L'intervista al tecnico Paolo Busanca
«Pressing e temperamento, ho ritrovato il mio Sanluri»
Nella giornata del riscatto della Sardegna, il Sanluri ha fatto la sua parte superando 4-2 in casa la vice-capolista Anziolavinio e interrompendo così la strisca negativa di tre sconfitte di fila. L’importanza della vittoria, e di come soprattutto essa sia arrivata, traspare dalle parole del tecnico biancorosso Paolo Busanca.
Che cosa c’è dietro questi tre punti?
«Domenica abbiamo aggredito dal primo all’ultimo minuto l’Anziolavinio, che veniva da due successi esterni contro Viribus Unitis e Budoni, ottenendo una vittoria fondamentale. Eravamo reduci da tre sconfitte di seguito ma ho ritrovato in squadra lo spirito giusto, quello che è emerso anche dopo che loro sono riusciti a rimontare lo svantaggio per due volte».
Perché quelle tre sconfitte di fila?
«Ci siamo sentiti troppo belli dopo la vittoria a Selargius. Col Castiadas avevamo sbagliato l’approccio. Ad Arzachena eravamo in vantaggio fino all’80’ e poi abbiamo perso al 92’ giocando con un uomo in meno per trequarti gara. Con l’Astrea ha pesato l’espulsione di Zaro dopo 15’ e abbiamo poi subìto molto la loro fisicità; i romani sono una squadra di grande spessore atletico».
Ora si sente più sereno con 7 punti conquistati?
«Non tanto per i punti, ma per aver dimostrato le nostre caratteristiche, quel grande temperamento nonostante un’età media di poco superiore ai vent’anni. Il rovescio della medaglia è proprio l’inesperienza che a volta paghiamo a caro prezzo».
In più avete trovato un Mirabet goleador
«Lo stiamo scoprendo ora, è un centrale di difesa non molto alto ma solido e soprattutto tempista come nelle occasioni dei due gol che ha segnato. Però in avanti siamo messi bene... Abbiamo Fanni che, dopo l'apprendistato dello scorso anno alle spalle di Del Grande e Borrotzu, sta dimostrando a 22 anni tutte le sue potenzialità; mentre Tagliafierro, cresciuto nel Parma, ha giocato con Reggiana e Carpenedolo, e poi si è un po' perso ma è una scommessa che intendiamo vincere».
La sesta giornata si è conclusa con il posticipo Castiadas-Zagarolo 0-4
«Tutto in linea con le aspettative. Questo è un campionato dove regna l’incertezza, si può vincere e perdere con tutte. Il Castiadas ha pagato il fatto di andare subito sotto, i ragazzi di Piccarreta giocano molto bene quando devono difendere e poi ripartire coi suoi velocisti Dessena e Onano, se devono invece fare la partita trovano maggiori difficoltà. Lo Zagarolo, che è una buona squadra, ha giocato sul velluto».
Il Portotorres capolista se lo aspettava?
«La squadra di Rosario Affuso sta meritando ampiamente la vetta della classifica. Solida in difesa e pericolosa in attacco, non è un caso che sia imbattuta. Ma dovrà stare attenta non solo al Bacoli, occhio anche a Viterbese, Astrea e Fidene».
E le altre squadre sarde possono concorrere alla vittoria finale?
«Senz’altro. L’Arzachena non è in testa solo per aver perso a tavolino la prima gara mentre il ko con l’Aprilia è stato solo un caso visto come hanno demolito una squadra come l’Astrea. Il Tavolara ha un potenziale di primissimo livello».
Ma gli olbiesi sono penultimi a 10 punti dalla vetta e con l’avvento di Ninni Corda hanno collezionato altre due sconfitte
«Non li darei già spacciati, il lavoro di Ninni Corda alla lunga darà i frutti. E’ il curriculum di questo allenatore che lo dimostra. Ora stanno pagando un po’ troppo l’eccessiva aggressività con delle espulsioni che compromettono il risultato finale ma ne verranno presto fuori».
E il Selargius che l’anno scorso guadagnò i playoff?
«Può ripetere il campionato dell’anno scorso, è una buonissima squadra con elementi importanti come Emiliano Melis, cecchino sulle punizioni, Porcu, Farci, Garau, Boi. Contro di noi hanno perso malamente ma la gara era stata condizionata dall’espulsione di Davide Puddu».
Non è che, perso Figos, i granata stanno pagando il fatto che non abbiano una prima punta forte fisicamente?
«È un falso problema perché così, due anni fa, Virgilio Perra ha costruito un capolavoro portando il Selarigus in serie D».
E che dire del Budoni, a quota 7 con voi e il Castiadas?
«Sta dimostrando ora, con le due vittorie consecutive, il reale valore. Hanno la stessa squadra, tolta la punta Costanzo, che nel girone di ritorno dello scorso campionato ha fatto più punti di tutti».
Fabio Salis