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La punta: «Sabato spero in una bell'accoglienza»

Matri, arrivederci Cagliari: «La Juve è un sogno, l'occasione della mia vita»

A Cagliari cresci e diventi un uomo. Le prime due stagioni con 6 gol a campionato, oscurato dall'altro bomber, più giovane di lui, Acquafresca e da quello di scorta Jeda. Poi Bobo spicca il volo (lo chiama l'Inter ma non lo vuole Mourinho che lo gira al Genoa per avere Milito) non prima di avere incoronato il suo erede, Alessandro Matri. L'attaccante di Sant'Angelo Lodigiano esplode e realizza, lo scorso anno, 13 reti, eguagliando il record di Gigi Riva sempre a segno per sette gare di fila. Quest'anno era avviatissimo per battere il suo primato di gol in stagione visto che in 21 partite giocate è andato a segno già 11 volte.

 

«È l'occasione della mia vita, corono il mio sogno» - Lo supererà altrove, alla Juventus, perché quando chiama la Vecchia Signora, a meno che non fai di nome Di Natale e hai già 33 anni, oppure sei Borriello e ti fai convincere da un sms di De Rossi, non puoi resistere al suo fascino, sebbene un po' decadente, e dici per forza di sì. «È l'occasione della mia vita, corono il mio sogno», ha detto Matri nella conferenza stampa da neo-juventino a Vinovo. Una crescita graduale che lo ha portato, a 26 anni compiuti l'ottobre scorso, a volersi giustamente misurare in un club prestigioso, il più amato d'Italia. Con quel pizzico di spavalderia ed esuberanza che ha mostrato in tre anni e mezzo di militanza rossoblù e che la stessa Juventus ha potuto constatare sia all’Olimpico che al Sant’Elia, bucato tre volte dall’ormai ex bomber del Cagliari. «Questo è il grande salto della mia carriera dopo 3 anni fondamentali a Cagliari. Io mi sento pronto per questo passo, ma in queste situazioni conta solo il campo». E l’allenatore. Che non ha dubbi sull’impiego del nuovo arrivato. «Matri domani gioca per forza – svela Del Neri – Ora abbiamo una punta di ruolo che ci può dare grossa mano».

 

«Cellino ha provato a trattenermi a tutti i costi» - Riparte perciò da Palermo la corsa al gol di Alessandro Matri, con lo stesso numero di maglia che aveva a Cagliari, il 32, e con una valutazione di mercato alta (20 milioni) che è quasi un impegno per lui a non fallire. «Se la Juve è pronta a spendere così tanti milioni – continua il bomber – lo considero un gesto bellissimo. Ma sono felice di valere questa cifra e so di dover dimostrare il mio valore in campo». Il sorriso è sempre lo stesso («Sono euforico, ho tanto entusiasmo e spero di portarlo al gruppo»), quello che i tifosi sardi erano abituati a vedere dopo ogni gol, compresi i due al Bari, che resteranno gli ultimi in rossoblù perché il presidente Cellino ha desistito di fronte alla richiesta della Juventus. «Ha provato a trattenermi a tutti i costi – dice ancora Matri – ha anche fatto una battuta con la promessa di raddoppiarmi l'ingaggio. Gli ho detto che questa era l'occasione della mia vita, mi ha capito». Un po’ meno i tifosi del Cagliari che sabato sera lo rivedranno al Sant’Elia vestito di bianconero. «Spero in una buona accoglienza ma capisco la loro delusione».

Fabio Salis

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2010/2011
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