Il patron dell’Alghero Sanna: «Ha perso la testa»
I pugni ad Aresti costano sei giornate di squalifica a Giglio
Sei giornate di squalifica all’attaccante dell’Olbia Beppe Giglio perché “al termine del primo tempo di gara, si introduceva indebitamente (in quanto non iscritto in distinta) negli spogliatoi e raggiungeva il gruppo dei calciatori che rientravano per l'intervallo; affiancato il calciatore dell'Alghero Borghese Martino lo colpiva con un pugno al fianco, causando un principio di colluttazione con gli altri calciatori; il medesimo colpiva ancora con due pugni sul viso il calciatore dell'Alghero Aresti Simone che era intervenuto a difesa del compagno, costringendolo al ricovero in ospedale”.
Il provvedimento inserito nel comunicato del martedì contenente le decisioni del Giudice Sportivo Pasquale Marino, non lascia spazio ad ipotesi difensiviste o elucubrazioni varie: l’aggressione portata da Giglio, in borghese, non iscritto in distinta ed indebitamente presente nello spazio antistante lo spogliatoio, al giallorosso Borghese, con conseguente tafferuglio generalizzato e scontro con il portiere Aresti poi finito in ospedale, è stata refertata dall’arbitro e giudicata in quanto tale.
Giglio starà quindi lontano per sei giornate dai campi da gioco, per quanto riguarda l’aspetto legato alla giurisdizione sportiva, ma il periodo potrebbe allungarsi ulteriormente, dato che la Procura sta portando avanti le indagini del caso, con il provvedimento restrittivo del daspo a far da spada di Damocle sulla carriera della punta in forza al team gallurese. L’inibizione sino al 28 febbraio con 1500 euro di multa per il dirigente Davide Bolognesi, e la squalifica di Davide Sentinelli per “recidività in ammonizione e comportamento offensivo nei confronti dell’arbitro” le altre sanzioni comminate a due giorni di distanza dal derby del nord Sardegna ad alcuni dei suoi protagonisti, attori di una vicenda che tristemente sarà ricordata non per lo 0-0 e per quanto visto sul terreno di gioco, ma per un match combattuto nello spazio antistante lo spogliatoio, privo di senso, di significato calcistico.
«Sono umanamente dispiaciuto per il Giglio calciatore, attaccante d’esperienza ed eccellenza sportiva. Ha perso la testa ed ora rischia di compromettere la sua carriera. Ma le regole esistono per essere rispettate, su questo non ci sono dubbi ed io stesso sono inflessibile a riguardo – commenta in proposito il presidente dell’Alghero Corrado Sanna – Il Giudice sportivo ha dato un segnale chiaro e forte: certi comportamenti sono inaccettabili, non hanno nulla a che fare con il calcio e con la presupposta funzione sociale ed educativa dello sport stesso. La giustizia farà il suo corso, ed io non vado certo a caccia di una vittoria a tavolino, sia chiaro, ma proprio della giustizia in sé».