Inter-Cagliari: dubbio Sneijder, rossoblù in forma
Leonardo contro Donadoni: a San Siro lo stile e ...uno scudetto rossonero
È tempo di "Caipirinha" contro "O riciulillo". Il paradosso di Inter-Cagliari è che nell'anticipo delle 20.45 scenderà in campo uno scudetto del Milan. Quello che Leonardo e Donadoni conquistarono insieme nella stagione '98-'99. Fu una di quelle rimonte (sette punti in meno della Lazio a nove giornate dalla fine) che spingono il tecnico brasiliano a sognare l'aggancio alla sua ex squadra, ora guidata da Allegri. Che eliminò la cortese stretta di mano con Mourinho in tutti gli Inter-Cagliari e viceversa (erano reciprocamente indigesti). Stavolta niente strafottenza, San Siro sarà scenario di stile. Se il gesto più trasgressivo di Donadoni è masticare la gomma, Leonardo è l'anticalcio quando lo si sente dialogare tranquillamente in giapponese col nuovo arrivato Nagatomo (candidato a un posto da titolare). Classe Milan, che domani festeggia 25 anni di era Berlusconi-Galliani. E proprio Donadoni fu il primo grande acquisto rossonero del Cavaliere strappato alla concorrente Juventus.
Il resto sarà nobile guerra sul campo, con lo stesso modulo (il 4-3-1-2) e motivazioni molto diverse tra loro. Nenè se la prende particolarmente a cuore, questa gara piena di sudamericani. Anche se il difensore brasiliano Lucio potrebbe essere risparmiato per la sfida contro il Bayern Monaco, sua ex squadra. Così come Sneijder, uscito malconcio durante il match contro la Fiorentina (al suo posto, dietro le punte è pronto Stankovic). Ma se la prende a cuore anche Acquafresca: l'Inter da squadra del cuore è diventata la squadra più odiata, dopo la delusione dell'acquisto e immediata cessione al Genoa da parte di Moratti due anni fa. La coppia d'attacco rossoblù sostenuta da Cossu dovrà rispondere a quella super calibrata di Eto'o e Pazzini (già quattro reti con la maglia nerazzurra), mentre è incerta la presenza in panchina di Milito. Chi ha da rimediare qualcosa è Agazzi, perché il suo esordio in serie A fu proprio contro l'Inter a San Siro e si rivelò un disastro: 3-0, incipit della discesa rossoblù verso il nulla. Ma senza andare troppo lontano, a dar fiducia è la buona prestazione che regalarono i rossoblù in casa all'andata, anche se allora riuscire a fare un gol era un'impresa. Ma non fosse stato per il graffio di Eto'o un pareggio avrebbe reso giustizia. A far più che altro timore ai nerazzurri, che non possono concedersi distrazioni per la corsa scudetto, è proprio Donadoni, che ha dato alla squadra la marcia degna delle "prime della classe" (12 punti nel girone di ritorno).
I 40 punti da raggiungere. "Mister x", chiamato così a Napoli perché pareggiava sempre, a Cagliari non conosce mezze misure. Leonardo conta però sul fatto che i tre punti servano più a loro che al Cagliari, tralasciando il classico obiettivo da raggiungere, i 40 punti, ambitissimi come temutissimi dai tifosi rossoblù. Pronti Biondini, Conti e Nainggolan a centrocampo. Il belga ha ripreso a pieno in settimana ed è a disposizione di Donadoni. In difesa, con Pisano e Agostini ci saranno i centrali Canini e Astori, cullati da dolci ricordi. Nel gennaio 2009 esordirono insieme proprio contro l'Inter (Lopez e Bianco erano squalificati) e dopo una prestazione esemplare portarono a casa l'1-1, il primo punto dell'anno. In quella stagione il Cagliari fu l'unica squadra a non perdere mai contro l'Inter "pluritrofeo" di Mourinho (al ritorno all'ultima di campionato finì 2-1 con reti di Acquafresca e Cossu). Arbitra Celi, l'appuntamento alle 20.45.
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar, Maicon, Ranocchia, Cordoba, Zanetti, Karjha, Thiago Motta, Cambiasso, Stankovic, Eto'o, Pazzini (Castellazzi, Materazzi, Natalino, Sneijder, Nagatomo, Coutinho, Pandev).
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi, Pisano, Canini, Astori, Agostini, Biondini, Conti, Nainggolan, Cossu, Acquafresca, Nenè (Pelizzoli, Perico, Ariaudo, Laner, Lazzari, Missiroli, Ragatzu).
Virginia Saba