«È calcio non guerra giusto il ricorso su Angioni»
Il presidente Boi chiude le polemiche: «I tecnici Loi e Orrù hanno acceso il derby ma Cardedu resta amica di Bari Sardo»
Cardedu-Bari Sardo al quarto ed ultimo tempo supplementare. Dopo un’intensa settimana di acceso dibattito legato alle vicende pre e post derby, il presidente del Cardedu Antonio Boi analizza con raziocinio gli aspetti che hanno suscitato eclatanti polemiche nell’ambiente calcistico ogliastrino. Fiducioso di conoscere un futuro all’insegna dell’amicizia fra tutti i club, si augura che mai nessuno lo svegli da un sogno romantico come quello che sta vivendo da qualche stagione alla guida dell’U.S. Cardedu.
Presidente, che idea si è fatto del polverone di polemiche che hanno animato questa settimana?
«Credo che le dichiarazioni degli allenatori Loi e Orrù abbiano acceso un derby che si presentava alla vigilia come una tranquilla partita, viste le ottime condizioni di classifica in cui le due squadre si presentavano alla sfida. Chiaro che il derby è sempre una partita a cui ci si tiene particolarmente, ma non è il caso di trasformare una partita di calcio in una guerra. Speriamo che si possa scrivere immediatamente la parola fine a questo momento di polemiche e si riprenda a parlare esclusivamente di calcio giocato»
Le parole del direttore sportivo del Bari Sardo, Antonello Canu, la trovano d’accordo?
«Ho avuto modo di leggere le dichiarazioni post-partita di Canu e sento di condividerle solo in parte»
Cosa contesta al diesse del Bari Sardo?
«Più che contestare, mi preme rendere pubblica la posizione dell’U.S. Cardedu in merito alla vicenda del ricorso riguardante Arialdo Angioni. Presentando il ricorso, la società da me presieduta, non ha commesso alcun gesto antipatico, bensì ha solamente informato la Figc su un fatto realmente accaduto, nella circostanza l’ammonizione ai danni di Angioni che, pur essendo stata comminata, è stata inspiegabilmente omessa in fase di compilazione del referto. A ciò hanno posto rimedio tifosi e dirigenti del Cardedu, presenti sulle tribune del “Circillai” in occasione del derby. Avendo noi, in quella data, giocato a Cagliari con il La Palma, tanti cardedesi si sono spostati di alcuni chilometri per assistere alla sfida. Più che polemizzare, ci si dovrebbe chiedere chi davvero sarebbe stato vittima di questa situazione se Angioni avesse giocato»
Durante la partita, un vostro giocatore, Giancarlo Fois, ha calciato una violenta pallonata ai danni dell’allenatore del Bari Sardo, ma l’arbitro non ha ravvisato gli estremi per adottare un provvedimento disciplinare. I vostri avversari si sono risentiti anche per questo atteggiamento. Cosa è successo secondo lei?
«La pallonata subita dall’allenatore del Bari Sardo era del tutto involontaria e frutto di una normalissima giocata. L’intenzione di Fois, infatti, era quella di destinare il pallone oltre la linea laterale per consentire l’ingresso dei sanitari che si accingevano a soccorrere Antonello Lai, dolorante a terra a seguito di una gomitata ricevuta da un avversario. Perciò, non mi trovo d’accordo con quanto detto da Antonello di Canu, secondo il quale il giocatore sarebbe dovuto essere sostituito per eccesso di nervosismo, ma ciò non aveva alcun senso»
È dispiaciuto per la mancata partecipazione da parte di quasi tutti i componenti del Bari Sardo al terzo tempo?
«Pur comprendendo l’amarezza per la sconfitta maturata al termine di una partita equilibrata e combattuta, mi è dispiaciuta l'assenza di dirigenti (il presidente Bruno Pilia era presente, ndr), allenatore e giocatori all’ormai consueto terzo tempo. Ritengo che tutti noi dirigenti abbiamo il dovere di profondere ogni sforzo per far sì che le tensioni durante e dopo le partite siano ricondotte alla loro reale dimensione, che è quella di un incontro di calcio e non una battaglia»
Con le sue parole si mette la parola fine su una vicenda a cui è stato concesso ampio spazio in questi giorni. Quali saranno d’ora in avanti i rapporti con il Bari Sardo?
«Guardiamo con fiducia al futuro, con la speranza che amicizia e rispetto, che da sempre legano due comunità vicine geograficamente, consentano rapporti conviviali e pacifici durante le prossime sfide, alle quali dovranno seguire divertenti terzi tempi»
Presidente, mettiamo definitivamente alle spalle questo episodio e parliamo della vostra annata calcistica. Lei è soddisfatto?
«Io ed i miei collaboratori siamo felicissimi per come sta procedendo il campionato. Per il Cardedu è la prima esperienza in Promozione e non ci saremmo potuti aspettare di più sinceramente. Siamo quinti in classifica e ci stiamo divertendo parecchio, aspetto che ci rende pienamente soddisfatti. Con un progetto importante, siamo saliti in cinque anni dalla Seconda alla Promozione e per un centro di 1800 abitanti, credo sia un risultato eccezionale»
Come valuta l’operato del tecnico Francesco Loi?
«Francesco è un grande allenatore, in tre anni ha conquistato due promozioni e del suo lavoro siamo contentissimi, così come lo sono tutti i giocatori. In questo momento è per noi il tecnico ideale»
Potete contare anche su un settore giovanile importante
«L'U.S. Cardedu conta circa 150 tesserati e con il settore giovanile otteniamo sempre ottimi risultati sportivi. Attualmente Juniones e Allievi occupano rispettivamente la prima e la seconda posizione nei propri gironi dei campionati provinciali»
Roberto Secci