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Pierluigi Scotto, allenatore, Sorso 1930
«Il nostro è un mercato intelligente, pazzie non ne facciamo»

Il Sorso conserva l'ambizione, Scotto: «Migliorarci significa vincere ma il Muravera è fuori concorso, noi vogliamo stare ai vertici»

Il Sorso sarà ancora una protagonista dell'Eccellenza dopo l'ottimo campionato chiuso al secondo posto, poi diventato quinto per la classifica avulsa, dietro l'inarrivabile Castiadas e frutto di una grande partenza poi frenata - almeno per il primato - da una parte centrale con tanti infortuni. Il club romangino del presidente Antonello Zappino, del vice Fabio Polo e del dirigente Franco Marongiu ha scelto la linea della continuità confermando Pierluigi Scotto in panchina che, in coppia col diesse Beniamino Manunta, sta costruendo un gruppo importante. «Il Sorso ha cercato nel limite del possibile di tenere lo zoccolo duro - spiega mister Scotto - ma non è stato facile farlo perché i non riconfermati esulano dalla nostra volontà. Marco Cacace era il nostro capitano ma è andato via per motivo di lavoro; Pablo Gutierrez ha ricevuto una offerta economica irrinunciabile; Mattia Caddeo non ha trovato l'accordo economico; il '99 Lorenzo Pes si trasferirà a Cagliari per studiare. Perdere qualcuno, dunque, è stato fisiologico e siamo andati sul mercato facendo la scelta sul portiere: Davide Cherchi aveva fatto un campionato esemplare ma ha finito il periodo di fuoriquota e, a parità di senior, abbiamo deciso di puntare su uno esperto e un top nel ruolo come Antonio Secchi pensando di poterci migliorare. Abbiamo finito per cambiare tanto e col diesse Manunta ancora dobbiamo fare uno o due operazioni, qualcuno potrà dire che abbiamo cambiato in meglio e qualcuno in peggio, questo lo dirà il campo».

 

Come va giudicato il mercato del Sorso?

«Un mercato fatto in modo attento e intelligente cercando di migliorarci nel rispetto del budget, buono ma non altissimo. Siamo una squadra che deve completarsi con la prima punta e, probabilmente, con un terzo centrale, ma non può competere per il primato che spetterà al Muravera avendo costruito una squadra fuori concorso, più forte del Tortolì stesso di due anni fa e del Castiadas dello scorso anno. In attacco abbiamo tenuto Pulina, un top player anche a 38 anni, e Falchi, che però si è rotto la spalla nei playoff e non sarà disponibile prima di novembre. Sul mercato sardo degli attaccanti c'è poco, se uno ha fatto bene in Promozione non può allenarsi in Eccellenza o va in C ad Arzachena come Ruzzittu, viene male trovare chi può garantirti la doppia cifra, lo prenderemo da fuori. In questa squadra mancavano gli strappi di un esterno e con Alessio Delrio contiamo di aver colmato il vuoto, ha il cambio di passo giusto ed è tecnico con 8/10 gol nel suo dna. In quel reparto continuerà la crescita esponenziale Altea, col quale abbiamo lavorato sul piano tattico Dietro abbiamo ricostruito quasi completamente il reparto con Giacomo Cocco che farà da apripista ai nuovi, in porta ho già detto della scelta di Secchi, più un 2002 ben strutturato come Camboni (di Sennori ed ex Usinese, ndr), senza Pes come esterno basso abbiamo preso Matteo Secchi ex Valledoria che reputo uno dei migliori 2000 del campionato scorso; persi i due centrali stiamo portando Andrea Chessa che ha fatto le mie fortune al Latte Dolce e io le sue avendolo fatto esordire a 15 anni in Promozione e fatto fare un campionato di serie D da titolare. So quello che vale e se n'è accorta anche la Torres. Per l'altro centrale abbiamo scelto Roberto Merenda che ho seguito in questi anni e visto giocare in una difesa a quattro e a tre come terzo di sinistro, pensiamo di avere una coppia di centrali ben assortita anche se ci dovremo lavorare sul campo. In mezzo al campo sono rimasti Mirco Delrio, che recupereremo in pieno a settembre-ottobre, e Luca Ruggiu un giocatore dalla cifra tecnica importante, ai quali abbiamo aggiunto Luca Tedde, un mio pallino quand'ero in D, un talento poliedrico che può giocare in tanti ruoli, centrale, interno e trequartista, ma che speriamo di specializzarlo in uno solo di questi. Elie Ngangue è un '98 che ha acquisito esperienza e forza, sarà fondamentale con Scano per completare il reparto. Così come Delogu, un vanto per me e la società che lui ci abbia scelto per continuare un percorso di crescita importante»

