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Tore Mereu, allenatore, Barisardo
«Curreli pedina fondamentale, serve più cinismo in avanti»

Il Barisardo riparte con una vittoria, Mereu: «Contro la Frassinetti non potevamo sbagliare, salvezza difficile ma non impossibile»

Il nuovo anno si apre nel migliore dei modi per il Barisardo, che nel confronto casalingo contro la Frassinetti trova la seconda vittoria stagionale, importante non tanto per la classifica, gli ogliastrini sono sempre inchiodati all'ultimo posto a quota 8, a quattro lunghezze dalla coppia di terzultime formata da Siliqua e Monteponi, ma soprattutto per il morale.
Spetta dunque a Tore Mereu, vero e proprio punto di riferimento per i bianco-azzurri, in campo come in panchina, suonare la carica in vista di un girone di ritorno da vivere con la concentrazione al massimo, per tentare di acciuffare una salvezza che al momento sembra complicata ma non impossibile.

«Quella di domenica è stata una vittoria assolutamente meritata per quanto fatto vedere dai ragazzi nell'arco dei novanta minuti. Per noi si trattava della classica finale, una partita da non sbagliare». La strategia studiata dal tecnico ha dato i suoi frutti. «Considerando i grossi problemi evidenziati in fase realizzativa, ho chiesto ai miei uno sforzo in avanti per segnare almeno un gol; una volta ottenuto il vantaggio ci siamo concentrati per difenderlo sino al triplice fischio; per fortuna è andato tutto per il verso giusto».
A differenza di quanto capitato in passato. «Contro il Quartu 2000, ad esempio, abbiamo creato almeno sei occasioni nitidissime, ma ci siamo dovuti accontentare di un punto. Rimane un pizzico di rammarico perché l'arbitro ci ha annullato una rete nel finale e ancora non ho capito il motivo. Contro la Villacidrese, in casa, ci siamo espressi piuttosto bene, ma siamo caduti all'ultimo, peraltro su rigore».

Mereu analizza la situazione. «Purtroppo non avendo finalizzatori importanti in rosa, molte partite le perdi. Gli altri hanno diversi giocatori che la buttano dentro, a differenza nostra. Io posso contare su ragazzi che corrono tanto ma che non hanno il cinismo tipico dell'attaccante di razza. L'arrivo di Curreli, nel mercato di dicembre, è finalizzato proprio a risolvere questa lacuna».
L'allenatore ha a disposizione un gruppo piuttosto ridotto. «Effettivamente siamo in pochi, appena diciassette elementi. Domenica in panchina c'era un infortunato, che non poteva scendere in campo, due giovani classe '99 e un '98, oltre ad uno più esperto del '93. Sono stato costretto a rimettermi in gioco anche io, nonostante l'età».

La notizia del ripescaggio in Promozione è arrivata in ritardo rispetto alle aspettative, complicando, e non poco, i movimenti sul mercato. «Per affrontare al meglio questa categoria servono le giuste risorse economiche. Il punto più dolente è quello legato ai fuori quota: con il Lanusei in Serie D e il Tortolì in Eccellenza la scelta si riduce notevolmente, perché ovviamente i ragazzi di maggior talento preferiscono giocare nelle squadre più importanti. Nel cagliaritano magari puoi attingere dalle varie scuole calcio, un discorso impossibile per noi in Ogliastra, soprattutto per la distanza che fa triplicare i costi per gli spostamenti. Probabilmente c'è una scarsa valutazione da parte della Federazione delle problematiche legate alla categoria: è paradossale avere le stesse regole dei tornei maggiori».
Come se ciò non bastasse, nel corso della prima parte della stagione il tecnico ha dovuto fare i conti con diversi addii. «Molti hanno mollato la barca perché non avevano la mentalità giusta per affrontare un impegno del genere, altri hanno preferito trovare spazio altrove. Tra le nuove generazioni spesso manca il piacere di scendere in campo. Così ci siamo trovati a fronteggiare ben dodici partenze, mentre gli arrivi sono stati soltanto cinque, ma ora sono soddisfatto: chi è rimasto in rosa tiene al progetto e darà tutto per questa maglia».

Il Barisardo non molla la presa, anzi. «La classifica e i numeri parlano chiaro: ultimo posto, peggior attacco e peggior difesa. In questi casi c'è solo una ricetta: tanto lavoro. Proprio per questo durante la sosta ci siamo allenati anche per quattro volte alla settimana. Vogliamo presentarci al 100% agli scontri decisivi, venderemo cara la pelle sino all'ultimo, sperando che la fortuna ci assista».

Il primo tassello è stato messo, ora non resta che continuare su questa strada. «Ci aspettano due sfide difficilissime contro il Guspini, una squadra costruita per vincere il campionato, e il Carbonia, che l'anno scorso ha sfiorato i play-off e nel campionato in corso ha sempre orbitato nelle primissime posizioni».
La prima di ritorno offrirà la sfida con la Monteponi. «Un impegno da non fallire, in cui i punti in palio pesano il doppio. La nostra salvezza, sono convinto, andrà costruita in casa, ma sarà importante racimolare qualche punticino anche in trasferta. Per il resto, speriamo di non perdere altre pedine. Nel calcio i miracoli non esistono, ma con diciassette gare ancora tutte da giocare niente è ancora scritto, ci mancherebbe. Noi abbiamo l'obbligo di provarci, se dovesse andare male, accetteremo il verdetto del campo».

In questo articolo
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2016/2017
Tags:
Promozione
Girone A