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Riccardo Spini, allenatore, La Palma
«Vivi grazie alla solidarietà di club amici come il Pirri»

Il La Palma tiene botta, Spini: «A luglio quasi scomparsi, ad agosto eravamo in 12, avere 20 punti è un'impresa»

La classica boccata d'ossigeno sia per la classifica e, soprattutto, per l'entusiasmo. Questo vale per il La Palma il successo, con il punteggio finale di 2 a 1, contro l'Azzurra Monserrato considerando che l'ultima vitoria dei biancazzurri risaliva al 17 dicembre scorso, in occasione del colpo grosso piazzato a domicilio contro il San Vito. I cagliaritani si trovano, al momento, con 20 punti in cassaforte e sei squadre alle spalle, ma la corsa verso la salvezza, c'è da scommetterci, sarà ancora dura, lunghissima e irta di ostacoli.

Mister Riccardo Spini può guardare con fiducia verso il futuro prossimo, anche se all'orizzonte c'è la trasferta nella tana della capolista Uta: un impegno delicatissimo in cui Porcu e soci proveranno a dare il massimo, nel tentativo di invertire il pronostico della vigilia.

«Sono contento per il piglio con cui siamo scesi in campo domenica — dichiara senza mezzi termini mister Riccardo Spini — Ho visto davvero l'atteggiamento giusto da parte dei ragazzi, che si sono battuti con quell'aggressività e intensità di gioco che ci è venuta un po' a mancare nelle partite precedenti, dove comunque non avevamo sfigurato. Ma se vuoi davvero ottenere dei risultati importanti devi dare qualcosa in più».

Il tecnico poi continua: «Da qualche settimana abbiamo trovato un buon assetto, gli equilibri giusti: ora subiamo poco e riusciamo a coprire bene tutte le zone del campo; forse ci manca ancora il cambio di passo nell'arco dei novanta minuti, ma la determinazione e l'agonismo ci potranno aiutare a portare a casa punti importanti, considerando che stiamo galleggiando poco al di sopra della zona calda della classifica».

Quella di domenica è stata una delle prestazioni migliori dell'intera stagione.
«Dev'essere scattato qualcosa nella testa dei giocatori, se è vero che per i primi 30' siamo stati praticamente perfetti, con il 2 a 0 che è stata una diretta conseguenza della nostra ottima prestazione e che ci ha permesso, in sostanza, di portare a casa i tre punti, ottenuti, tra le altre cose, contro una delle squadre che gioca il miglior calcio in questo girone. Almeno a me è piaciuta davvero tanto. È stato importante, inoltre, dare continuità alla nostra striscia di risultati positivi».

Il La Palma doveva ripartire dopo il ko di Settimo.
«Una sfida persa all'ultimo minuto del recupero — precisa Spini — proprio quando pensavamo di aver conquistato un punticino. Poteva capitare di prendere il gol prima, così come poteva capitare di passare in vantaggio: se il confronto si fosse chiuso sullo 0 a 0 non sarebbe stato comunque uno scandalo. Se proprio devo dirla, in quell'occasione non ci siamo espressi sicuramente al massimo: a parte qualche sporadica ripartenza non abbiamo costruito granché dalle parti del loro portiere. Una partita giocata sotto tono, non c'è molto da aggiungere. Il risultato forse ci penalizza più del dovuto ma quando giochi in maniera anonima devi mettere in conto di poter rimanere a bocca asciutta».

Il futuro è tutto da scrivere.
«L'organico che abbiamo a disposizione ora ci può consentire di fare qualcosa di meglio rispetto alle ultime settimane: contro Uragano e Frassinetti, ad esempio, non siamo riusciti ad andare oltre il pari, che comunque non era un risultato scontato, ma evidentemente non abbiamo meritato di più. Contro il Settimo stavamo per portare a casa l'ennesimo pareggio, ed invece ci è sfuggito all'ultimo. Questo capita quando giochi le partite con mediocrità, o poco più; credo che ci sia bisogno, e vale per tutti i ragazzi, di fare un piccolo salto di qualità per quanto riguarda l'atteggiamento e la voglia di ottenere dei risultati importanti e, quindi, di vincere le partite».

Spini è fiducioso
«Stiamo trovando la consapevolezza e la fiducia nei nostri mezzi, anche se la posizione che occupiamo in classifica, chiaramente, non ci permette di fare voli pindarici. Il livello della squadra è tale che possiamo dare di più, ci sono tutte le condizioni per farlo. Proveremo ad affrontare il girone di ritorno con più personalità rispetto a quanto è successo all'andata, ricordandoci sempre che siamo nel bel mezzo della lotta per non retrocedere e lo saremo sino alla fine della stagione, dunque dovremo scendere in campo con il coltello tra i denti».

Il La Palma sta cercando di lasciarsi alle spalle la dolorosissima retrocessione rimediata nella stagione scorsa.
«Il discorso è complesso: quello di cui stiamo parlando adesso non avrebbe nessun significato se non ci ricordassimo di cosa tutto è successo tra luglio e agosto, con la società che si è trovata, da un giorno all'altro, a rischio iscrizione e ad un passo dalla scomparsa; sarebbe stato un peccato, considerando che il La Palma è uno dei club più importanti che c'è a Cagliari, sia per quanto riguarda il blasone che per il livello dei campionati in cui ha militato nel corso della sua storia».
Per fortuna, i dirigenti sono riusciti a trovare una soluzione, anche grazie all'aiuto fondamentale di qualche società amica.
«Riuscire ad iscriversi al campionato di Prima Categoria è stato un piccolo miracolo: nel primo mese di preparazione raggiungevamo a malapena i 10-12 elementi e in queste condizioni è veramente difficile mettere in piedi una seduta di allenamento come si spetta; soprattutto all'inizio, dunque, abbiamo dovuto fare i conti con moltissime difficoltà. Per fortuna diverse società dell'hinterland ci hanno dimostrato tutta la loro solidarietà, una cosa che ci teniamo molto a sottolineare: i primi a venirci incontro, in questo senso, sono stati quelli del Pirri, che ringraziamo pubblicamente».

