L'ex attaccante del Latte Dolce torna nel Savonese
Francesco Virdis cerca il riscatto con il Finale Ligure: «Mi aspetto tanto, spero che l’esperienza sia così positiva da andare oltre questa stagione»
Addio Sardegna e Latte Dolce e ritorno in Liguria per vestire la maglia del Finale Ligure, club in provincia di Savona. Si chiude ufficialmente l'avventura di Francesco Virdis coi sassaresi, un amore mai sbocciato perché è mancato quello che ha sempre contraddistinto la carriera dell'attaccante di Bono, cioè il gol. Un solo centro, peraltro su calcio di rigore alla seconda giornate, in 11 partite con un'esperienza che via via è andata scemando con il culmine toccato nel mese di novembre - tra panchina, infortuni e non convocazione - quando ha sommato appena 23' di partita contro l'Aprilia. Il suo acquisto, prima di Ferragosto, aveva fatto clamore perché segnava il ritorno sull'Isola sei anni dopo l'avventura fatta con il Progetto Sant'Elia (2011-12) trascinato alla salvezza in serie D a suon di gol (20 reti da ottobre in poi, più i due gol nella sfida playout col Monterotondo). Un exploit che aveva restituito Virdis al professionismo dopo essere cresciuto nelle giovanili della Sampdoria e aver militato Montevarchi, Chieti, Cesena, Modena, Ravenna, Pescara, Legnano, Foligno, Sud Tirol e Pomezia.
Il biennio fatto nel Savona (2012 al 2014) è stato il più prolifico (39 gol in 60 partite) con una promozione in C1, poi una stagione a metà tra Monza e L'Aquila (5 reti in tutto) prima del ritorno al Savona (7 gol). L'anno scorso l'esperienza con l'Albiloneffe. Il Finale Ligure conosce benissimo l'attaccante e su di lui ha puntato per raggiungere il traguardo salvezza. La squadra giallorossa guidata dal sardo Pietro Buttu è scesa al quart'ultimo posto dopo essere partita a razzo con 7 punti in 3 gare per poi conquistare solo 5 pareggi nelle successive 11 giornate. Farà l'esordio domenica sul campo dell'Albissola che voleva il bomber in estate prima del forcing Latte Dolce.
Nella conferenza stampa di presentazione ha spiegato la scelta: «La prima motivazione che mi ha portato qui è sicuramente quella calcistica, perché quello è ciò che facciamo ed è normale che queste valutazioni siano al primo posto. Ho badato ad andare in una società seria della quale conoscevo la maggior parte dei dirigenti, poi il rapporto col mister è sempre stato ottimo e non nascondo che abbia influito parecchio nella scelta. Avendo anche sposato una ligure mi fa piacere stare qua in zona. Spero che si possa rivelare talmente positiva l’esperienza in modo che possa diventare qualcosa che vada al di là di questa stagione. Mi aspetto tanto e credo che la stessa cosa valga per la società, è una cosa reciproca. Abbiamo molto da fare ed è per questo che ci tenevo ad essere qui già per allenarmi ed essere già a disposizione da domenica». L'esordio sarà contro l’Albissola: «È vero che sarei potuto diventare un loro giocatore, ma da domenica chiunque non abbia la maglietta dei colori giallorossi per me sul campo sarà un avversario».