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Lampis carica la Tharros: «Contro il Samugheo partita fondamentale»
«Non è decisiva, ma vogliamo vincere»

Lampis carica la Tharros: «Contro il Samugheo partita fondamentale»

Con la nettissima vittoria per 6 a 0 sul campo del C.R Arborea, la Tharros ottiene la terza vittoria nelle ultime tre gare disputate, il quarto risultato utile consecutivo; è la prima volta, dall'inizio della stagione, che la squadra guidata da Corrado Lampis riesce a fare punti con una discreta continuità, visto che da questo punto di vista il campionato degli oristanesi è stato abbastanza travagliato.
La partenza non è stata fra le più brillanti, vuoi per qualche infortunio di troppo e vuoi per qualche assenza pesante, causa squalifica, nelle partite decisive; nonostante tutto la Tharros è riuscita a rimanere nelle posizioni alte della classifica, migliorando progressivamente di giornata in giornata sul piano del gioco e soprattutto su quello dei risultati.
La goleada di domenica è senza dubbio un ottimo biglietto da visita in vista del big-match in programma domenica contro il Samugheo.

 

Mister Lampis, state attraversando un momento eccezionale di forma: domenica avete superato il C.R. Arborea per 6 a 0, ottenendo la terza vittoria di fila, cosa che non vi era ancora riuscita in questo campionato.
«Sono molto soddisfatto della partita e della prestazione offerta dalla squadra: stiamo migliorando di partita in partita e questo mi fa ben sperare per il futuro.
Quando cambi molti elementi, come è capitato a noi, non è mai facile, soprattutto all'inizio: la pressione era davvero tanta, perchè tutti ci davano per favoriti; c'è da sottolineare il fatto che noi nelle prime otto giornate abbiamo incontrato tutte le squadre che al momento occupano le prime sette posizioni in classifica, non si è trattato sicuramente di un avvio soft e noi non eravamo di certo al meglio, squalifiche e infortuni, tra cui quello pesantissimo di Ruggiu, ci hanno privato di pedine fondamentali.
Stiamo incominciando a giocare come dovremmo, l'intesa tra i ragazzi cresce e fortunatamente siamo in una buona posizione di classifica».

 

Si aspettava tutte queste difficoltà nella prima parte del campionato?
«Non mi aspettavo tutti questi problemi, sinceramente, ma allo stesso tempo non mi aspettavo assolutamente un avvio facile; non allenavo in Seconda Categoria da quattordici anni, ma sapevo comunque che sarebbe stato un campionato difficile, molto competitivo, più di quanto si possa pensare: il livello tecnico medio individuale è salito notevolmente, anche a causa della nota regola dei fuori quota in Promozione, considerando che molti giocatori esperti tendono a scendere di categoria.
Il girone dell'Oristanese è molto competitivo, in più le squadre quando affrontano la Tharros danno veramente il cento per cento; molte formazioni hanno fatto la gara della vita contro di noi per poi andare a perdere contro compagini nettamente inferiori nel turno successivo; è il prezzo che si paga ad avere un passato glorioso come il nostro».

 

Sino a questo momento avete l'attacco di gran lunga migliore del torneo: c'è lo zampino dell'allenatore o vogliamo lasciare tutto il merito ai giocatori?
«Ho la fortuna di avere degli ottimi attaccanti, anche se tutte le squadre che ho allenato, in molti casi vantano il miglior attacco; mi è capitato in Promozione con il Samassi e con la Monreale, ad esempio, dove abbiamo raggiunto ottimi risultati senza peraltro trascurare la fase difensiva; per me è una costante e quest'anno stiamo confermando questo aspetto: il merito va sicuramente agli attaccanti, con Ruggiu e Cancedda, in primis, che stanno facendo ottime cose, ma anche i centrocampisti stanno dando il loro contributo in questo senso.
E' un merito che va diviso in parti uguali con tutta la squadra, si tratta comunque di una prerogativa nostra che sta dando i suoi frutti».

 

Siete attualmente a sette lunghezze dalla vetta della classifica occupata dall'Atletico Cabras: quali sono le ragioni di questo distacco, secondo Lei?
Pensa che l'attuale classifica rispecchi i reali valori in campo?

