio è Marco Salis perché non sappiamo ancora se sarà della partita per problemi di lavoro»
Come vi presenterete allo spareggio di Macomer contro un Valledoria che vi ha già battuto due volte in campionato?
«Ci arriviamo carichi, le sfide in campionato erano un'altra cosa, l'emotività delle gare nei playoff è ben diversa, alla lunga paga sempre la buona preparazione atletica e chi può disporre di forze fresche ma ciò dipende anche da una rosa adeguata. In tal senso noi abbiamo fatto un buonissimo campionato perché alla fine ci stiamo giocando ancora un qualcosa, il merito va a un gruppo di giocatori attaccati alla maglia e i risultati ottenuti vanno a vantaggio loro perché sono dell'idea che noi allenatori incidiamo meno»
Gli avversari avranno l'entusiasmo di chi ha centrato un traguardo inaspettato
«Il Valledora è una buona squadra ma non è, come dice il suo allenatore Hervatin, stata costruita per salrvarsi; queste sono le classiche "bugie" di noi tecnici per dare maggiore visibilità al campionato. D'altronde, l'Atletico e pochi altre squadre hanno dichiarato l'obiettivo playoff ad inizio stagione»
Uno spareggio resosi necessario per il ko a San Teodoro che non ha digerito, nelle dichiarazioni di fine partita c'è stata pura un'accusa alla sua squadra incapace di ottenere almeno quel punto che serviva per evitare l'aggancio del Valledoria
«Ma no, nessuna accusa alla squadra, solamente a chi ha "toppato" la partita, soprattutto tra i giovani. Di certo, ero arrabbiatissimo per l'esito negativo della gara, giocavano per due risultati su tre e abbiamo perso, poi ci sono state le ammonizioni di Uccheddu e Mancosu; ora siamo contati, ho solo 12 giocatori vedremo se potrò disporre di qualcun altro per mercoledì»
E l'allenatore non ha commesso nessun errore?
«Certamente, io non sono stato bravo a far capire alla squadra che in palio c'era uno spareggio contro la Torres, una squadra che rappresenta un pezzo di storia del calcio sardo, seguita sempre da tanti tifosi. Per chi la gioca, questa è una gara che potrà dare lustro soprattutto ai calciatori. C'è da dire che avevamo preparato la gara di San Teodoro in un certo modo ma già dopo 7' eravamo sotto 1-0, poi abbiamo sbagliato troppe occasioni per segnare il 2-2 con Piludu e Boi. Infine, ci mancava anche la storia della multa»
Cioè?
«Ci è stata data una multa di 150 euro per aver causato il ritardo all'inizio della gara ma è una fandonia dell'arbitro. Noi e il Valledoria eravamo pronti per tempo mentre l'appello è stato fatto alle 15.57 con la terna arbitrale che è uscita a riscaldarsi alle 15.47. La gara è iniziata alle 16.08 pensando che il ritardo fosse stato determinato per essere allineati con altri campi che non avevano rispettato l'orario delle 16»
Mister Fadda, usciamo dal tema dello spareggio, più volte lei è stato contro l'abbassamento dell'età dei fuoriquota per l'anno prossimo
«Ma certo, promuoverò con tutti gli allenatori una rivoluzione contro i fuoriquota, dobbiamo opporci al fatto che il prossimo anno si dovranno utilizzare un '93 e un '94, quest'ultimo esce dal campionato allievi e si trova proiettato in prima squadra. Per di più, l'anno successivo il '94 deve avere maturato almeno una intera stagione sportiva di tesseramento con la stessa società quando ci sono paesi con pochi abitanti che non possono pescare da un bacino florido di giovani»
E cosa propone?
«Che il fuoriquota sia in età per l'Università, andavano bene i '91 quest'anno. Fare 4 allenamenti per un ragazzo che frequenta le superiori non è possibile, inoltre la scuola è cambiata, ora ci sono durante l'anno due cicli completi di recupero delle insufficienze per evitare i debiti formativi che sono obbligatori da frequentare. Non bisognava abbassare quella fascia d'età dei fuoriquota sennò nel calcio vanno avanti gli "asini"»
Anche perché chi è bravo giocherebbe a prescindere
«Un sedicenne già forte finisce in una squadra professionistica. Con me gioca Uccheddu, un '88 che da 4 anni è sempre titolare in Eccellenza sin da quando lo avevo a Samassi. I giocatori bravi si distinguono e vanno avanti mentre c'è un alto tasso di abbandono dei "fuoriquota" nell'anno in cui diventano equiparati agli "anziani"; l'anno prossimo, ad esempio, ci sarà una moria di giocatori nati nel '92. E poi non c'è collegamento tra i nostri campionati e gli altri, soprattutto quelli professionistici; una squadra di Serie D visiona i '94 e '95, mentre le squadre di serie A e B seguono già i giocatori del '97. In Eccellenza non trovi mai un osservatore di squadre professionistiche, in Sardegna giocano nel nostro campionato tutti gli scarti del Cagliari, siamo noi squadre che facciamo una cortesia alle squadre professionistiche e non viceversa»
Fabio Salis