Si chiederà non più di tre giovani in campo dal 1'
Regola dei fuoriquota, i giocatori si incontrano ad Oristano: «Riunione aperta a tutti, allenatori, presidenti e Figc»
L'appuntamento è per venerdì alle 10 all'Hotel Mistral 2 di Oristano. I giocatori sardi, assistiti da un avvocato dell'Aic (Associazione Italiana Calciatori), discuteranno della nuova regola imposta dalla Federazione regionale, su indicazione dei 18 presidente dei club di Eccellenza, di portare da due a quattro l'obbligo di schierare i fuoriquota dal primo minuto. Perciò, a partire dalla stagione che partirà il 28 agosto con la prima giornata, le squadre della massima serie dilettantistica dovranno scendere in campo con un giocatore nato nel 1992, due del 1993 e uno del 1994. L'incontro è aperto a tutti, ai tecnici che stanno condividendo il problema sorto coi giocatori "anziani", ai direttori sportivi, che stanno facendo salti mortali per reperire i giovani fuoriquota, ma soprattutto ai presidenti dei club di Eccellenza e qualche rappresentate delle Figc sarda. L'obiettivo della riunione è molto chiaro, come spiega Simone Deliperi, portiere della Torres: «Se proprio non è possibile tornare indietro, noi giocatori cosiddetti "anziani" vorremmo portare a tre l'obbligatorietà dei giovani in campo, discutendone con i presidenti che ora si stanno accorgendo quanto sia difficile trovare così tanti ragazzi validi da inserire in rosa e con qualcuno della Federazione, che ha preso la decisione sentendo i proprietari delle società ma non ascoltando dagli attori principali del calcio, cioè noi giocatori e i tecnici, quali potevano essere le conseguenze di un così repentino cambio di normativa».
Tutti i problemi dell'allargamento ai quattro fuoriquota - Un'imposizione che ha fatto discutere i giocatori stessi e gli allenatori che si ritrovano a dover allenare giocatori di 17 anni, provenienti da un campionato Allievi e poco adeguati ad affrontare un campionato così difficile e impegnativo come l'Eccellenza. Se da un lato le società hanno voluto questo allargamento dei fuoriquota per esigenze di bilancio, dall'altro stanno emergendo tutti i problemi che erano stati toccati da giocatori e tecnici ad inizio di luglio. «In Sardegna - osserva ancora Deliperi - non c'è un bacino d'utenza così florido da permettere a tutte le squadre di ottenere giovani validi e a basso costo. L'introduzione dei quattro fuoriquota, inoltre, non è accompagnato da parte delle stesse società da una riorganizzazione del settore giovanile. E poi si parla di dilettantismo in Eccellenza quando nel giro di un mese giochiamo quattro volte di mercoledì con le scuole appena riaperte e con molti giocatori-lavoratori che hanno appena esaurite le ferie».
Nessuna battaglia, i giocatori vogliono il confronto - Ai giocatori («Saremo in tanti») preme far passare il messaggio che «non siamo sul piede di guerra», continua Deliperi. «Vogliamo confrontarci con chi ha preso questa decisione nel tentativo di far capire le nostre ragioni, assistiti da un avvocato dell'Aic che spiegherà cosa si può ancora fare. Tanti bravi giocatori non fuoriquota sono costretti a scendere di due categorie, il livello del campionato si abbassa notevolmente e i giovani, quando sono bravi, giocano in ogni caso mentre quelli bravissimi non stanno certo in Eccellenza. Si guarda ai 17enni ma non si pensa ai ragazzi di 20 anni, quelli del '91 che vengono così scartati a vantaggio di un giocatore più esperto. Insomma, parliamo tutti assieme di ciò che produrrà questa nuova norma senza alzare inutili barricate».