Spini ritorna sugli aspetti tecnici.
«Abbiamo passato un periodo veramente difficile, con una rosa di giocatori estremamente ridotta ed una condizione fisica precaria: per le prime 3-4-5 partite sono stato costretto a schierare molti ragazzi in dei ruoli che non erano assolutamente adatti alle loro caratteristiche, ma non potevo fare altrimenti, e del resto i miei si sono messi a disposizione con una dedizione enorme. In quelle settimane delicatissime siamo riusciti a grattare punti a destra e a manca con grande spirito di sacrificio».
Con il passare del tempo il club è corso ai ripari.
«Ritrovarsi con 20 punti in cassaforte, dopo tutto quello che abbiamo passato, è quasi un'impresa. Significa che abbiamo lavorato bene ed ora ci sono tutte le premesse per chiudere questa stagione in maniera dignitosa, senza dimenticare che il nostro obbiettivo, ovviamente, è quello di conservare la categoria, per mettere le basi per il futuro roseo che questi dirigenti si meritano, considerando il grandissimo lavoro che hanno fatto per puntellare l'organico e renderlo competitivo».

Se le cose dietro stanno andando piuttosto bene, con venti centri al passivo, lo stesso forse non si può dire per il rendimento in avanti.
«Facciamo ancora un po' di fatica in fase realizzativa, ma devo riconoscere che il reparto offensivo è quello più difficile da allestire: considerando tutti i problemi che ha avuto il La Palma non è stato facile trovare un attaccante che potesse fare al caso nostro, anche mettendo sul piatto quei pochi soldi che servono per coprire le spese per il rimborso. Ci siamo trovati a giocare per tutto il girone di andata con un ragazzo del 2005, Andrea Baldera, che si è trovato a ricoprire il ruolo di prima punta, reggendo praticamente l'intero reparto da solo, con tanto impegno, ma ovviamente non potevamo pretendere chissà cosa in termini di gol, un po' per le sue caratteristiche ma, soprattutto, perchè non poteva essere supportato a dovere. Spetta a me, comunque, cercare di migliorare il nostro rendimento in attacco: si tratta di una mia responsabilità e sono fiducioso sul fatto che le cose potranno andarci sempre meglio in questo senso, anche perchè in fase di non possesso ci disimpegniamo piuttosto bene; con l'arrivo dei nuovi attaccanti, dunque, sarà più semplice trovare la via della rete».

Nel prossimo turno il La Palma farà visita alla capolista Uta: all'andata il match si chiuse con il punteggio di 1 a 2 in favore dei campidanesi.
«Parliamo di una delle partite più belle che abbiamo giocato quest'anno: siamo riusciti a tenere testa alla prima in classifica, replicando colpo su colpo. Sapevamo già dall'inizio, del resto, che loro sarebbero stati tra i più grandi protagonisti del torneo. Quella sfida rappresenta uno dei ricordi più belli di quei mesi difficili».
Ora le cose sono leggermente cambiate: l'Uta è sempre in testa, è vero, ma il La Palma sta crescendo a vista d'occhio.
«Ci arriviamo con una buona scorta di fiducia, perchè il risultato ottenuto domenica farà bene al morale, all'entusiasmo; parliamo di un ingrediente fondamentale in queste partite. Strappare dei punti ad Uta sarebbe fantastico, considerando il valore assoluto del loro organico e considerando i principi di gioco e i concetti tattici che stanno esprimendo ormai da diversi anni, e sempre sotto la guida dello stesso allenatore. Sono proprio questi i modelli da imitare: la programmazione nel lungo periodo, la possibilità di lavorare con costanza con uno zoccolo duro sono un aspetto decisivo in queste categorie; non puoi pretendere di inventarti la squadra da un giorno all'altro. Speriamo dunque che il La Palma possa ritrovarsi presto a vivere una situazione simile, magari sfruttando il bagaglio di esperienza ottenuto già in questa stagione: le ambizioni non mancano di certo».

Il tecnico ritorna sulla sfida di domenica.
«A noi servono punti per smuovere ancora la classifica; cercheremo di scendere in campo senza paura, ma con il giusto rispetto che gli avversari meritano e credo proprio che non ci saranno problemi da questo punto di vista».
Spini ora ha diverse frecce per il suo arco.
«Sono molto contento dei 20 ragazzi a mia disposizione: parliamo di un gruppo validissimo, che viaggia compatto verso l'obbiettivo che ci stiamo prefissando; nell'arco di un campionato c'è sempre qualcuno che gioca meno, ma nessuno sta creando il minimo problema, anzi. È giusto riconoscere che tutti si stanno sacrificando con tanto impegno, non posso che essere orgoglioso».

Si chiude con un desiderio.
«Ora aspettiamo che il Comune di Cagliari faccia uscire il bando per l'assegnazione dell'area del Cras, a Santa Gilla, che consentirebbe alla società, soprattutto, di ricostituire e rilanciare il settore giovanile, ma ancora non conosciamo le tempistiche, quindi dovremo avere ancora un pizzico di pazienza».

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2023/2024
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Girone A