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Archimede Graziani, allenatore, Lanusei
«Ora è il momento di fare qualcosa in trasferta»

Lanusei, tre punti d'oro col Monterosi, Graziani: «L'avversario più forte incontrato e non possiamo non soffrire per vincere»

Gara difficile ma vittoria importante contro il Monterosi, la terza in casa di fila e la seconda a distanza di sette giorni dopo quella contro l'Anzio. Il Lanusei fa un ulteriore passo in avanti in classifica. Il tecnico Archimede Graziani ha assistito da fuori la gara per squalifica (nella foto di Giorgio Melis-Asd Lanusei) e intravede negli episodi del finale di primo tempo quelli decisivi per la vittoria: il legno colpito dai viterbesi con Crescenzo e il gol di Demontis su schema d'angolo. «La partita è cambiata quando il Monterosi ha colpito il palo - osserva l'allenatore massese - fino a quel momento eravamo un po' contratti e stavamo ripetendo lo stesso spartito della gara con l'Anzio, ma contro un avversario che, tra quelli che ho visto al Lixius, è stato il migliore. L'infortunio di Brack ci ha ancor di più penalizzato, perché avendo anche fuori Bonu non avevo più difensori centrali veri, da un paio di settimane ho provato Kovadio che è un gran marcatore ma sulla linea non è molto attento. Dopo il gol di Demontis la gara si è aperta, non mi sono piaciuti gli ultimi 5' quando ci siamo appiattiti troppo, loro sono forti e hanno sfruttato la maggior fisicità. Noi non possiamo non soffrire per vincere, abbiamo portato a casa tre punti importanti. Il cammino è lungo, alla classifica butto solo un occhio perché non dobbiamo farci distrarre, finora la nostra forza è stata quella di non pensare a niente». 

Demontis e Papini sono stati match-winner e tra i migliori in campo. Mister Graziani spiega perché spesso ha sostituito il centrocampista e lascia in panchina l'attaccante: «I miei giocatori hanno qualità e le devono tirare fuori, se si appiattiscono e fanno il compitino non mi servono. Demontis ha giocato le prime quattro gare al di sotto delle sue possibilità e lo sostituivo, tre settimane fa abbiamo parlato e chiarito le posizioni. Papini? A me piange il cuore lasciarlo in panchina, nessuno dà la profondità come lui. La qualità del giocatore e dell'uomo è da dieci ma in questo momento ho cercato l'equilibrio fra i reparti con i fuoriquota, l'aspetto più importante. E lui effettivamente è il più sacrificato».

Il tallone d'Achille del Lanusei è il rendimento esterno con 2 pareggi, 10 sconfitte e nessuna vittoria. Il tecnico pensa a qualche cambio tattico in vista della trasferta in casa del Trastevere: «Il mio modo di pensare il calcio porta ad essere propositivo sia in casa che fuori, spesso in trasferta giochiamo con due punte ed esterni alti ma si fa fatica. Può darsi che devo rivedere alcune cose. Io sono dell'idea che per la rincorsa che dovevamo fare occorreva essere meno distruttivi perché così non prendi niente ma vorrà dire che bisogna essere meno belli e più efficaci. Spero che queste due vittorie di fila perlomeno abbiamo fatto crescere l'autostima per battagliare fuori così come siamo, sennò dobbiamo essere una squadra operaia. È il momento di fare qualcosa in trasferta, sennò tutto il nostro percorso è concentrato sulle gare in casa»

In questo articolo
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2017/2018
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7 Ritorno