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Mihai Rotaru, centrocampista, Guspini
Carta spreca per la capolista, D'Agostino sfiora il colpaccio

Il Guspini è un osso duro per il Sorso, il pari senza gol porta ai romangini mezzo titolo

C'è stata tutta l'essenza del calcio tranne il gol. In Guspini-Sorso si è vista tattica, geometrie, strategie, scontri duri e bel gioco che i padroni di casa hanno condensato nella parte finale della partita sfiorando il colpaccio con D'Agostino e gli ospiti, invece, nella prima parte presentandosi in campo col piglio della capolista. Finisce in parità la sfida tra i tecnici Piras e Scotto che si stimano, si conoscono e hanno cercato di prevalere l'uno sull'altro con la strategia: il primo ha evitato di prendere alto l'avversario concedendogli il giro palla sulla trequarti difensiva, non dando così campo alle frecce biancocelesti Altea, Pulina e Carta, il secondo chiudeva gli appoggi esterni e centrali e portava i difensori di casa ad alzare la palla. Lo 0-0 finale permette al Sorso di stare in vetta con Nuorese e Muravera festeggiando il titolo, platonico ma significativo, della squadra campione d'inverno, e consente al Guspini di rimanere al sesto posto con l'Atletico Uri per spostare l'attacco alla quinta e quarta piazza nel turno successivo quando arriverà al Comunale il Taloro Gavoi.

 

La gara. Il risultato ad occhiali è stato messo in discussione ben poco nel primo tempo. Il Sorso prende il comando delle azioni, possesso palla sicuro e continua ricerca del fraseggio per poi cercare la verticale con i furetti attaccanti. Al 12' c'è il destro di Tedde dai 25 metri sul quale Pillitu blocca in due tempi. Bello il numero di Pulina che riceve palla da Merenda ai sedici metri e si gira come un fulmine per caricare un destro incrociato di poco al lato. Le tracce del Guspini si perdono in qualche mischia su angolo, un tiro-cross di Marci al 40' e una punizione di Stocchino dal limite che non centra lo specchio di porta. L'occasione più grossa per la capolista capita ad inizio ripresa quando, al 6', il portiere di casa Pillitu sbaglia l'appoggio con le mani verso il compagno di squadra Damiano permettendo a Pulina di recuperare palla, servire l'accorrente Carta che entra come un fulmine in area ma spara addosso all'estremo difensore che ha il merito di rimediare prontamente all'erroraccio. L'altro bivio al match si è creato con l'espulsione di Ezeadi, al 23' della ripresa, che tecnicamente arriva per proteste ma che porta ad una contestazione plateale al conseguente cartellino rosso estratto dall'arbitro Scifo, con tanto di maglietta gettata a terra, perché il mediano nigeriano pretendeva un provvedimento disciplinare nei confronti di un avversario - il difensore Chessa - per delle presunte ingiurie ricevute. Il tutto probabilmente nasce da un fraintendimento sulle parole usate. Sta di fatto che il Guspini si ritrova in dieci e la mossa di mister Piras risulterà azzeccata: fuori Stocchino, che aveva dato tutto in un lavoro oscuro e che non premiava propriamente le sue caratteristiche, e dentro Cherchi, sorsense doc, che si piazza sull'esterno sinistro con Festa spostato prima punta. Il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-1 risulterà molto efficace, in primo luogo perché porta i 9 giocatori di movimento a triplicare le forze per sopperire all'inferiorità numerica, in secondo luogo perché i cambi concepiti da Scotto - la punta Falchi per il regista Tedde (febbricitante) e l'esterno Delrio per l'omologo Altea - ineccepibili sulla carta, portano ad un cambio modulo, dal 4-3-2-1 al 4-2-3-1, alla fine inefficace. Sulla fascia destra dei biancocelesti manca la spinta dell'ex Stintino e in mezzo ai tre trequartisti Falchi si ritrova sempre la guardia di uno tra Marci e Rotaru. Accade perciò che il Guspini riesca a ripartire in maniera molto pericolosa: prima Marci impegna Secchi con un secco diagonale in corsa sul primo palo, poi D'Agostino calcia dal limite forte ma centrale. Nei minuti di recupero si condensano le occasioni più ghiotte dei biancorossi, per l'occasione in maglia nera: illuminante la verticalizzazione di Marci per D'Agostino sulla destra, l'ex Castiadas sfreccia davanti a Cocco, entra in area e spara incredibilmente alto col destro (unica scusante per il mancino torinese) a pochi metri da Secchi. L'ultima emozione arriva con un'altra azione ben congegnata dai padroni di casa: Cherchi pesca con un lob in area Marci che mette prontamente palla sul secondo palo per D'Agostino e Uliana, sponda del primo per il neo-entrato Tomasi fermato però da Merenda, sulla sfera arriva Ruggiero il cui tiro viene rimpallato da Ruggiu. Vedere in area avversaria i due esterni bassi del Guspini fa capire che si poteva osare di più dall'inizio ma probabilmente nell'inizio timoroso di Uccheddu e compagni ha prevalso la giusta considerazione della forza di un Sorso che arrivava da sei vittorie di fila.

 

GUSPINI: Pillitu, Ruggiero, Uliana, Damiano, Ezeadi, Uccheddu, Festa (42' st Tomasi), Rotaru, Stocchino (28' st Cherchi), Marci, D'Agostino. All. Marco Piras.

SORSO 1930: A. Secchi, M. Secchi, Cocco, Delogu, Chessa, Merenda, Ruggiu, Tedde (28' st Falchi), Carta, Pulina, Altea (21' st Delrio). All. Pierluigi Scotto.

ARBITRO: Scifo di Nuoro.

NOTE: Espulso al 23' st Ezeadi per proteste. Ammoniti: Rotaru, Marci, Chessa, Pulina, Cocco, Delogu. Angoli: 6-1. Spettatori: 150 circa.

In questo articolo
Squadre:
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Campionato:
Stagione:
2018/2019
Tags:
17ª giornata