«Il calcio è frutto di episodi: contro l'Atletico, ad esempio, vincevamo per uno a zero, il direttore di gara ci ha annullato la rete del raddoppio e gli avversari sono riusciti a pareggiare.
Questo è un campionato molto equilibrato, come dicevo prima, dove si può vincere con tutti e perdere con tutti: basta commettere un passo falso e le inseguitrici sono subito pronte ad approfittarne.
L'Atletico Cabras è una delle squadre che lotta sicuramente per la promozione; ha tenuto in buona parte l'intelaiatura dell'anno scorso e ha fatto degli acquisti mirati, andando ad ingaggiare dei veri e propri pezzi da novanta, come Gabriele Fanni, Matteo Musu, Pietro Manca, tutti giocatori che in questa categoria fanno la differenza.
La classifica attuale non è frutto del caso: la stessa Freccia Mogoro ha interpreti di assoluto rilievo, alcuni di loro hanno giocato con me in Promozione con la Monreale; domenica abbiamo vinto contro una buona squadra come l'Arborea che schiera diversi elementi che vantano esperienze importanti in categorie superiori come Lai e De Vecchi.
Non ci sono squadre materasso; tutte le compagini hanno tre o quattro atleti in grado di fare la differenza; è il caso del Samugheo che con Maniglio si è rinforzata notevolmente.
Una squadra come la nostra, che è stata rinnovata praticamente per nove undicesimi, paga un po', soprattutto inizialmente, nel confronto con squadre più rodate e affiatate, è una cosa inevitabile».

 

Nel prossimo turno siete attesi dalla sfida casalinga contro il Samugheo: pensa che possa essere una gara decisiva per la vittoria finale del torneo?
Che partita si aspetta?

«E' una partita importante, ma non si tratta dell'ultima spiaggia.
Ci sono ancora quasi 20 partite da giocare, con circa 60 punti ancora in ballo; il campionato è ancora molto lungo, qualcosa di più preciso in questo senso si vedrà a Febbraio – Marzo, non prima; in più ci sarà la pausa invernale che mischierà ulteriormente le carte in tavola.
Il Samugheo vince spesso ed è costante: la conseguenza ovvia è che occupi le prime posizioni in classifica.
Mi aspetto una grande partita da parte dei miei ragazzi: loro sanno alla perfezione cosa rappresenta questa partita; saremo concentrati, presenti, reattivi.
Spero che sia una bella partita soprattutto per il pubblico; è chiaro che tutti ci aspettiamo di fare bene e vincere, ma in campo ci sono anche gli avversari e bisogna vedere cosa succederà, bisogna essere realisti.
Ognuno metterà le proprie armi in campo per fare bene; noi dobbiamo affrontare quest'impegno con la consapevolezza che si tratta di una partita fondamentale per il nostro cammino».

 

Come arrivate a questa sfida?
«Stiamo abbastanza bene; nelle ultime settimane ci sono stati due rientri importantissimi come quello di Mautone e quello di Matteo Serra, che ha giocato tranquillamente una ventina di minuti dopo essere stato assente per diverso tempo.
Per noi è un acquisto importante, sono felice per il ragazzo e sono convinto che potrà essere il nostro valore aggiunto, aiutandoci a fare il salto di qualità.
Ho la possibilità di avere una rosa composta da 22 giocatori: ogni domenica ho l'imbarazzo della scelta e penso che questo sia un fattore importantissimo; non ho nessun timore nello schierare calciatori giovani, come peraltro ho sempre fatto.
Noi speriamo tanto nella crescita del settore giovanile, sia per la Tharros che per le società dei centri vicini al nostro; non ci dispiacerebbe ritornare ad essere il punto di riferimento per i ragazzi di Oristano».

 

Quello che un po' manca alla Tharros, stando ai risultati di queste prime dodici giornate, è la continuità: state lavorando per risolvere questo problema?
«Si, abbiamo avuto problemi fisici e diverse squalifiche che ci hanno penalizzato pesantemente in questo senso, come ti dicevo prima.
Purtroppo quando hai un organico in ricostruzione, per noi questo è l'anno zero, l'assenza di uno o due giocatori diventa importante, soprattutto nell'arco di una partita.
Con il rientro di tutti i giocatori ho la possibilità di avere delle alternative valide e di mandare in campo gli uomini più in forma: è un aspetto fondamentale per una squadra che punta a disputare un campionato di vertice.
Queste non vogliono assolutamente essere delle scusanti: ciò che conta è che al momento ci troviamo nelle prime posizioni, e speriamo di esserlo anche per lo sprint finale nel girone di ritorno».

 

In questo articolo
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2012/2013
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Girone D