Salta al contenuto principale
Sardegna
Attesa l'ordinanza di Solinas per le riaperture graduali

La Sardegna in zona bianca: via le restrizioni ma le attività "si svolgono con specifici protocolli"

La Sardegna diventa la prima regione d'Italia in zona bianca. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, ha firmato nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 1 marzo tra le quali colloca l'Isola nella nuova colorazione che era stata aggiunta alle tre zone oramai conosciute - gialla, arancione e rossa - lo scorso 14 gennaio per effetto del Decreto Legge che regolamentava un scenario di rischio di “tipo 1”, ossia un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. 

 

QUANDO SCATTA LA ZONA BIANCA

Tra i parametri principali che, sulla base dell'ultima bozza del monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità riferito al periodo 15-21 febbraio, sono stati valutati ci sono: la soglia dei 50 casi per 100.000 abitanti, con la Sardegna che si ferma a 29,47 (mentre la Valle d'Aosta supera di poco il 49,39) e una stima dell'indice di trasmissibilità puntuale, l'Rt, più bassa d'Italia, pari 0.68 contro una media nazionale di 0,99 e molte regioni sopra quota 1. La stessa pressione sulla rete ospedaliera è al momento bassa: l'Agenas (l’Agenzia dei servizi del ministero della salute) indica solo l’11% di letti occupati in terapia intensiva contro una media nazionale del 24% e una soglia di allarme del 30% superata da cinque regioni e le due province autonome: Umbria (55%), Trento (42%), Molise (41%), Abruzzo (36%), Marche (35%), Bolzano (34%), Friuli (32%). Il dato meno positivo per la Sardegna riguarda la somministrazione dei vaccini: solo il 58,9% delle dosi inoculate rispetto al totale di quelle consegnate, ben 11 punti percentuali in meno rispetto alla media in Italia.

 

QUALI RESTRIZIONI IN ZONA BIANCA

In base al Decreto Legge 14 gennaio, nell’area bianca non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per le aree gialle, arancioni e rosse:

♦ non c’è il coprifuoco dalle 22 alle 5;

♦ i ristoranti e i bar possono restare aperti la sera, con servizio al tavolo anche dopo le 18;

♦ riaprono scuole e università con didattica in presenza per tutte le classi e i gradi di istruzione;

♦ riaprono musei, teatri, cinema, sale da concerto, centri sportivi al chiuso (come palestre, piscine) attraverso un protocollo da stilare tra gli operatori e il ministero della Salute e della Cultura;

Essere in questa nuova colorazione non vuol dire porre fine alle misure anti-contagio, perché nel decreto viene specificato che “nella zona bianca le attività si svolgeranno secondo specifici protocolli". Nelle medesime aree potranno comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico”. In ogni caso continuerà a essere obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e nei luoghi chiusi e non creare assembramento, mantenere il distanziamento interpersonale e igienizzarsi le mani all’ingresso dei negozi.

 

IN ATTESA DELL'ORDINANZA DI SOLINAS

È in corso il tavolo di confronto tra Ministero della Salute, Istituto Superiore di Sanità e Regione Sardegna per definire le modalità attuative del passaggio alla zona bianca perché comunque, accanto all’entusiasmo della miglior colorazione in Italia, permane un tono di estrema cautela anche tra gli amministratori regionali per la paura delle varianti. Nel caso della Sardegna si è valutata la bassa incidenza (29,47 casi ogni 100mila abitanti) con trasmissione associata a focolai identificati che i sistemi sanitari riescono facilmente a tracciare e tenere sotto controllo anche istituendo la zona rossa in alcuni comuni, come è capitato con Bono, San Teodoro e La Maddalena. Inoltre, a Cagliari il 6 e 7 marzo è in calendario uno screening di massa che coinvolgerà circa 80mila abitanti del capoluogo.

Spetta ora al presidente della Regione Christian Solinas adottare una sua ordinanza (attesa prima di lunedì) che preveda riaperture graduali e controllate settore per settore e relativi orari, e comunque concordate costantemente con il Ministero della Salute e Iss. «Sarà una zona bianca guidata e sorvegliata», ha detto all'AGI l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, confermando il tavolo di monitoraggio - tra Regione, Ministero e i consulenti tecnico-scientifici in materia di sanità pubblica - che valuterà le riaperture prevedendo verifiche settimanali e conseguenti eventuali restrizioni in base all'andamento dell'indice di contagio. In questo senso è molto importante capire cosa verrà deciso per la ripresa degli sport di contatto (dilettantistico e amatoriale) perché, come già ricordato, nel Decreto Legge che ha istituito la zona bianca “le attività si svolgeranno secondo specifici protocolli". 

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2020/2021