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Muravera, col Cynthia un altro bivio salvezza: «Uno scontro diretto da non perdere, siamo pronti ad usare la spada e non solo il fioretto, ho giocatori che nella lotta si esaltano»
Il recupero a Genzano dopo i 3 punti con l'Astrea

Muravera, col Cynthia un altro bivio salvezza: «Uno scontro diretto da non perdere, siamo pronti ad usare la spada e non solo il fioretto, ho giocatori che nella lotta si esaltano»

Il Muravera batte l'Astrea e recupera due posizioni in classifica dopo che per tre giornate è rimasta al palo in virtù dei ko contro Grosseto, Olbie e Rieti. Un arretramento pericoloso fino ad avere un solo punto di vantaggio sulla retrocessione diretta ma poi sabato, contro il fanalino di coda, i sarrabesi sono tornati alla vittoria dopo due mesi e hanno sfruttato il turno favorevole (sconfitte di Cynthia, Lanusei e Budoni, pareggio del Castiadas) per scattare nuovamente in avanti anche se l'attuale graduatoria lascia aperta ogni strada, dalla più pessimistica a quella più rosea. Sarà la squadra di Marco Piras, sestultima a quota 28, a scegliere dove infilarsi e molto dipenderà dal recupero di domani pomeriggio a Genzano contro il Cynthia (fischio d'inizio ore 15) diventata ora la penultima del girone e staccata di 2 lunghezze. Le stesse che, però, separano i gialloblù dalla salvezza diretta, in questo caso in mano al Budoni fermo a 30 punti. 

Il tecnico Marco Piras e Cotza festeggiato in panchina«Quella di Genzano è un'altra gara che vale la serie D - dice senza mezzi termini l'allenatore Piras - uno scontro diretto sicuramente da non perdere perché in tal caso terremo invariato il distacco dal penultimo posto e ci porteremo ad un punto dal Budoni. Il Cynthia è un'ottima squadra, con diversi giovani, che gioca un calcio veloce, ha degli attaccanti rapidi e pronti a colpire nelle ripartenze come hanno fatto vedere a Lanusei e domenica a Olbia. Andremo consapevoli che in questa categoria il Muravera può starci benissimo, sappiamo bene che nel loro campo è impossibile giocare, sia che piova oppure no, perciò siamo pronti ad usare non solo il fioretto ma anche la spada, in squadra ho giocatori che nella lotta si esaltano quindi siamo pronti a questa nuova battaglia». Che verrà affrontata con la novità a centrocampo presentata nell'anticipo di sabato: Kebba Sillah, gambiano classe 1996, tesserato entro la fine di marzo perché equiparato, a tutti gli effetti, ai colleghi italiani in quanto calciatore titolare di "primo tesseramento" nel nostro paese e non "proveniente o provenuto da Federazione estera". «Kebba è una piacevole sorpresa - dice il tecnico Piras che l'ha lanciato subito tra i titolari - ci permette di schierarci diversamente a centrocampo, è umile e si è messo subito a disposizione della squadra, sarà molto utile in questo finale». Così come Nicola Sogus, autore di due assist e un gol con l'Astrea, e Luca Concas, che da vice di Marco Piras si è rimesso le scarpette per tappare la falla che si era creata con gli infortuni di Muratore e Maccioni: «Nicola è un giocatore universale, abbina qualità e quantità, anche sabato ha confermato tutta la sua intelligenza calcistica. Luca è un prezioso collaboratore che si allena come un professionista, non avevo dubbi che ci avrebbe potuto dare una mano».

 

Tornando alla gara di sabato, vinta 3-1 contro l'ultima della classe, mister Piras si è detto soddisfatto dell'esito finale e, soprattutto, della prova dei suoi in un match quasi da ultima spiaggia dove c'era tutto da perdere e niente da guadagnare. «Come tutte quelle della serie D sono partite complicate - dice l'ex tecnico del Castiadas - che se non fai gol ti subentra un po' di nervosismo. Era importante sbloccarla, l'abbiamo fatto in chiusura di primo tempo trovando subito dopo il raddoppio. Ma anche dopo il 3-0 ad inizio ripresa non consideravo la gara chiusa, nel calcio non ci vuole niente a riaprirla, anche perché dopo qualche sconfitta di troppo subentra la paura. Avevo chiesto la vittoria anche giocando male e invece è arrivata una buona prestazione, dopo tanta amarezza finalmente un po' di gioia ma non è cambiato niente per noi, sappiamo che dovremo lottare fino alla fine. Ora intravediamo un po' di luce e andiamo a Genzano un po' più sereni sempre consapevoli che sarà dura fino alla fine».

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2015/2016
Tags:
Sardegna
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