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Daniele Arras, presidente, Lanusei
«Onoreremo i playoff superando il momento di sconforto»

Lanusei, il sogno si spegne a Rieti, Arras: «Nessun rammarico, abbiamo fatto una grande stagione e ne siamo orgogliosi»

Il Lanusei ha sognato e si è arreso solo allo spareggio. Davide non ha battuto Golia ma deve andar fiero di essere arrivato a contendere la serie C ad una corazzata come l'Avellino. Il presidente Daniele Arras, nel dopo-gara, fa una lucida analisi del momento: «Nessun rammarico, abbiamo fatto una grande stagione, contro dei colossi e non solo l'Avellino. In questo girone c'erano tanti contendenti all'altezza, perciò dobbiamo essere davvero orgogliosi per quanto fatto e ovviamente sportivamente delusi perché siamo arrivati veramente ad un passo dal traguardo». Fa festa l'Avellino coi suoi quasi 5mila tifosi al seguito che, anche a Rieti, hanno regalato una coreografica e cori di grande impatto: «Chi ama lo sport e il calcio, ama anche la curva e il tifo. Ci sono delle belle sensazioni quando c'è un pubblico, peraltro corretto, che si è divertito e ha supportato la propria squadra. Quindi è giusto che gioiscano loro e possano ambire alle categorie che la storia, il blasone e la piazza di Avellino meritano».

 

C'è ora da capire la reazione della squadra che sarà impegnata domenica 19 nella semifinale playoff di serie D contro il Cassino al Lixius. Il presidente Arras è certo che il Lanusei darà una risposta all'altezza: «I ragazzi onoreranno il campo come hanno fatto contro l'Avellino e nel resto della stagione, riuscendo a trovare le energie per superare questo naturale momento di sconforto perché hanno dentro davvero tanto». E se non dovesse arrivare il salto di categoria «continueremo con lo stesso approccio, fatto di impegno, lavoro e di relazioni con le persone che si sono dimostrate affidabili e dei professionisti. Ci metteremo tanto impegno e passione, spinti dalla carica della gente chi in quest'anno ci ha supportato e comunicato il loro affetto. Questo è un patrimonio che dobbiamo alimentare, coltivare e portarci dietro».

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2018/2019