La riconferma in panchina è stata la naturale conseguenza del progetto Sorso messo in piedi un anno fa

«Io ho scelto questa piazza per la possibilità di fare un percorso di lavoro pluriennale, pur con tante difficoltà dovute alle strutture, perché quando hai un campo in erba naturale e non puoi utilizzare per tutta la settimana questo condiziona il tipo di allenamenti e un certo tipo di esercitazioni. L'anno scorso abbiamo comunque fatto un grande campionato come matricola, senza tutti quegli infortuni, di carattere non muscolare, avevamo chiuso a 32 punti il girone d'andata, poi abbiamo perso giocatori come Cocco, Mirco Delrio mentre Ivan Delrio e Ruggiu hanno avuto una stagione tribolata e non siamo riusciti a sostituire Chelo sul mercato di dicembre. Ma, nonostante tutto, siamo rimasti lì in alto, alla terzultima giornata eravamo anche secondi da soli e al termine della stagione regolare Atletico Uri, Stintino e Torres non ci hanno superato nei punti ma solo nella classifica avulsa. La bontà del lavoro ci sta tutta quanta, i playoff erano il nostro obiettivo stagionale. Se anche gli avversari avessero perso giocatori importanti la classifica sarebbe stata diversa»

E adesso che campionato dovrà fare il Sorso?

«Migliorare il risultato dell'anno scorso significa vincere ma so quanto è difficile l'Eccellenza e non dobbiamo farci illusioni. Noi ed altre squadre che cercano un posto al sole saremo dietro ad inseguire il Muravera, che in attacco si è preso il meglio togliendolo agli altri: Nurchi, Nieddu, Meloni, Viani, Dessena e Cocco sono tutti giocatori che spostano gli equilibri e noi non abbiamo le risorse economiche per inseguirli su questo terreno. Chi c'è dietro la nostra società vuole una continuità di squadra da alta classifica ma senza fare pazzie. Poi si dice che con una grande difesa vinci i campionati, che nella partita secca te la giochi alla pari e puoi essere anche organizzato ma è fondamentale fare i gol, gli schemi contano fino ad un certo punto perché poi c'è l'inventiva e buttarla dentro è nel Dna di pochi attaccanti. Quando hai una squadra nettamente superiore alla categoria non puoi non vincere, noi vogliamo fare bene ma non abbiamo le risorse per stare appresso al mercato del Muravera»

Quale altro obiettivo si è imposto mister Scotto?

«Mi piacerebbe scoprire qualche ragazzo di Sorso pescando dal nostro settore giovanile che sta facendo bene seppur molto impedito dalle strutture. Abbiamo individuato qualche bel profilo, ad esempio nella semifinale playoff il 2000 Cristian Fois ha fatto un gran bene, è stato messo al momento giusto, prima rischiavamo di bruciarlo. Avrò in pianta stabile con la prima squadra Emanuele Pazzola, un attaccante del 2001 sul quale credo molto, ha le leve lunghe e attacca bene la profondità, è  un giovane importante e sono curioso di vederlo in gruppo»

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2018/2019