Lutto nel calcio sardo per la scomparsa di Tonino Orrù

L'intero mondo del calcio sardo, sia professionistico che dilettantistico, è in lutto per la scomparsa di Tonino Orrù all’età di 86 anni, ex presidente del Cagliari dal 1987 al 1992 ed entrato nella storia del club rossoblù per aver riportato la squadra dalla Serie C alla Serie A con due promozioni di fila. Arrivava dal calcio regionale come presidente dell'Atletico Cagliari fondato nel 1963 e, dopo il quinquennio col massimo club professionistico della Sardegna insieme ai fratelli Ninnino ed Efisio, tornò nel mondo dilettantistico alla guida sempre dell'Atletico (che non lasciò mai quand'era al Cagliari) condotto fino alla serie D salvo poi, dopo la retrocessione in Eccellenza nel 2006-07, fondersi prima con la Decimese per dar vita all'Atletico Decimo e poi con l'Elmas col quale conquistò la semifinale playoff contro la Torres e, l'anno dopo, una salvezza arrivata ai playout contro il San Teodoro. Al termine della stagione 2011-12 non iscrisse la squadra al campionato di Eccellenza.  

Al Cagliari arrivò col club sull'orlo del fallimento, appena retrocesso in serie C1 dopo la storica semifinale di Coppa Italia contro il Napoli di Maradona. Il primo anno fu di ricostruzione con la retrocessione in Serie C2 evitata per un punto grazie all'arrivo in panchina di Mario Tiddia al posto di Enzo Robotti. L'anno dopo portò in rossoblù Claudio Ranieri e insieme col general manager Carmine Longo per compiere la doppia impresa della promozione riportando la squadra rossoblù in Serie A dopo 7 anni d'assenza nell'anno dei mondiali di calcio in Italia. Sotto la sua presidenza arrivarono i grandi colpi di mercato come l'uruguaiano Enzo Francescoli, capitano della Nazionale prelevato dall'Olympique Marsiglia, il sardo di Ovodda Gianfranco Matteoli, tra i protagonisti dell'Inter dei record di Giovanni Trapattoni campione d'Italia, oltreché il talento puro di Daniel Fonseca. Nel 1992 ci fu l'uscita di scena col passaggio di proprietà a Massimo Cellino.