«Rosa competitiva, manca chi fa fare il salto di qualità»
Primi sorrisi per la Libertas Barumini, il presidente Migheli è fiducioso: «A Villamar ho visto ottime giocate, Desogus è il tecnico giusto per noi»
Semaforo verde all'esordio per la Libertas Barumini targata Desogus, riconfermatissimo sulla panchina dei giallo-rossi dopo un'annata più che positiva: la prima uscita, in casa della Virtus Villamar allenata dall'ex Marco Piga, ha dato ottime indicazioni al tecnico, con il secco 2 a 0 finale che rappresenta un ottimo biglietto da visita in vista del debutto al Comunale Aracu-Zara, nella sfida spettacolo contro la blasonata San Marco Cabras. Spetta al presidente del club, Paolo Migheli, fare il punto della situazione e presentare gli obiettivi principali per il campionato in corso.
«La squadra si regge sull'ossatura delle passata stagione — dichiara il presidente Migheli — la rosa è stata integrata con alcuni giovani, tra l'altro alcuni di loro facevano già parte del nostro settore giovanile. Mister Desogus ha fatto un grandissimo lavoro durante la preparazione e domenica la squadra mi è sembrata già in un buono stato di forma, nonostante ci siano diverse assenze, come ad esempio quella del capitano Cordella, ancora alle prese con un problema al ginocchio, e di Alessandro Lonis, che ormai si sta lasciando alle spalle la frattura rimediata l'anno scorso a Gergei: migliora di giorno in giorno e penso che rientrerà in campo già nelle prossime settimane».
La prima uscita è stata estremamente positiva e ha già messo in luce diversi punti di forza della squadra. «È stata davvero una bella partita: ho visto tanto impegno da parte dei nostri ragazzi, mi fa molto piacere. Un confronto combattuto e piacevole, con sprazzi di bel gioco e triangolazioni pregevoli. Siamo solo all'inizio però, è presto per i giudizi, anche perché tutte le compagini sono ancora imballate per via della preparazione. Noi vogliamo continuare su questa strada, cercando di tenere il ritmo e la concentrazione al massimo».
Per quanto riguarda gli obiettivi, le idee sono chiarissime. «Prima di tutto penseremo a raggiungere la salvezza: siamo una squadra di un piccolo paese, non possiamo aspirare a grossi traguardi. Certo, se dovesse arrivare qualcosa di più sarebbe tanto di guadagnato, poi strada facendo vedremo un po' di fare qualche aggiustamento qualora fosse necessario».
Una delle certezze più solide è rappresentata da mister Desogus. «Un tecnico esperto e preparato, riesce a tenere il gruppo unito e concentrato, nonostante la rosa sia molto numerosa, con una trentina di elementi a sua disposizione, molti dei quali sono dei classe 2000 che potrebbero dare una grossa mano anche alla nostra Juniores. Mi auguro che i ragazzi riescano ad avere pazienza: sono sicuro che arriverà il momento giusto per ciascuno di loro ma devono essere bravi a non scoraggiarsi».
Intanto per domenica è in programma la sfida casalinga contro la San Marco. «Non conosco molto degli avversari ma sono convinto che abbiamo tutte le carte in regola per esprimerci bene e offrire una prestazione positiva anche se siamo un po' rimaneggiati, ma chi sta giocando è ampiamente all'altezza della situazione». Il pubblico ricoprirà un ruolo importante. «I nostri tifosi non saranno numerosissimi ma non mancano mai alle gare, sono davvero affezionatissimi alla squadra. Anche domenica scorsa a Villamar ci hanno fatto sentire tutto il loro calore, speriamo che ci siano sempre più vicini».
Una bella soddisfazione per un club che ogni anno deve fare i conti con molteplici difficoltà.
«Continuare a fare calcio a Barumini non è affatto semplice; i dirigenti sono sempre meno, così come i ragazzi interessati allo sport. Paghiamo a caro prezzo il fortissimo calo demografico, nascono quattro bambini all'anno in un centro di 1200 abitanti, e sta diventando sempre più arduo organizzare il settore giovanile. Al momento viviamo un po' di rendita in questo senso, l'anno scorso seguivamo solo Esordienti e Allievi, senza i Giovanissimi e i Pulcini. Quest'anno invece con tutta probabilità ci saranno solo gli Esordienti, la Juniores e ovviamente la Prima Squadra. In pratica in tutti i paesi limitrofi c'è una società che porta avanti il suo progetto, anche per quanto riguarda il vivaio: Gergei, Isili, la stessa Villamar; siamo accerchiati, ma è giusto così, altrimenti da queste parti sarebbe un vero e proprio mortorio a livello sportivo».
Nonostante tutto, la Libertas da diversi anni chiude la stagione piazzandosi tra le prime posizioni in classifica. «Bene o male riusciamo sempre ad allestire una rosa competitiva, ma non avendo grosse risorse da investire non riusciamo ad acquistare il classico giocatore di spicco in grado di farti fare il salto di qualità. Ci accontentiamo dei nostri, che sono tutti molto bravi, ma non possiamo assolutamente competere sul mercato con gli altri club, anzi credo che certe società dovrebbero davvero smetterla di sparare cifre assurde: siamo pur sempre dilettanti in Prima Categoria».