Il mancino di Torino: «Vogliamo andare in serie D»
Il Porto Corallo ritrova il Fertilia, Taraschi: «Vinceremo la finale playoff dopo la beffa in campionato»
Corsa, tecnica, cross e gol. Pierpaolo Taraschi è un concentrato di tutto questo, un esterno mancino che si divora la fascia con energia e generosità ma senza perdere lucidità negli assist e nelle conclusioni a rete. I 10 gol in campionato ne fanno il cannoniere del Porto Corallo, un bottino soddisfacente per il quasi 23enne di Torino cresciuto nelle giovanili granata e punto di forza nella Primavera di Antonino Asta. «Una bella squadra - ricorda Taraschi - con giocatori forti come Gianmario Comi, attaccante ex Reggina e Novara ora al Lanciano, Simone Benedetti, difensore del Padova, Alfred Gomis, portiere al Crotone». Ma se i suoi ex compagni al Torino hanno trovato spazio in serie B, la parabola discendente nella carriera del mancino classe 1991 ha una spiegazione che va oltre le sue indubbie qualità: «Ho giocato due anni fa in serie C1 con la Spal, avevo un contratto triennale ma poi il club è fallito. L'anno scorso andai a Casale firmando un biennale ma siamo retrocessi e anche lì altro fallimento». In estate non ha trovato la sistemazione giusta in Lega Pro, poi è arrivata la chiamata di Virgilio Perra, che lo ha avuto a Casale: «Rischiavo di restare fermo fino a gennaio, ho accettato con entusiasmo il progetto al Porto Corallo». La discesa nell'Eccellenza sarda diventa il nuovo punto di partenza: «Con la rivoluzione della serie C unica, andare in Lega Nazionale Dilettanti significa essere nella quarta serie del calcio ad un passo di nuovo dal professionismo, per me è importante fare bene col Porto Corallo che punta alla serie D».
Per sperare ancora nella serie D dovete vincere la finale playoff regionale contro il Fertilia, come arrivate alla sfida di domenica?
«Col coltello fra i denti per la beffa che abbiamo subito nella gara di ritorno quando vincevamo 1-0 ad Alghero con l'uomo in meno e loro hanno pareggiato a tempo già scaduto da almeno trenta secondi. Una beffa come la gara d'andata quando finì 0-0 anche perché fallimmo un calcio di rigore. Abbiamo preparato la gara per vincere perché sappiamo che se finisse in parità nei 120' passeranno loro perché si sono piazzati secondi»
Questo loro vantaggio può essere compensato dal fatto che voi avete giocato domenica scorsa mentre i vostri avversari sono fermi da un mese?
«Quando hanno pareggiato a Gavoi all'ultima giornata il Fertilia ha scelto di annullare la semifinale playoff ben sapendo di arrivare a giocare una gara ufficiale un mese dopo. Si saranno allenati bene e preparato a puntino la gara però credo che il fatto di aver giocato e battuto il Taloro ci avvantaggi perché abbiamo recuperato il ritmo partita e riprovato le tensioni giuste di queste sfide secche»
Per il Porto Corallo non c'è altra alternativa che vincere mentre il Fertilia ha due risultati su tre, come è stato per voi una settimana fa
«È vero, ma avere il doppio risultato a favore cambia poco, perché noi col Taloro non puntavamo al pareggio ma siamo scesi in campo pensando di vincere la gara nell'arco dei 90' e dimostrare di essere più forti dei nostri avversari. Non so come affronterà la gara il Fertilia ma non credo puntino ad arrivare ai supplementari»
Per voi i playoff sono una nuova possibilità per andare in serie D o rappresentano la delusione per non aver vinto il campionato?
«Noi sappiamo che per l'organico che abbiamo, potevamo e ci tenevamo ad arrivare al primo posto, una stagione però è lunga e può girarti bene oppure male. Se ha vinto la Nuorese vuol dire che è stata più forte di noi e Fertilia e, per certi versi, anche più fortunata. La delusione c'è stata ma è stata anche messa da parte perché ormai la testa è nei playoff e vogliamo andare avanti vincendo la finale regionale e sfidare poi la rappresentante del campionato umbro»
Cosa vi è mancato allora per vincere, solo la precisione dal dischetto oppure uno stoccatore puro in gare pareggiate o perse di misura?
«Se penso a certe gare mi vengono in mente quelle contro il Samassi, tra andata e ritorno abbiamo fatto un solo punto contro una squadra buona quanto vuoi ma che pur sempre si è salvata all'ultima giornata. Potevamo fare di più e avere maggior cattiveria in certe gare non vinte. Certo, i tre rigori sbagliati hanno avuto il loro peso perché, tra Fertilia, Nuorese e Taloro, ci sono mancati sei punti ma è stato un anno particolare anche dal lato degli infortuni perché nella prima parte c'è mancato un giocatore come Atzori, assente contro Fertilia e Nuorese, nel ritorno ha avuto problemi Vignati, perno della difesa, Arcamone si fermava, poi recuparava e si rifermava. Parliamo di giocatori fondamentali anche se abbiamo una rosa completa e chi ha giocato al loro posto ha sempre dato il massimo»
Taraschi capocannoniere della squadra con 10 gol è una soddisfazione personale ma probabilmente un'anomalia per il Porto Corallo che non ha espresso un vero bomber
«Certo, personalmente sono contento di aver fatto molti gol pur essendo un esterno e non certo un centravanti. Noi il bomber ce l'abbiamo ed è Arcamone, il suo score ha risentito del fatto che non ha avuto una continuità dal punto di vista fisico, ora però si è ripreso ed è stato decisivo contro il Taloro ma credo che lo sarà ancora per altre partite. Poi, oltre a Federico non abbiamo altre prime punte e lui è bravo a tenere palla, farci salire e permettere gli inserimenti a noi esterni»
Per di più potete contare anche su Del Nero, difensore che ha segnato 9 gol, 8 dei quali su palle inattive
«Manuele sfrutta benissimo gli schemi sui calci d'angolo e le punizioni, lavoriamo tanto su queste situazioni avendo degli altri ottimi saltatori come Vignati e Arcamone. Ma vorrei ricordare l'importanza di avere tra i pali un certo Marco Manis, il portiere meno battuto del campionato insieme con Deliperi della Nuorese e che ci ha regalato tanti punti in questa stagione»
La Sardegna ha scoperto in Taraschi un ottimo calciatore ma Taraschi che campionato ha trovato nell'Isola?
«Non avevo mai giocato in Eccellenza e il livello di questo campionato in Sardegna mi sembra molto buono. Sono soddisfatto della mia stagione, a parte i 10 gol, abbiamo vinto la Coppa Italia regionale e fatto due turni nella fase nazionale, il campionato ci è sfuggito ma possiamo ancora centrare l'obiettivo della serie D con i playoff»
La Coppa Italia è un altro cruccio della vostra stagione, eliminati ai quarti dal Campobasso che poi ha alzato il trofeo
«Purtroppo li abbiamo affrontati con qualche assenza di troppo ed è stato determinante aver subito il 2-0 in Molise. Nel ritorno abbiamo fatto una grande gara e se Arcamone non avesse colpito il palo dopo 5' forse ora non staremmo parlando di una eliminazione. Ma, come in campionato, anche in una manifestazione come la Coppa Italia ci vuole un pizzico di fortuna che noi non abbiamo avuto»