L'Arbus non sbaglia con Falciani e Flumini, successi d'oro per Vecchio Borgo e Siliqua
San Marco fermata sul pari dal Seulo, l'Arborea fa la festa al Carloforte: Atzeni devastante; La Palma avanti con Serpi
La San Marco rallenta la sua corsa, ma esce indenne dalla trasferta delicatissima in casa del sempre temibile Seulo e si prende un punto che, a conti fatti, contribuisce comunque a trasformare la terza giornata di ritorno nell'ennesima tappa positiva della stagione, perchè il Carloforte cade pesantemente in casa contro l'Arborea e scivola così a -4 dalla vetta. La capolista ora deve guardarsi le spalle dalla coppia di seconde, con l'Arbus, vittorioso in casa per 2 a 1 al cospetto del Quartu 2000, e il La Palma di Madau, che rifila un secco 2 a 0 al Selargius. Regna l'incertezza assoluta per quanto riguarda la corsa all'Eccellenza, con le solite quattro in corsa per i tre posti utili e gli uomini di Firinu a giocare il ruolo della mina vagante d'alta classifica.
Per la lotta alla salvezza invece, da segnalare il ritorno al successo del Siliqua, 2 a 1 all'Idolo, e il colpo esterno del Vecchio Borgo Sant'Elia in casa del Barisardo per uno dei successi più pesanti della stagione.
La San Marco torna a casa con un punto e qualche rammarico di troppo, dopo lo 0 a 0 maturato contro il Seulo: i ragazzi di Floris mandano in scena una delle prestazioni migliori dall'inizio del torneo, soprattutto per quanto riguarda la tenuta difensiva, con Pili e soci bravi a disinnescare il secondo attacco più prolifico del girone, ma la sensazione è che gli ospiti avrebbero potuto osare di più, soprattutto con gli avversari ridotti in inferiorità numerica per tutta la ripresa.
I locali partono con buon piglio e dopo 5' confezionano la prima grande palla gol: calcio di punizione battuto da Tocco, con Daddi che si salva con un pizzico di fortuna. La replica della San Marco è tutta in una conclusione di Tosi, fuori bersaglio, ma è evidente che la capolista del torneo faccia fatica ad esprimersi con la sua consueta fluidità, anche perchè il Seulo chiude bene tutti gli spazi e combatte in mezzo al campo con tanta determinazione, senza disdegnare pericolosissime sortite in avanti, come alla mezz'ora, quando Oppes sfiora il punto del vantaggio con una splendida acrobazia ma sulla sua strada si trova il solito Daddi, una vera e propria garanzia.
Al 35', l'episodio che cambia volto alla gara: Tocco ferma Meloni con le maniere dure e l'arbitro opta per il rosso diretto. Chi si aspetta un cambio di marcia da parte della San Marco resta deluso, anzi è il Seuloa chiudere in attacco con Marcialis, ben innescato da Boi, che non riesce a insaccare da ottima posizione. Nella ripresa il copione è simile: Seulo più intraprendente, con Marcialis che tiene in apprensione il pacchetto difensivo dei leoni, e la San Marco che cerca qualche spunto interessante in avanti, con Fanni che al 70' si procura un calcio di punizione interessante e provoca, cosa ancora più importante, l'espulsione di Melis. Lo stesso Fanni si incarica di trasformare il piazzato, ma Pili dice no con una risposta da campione. La San Marco spara gli ultimi colpi: i neo entrati Barry e Cordeddu confezionano un azione interessante, ma quest'ultimo pecca un po' con la mira. Al Seulo invece non resta altro da fare che chiudersi a riccio a protezione del pareggio: l'ultimo brivido per i locali, in pieno tempo di recupero, arriva sulla conclusione di prima intenzione di Serra, ma la palla si perde alta sulla traversa.
Si deve invece leccare le ferite il Carloforte, che in casa subisce una delle sconfitte più nette e dolorose dell'anno contro l'Arborea, che dimostra, giornata dopo giornata, tutto il suo enorme potenziale e sembra davvero pronta a spiccare definitivamente il volo: le nove vittorie e i sei pareggi conquistati dalla banda Firinu raccontano alla perfezione il cammino di quella che ormai sta diventando una solidissima realtà nel panorama calcistico sardo, con il tecnico che raccoglie finalmente tutti i frutti del suo lavoro. La gara di ieri, in questo senso, è emblematica: i giallo-blu si presentano all'impegno con la concentrazione al top e la determinazione da grande squadra, i tabarchini invece sono alle prese con qualche assenza che alla fine dei conti peserà come un macigno. Il punteggio si sblocca dopo pochi secondi: discesa sulla fascia per Marco Atzeni che non trova nessun opposizione e può prendere la mira e battere Grosso con un diagonale secco e preciso. Il Carloforte accusa il colpo a freddo e fatica più del previsto a ricomporsi: Lazzaro gira di testa una punizione di Bodano, ma la palla si perde sul fondo. Decisamente più pericolosa l'Arborea, che regge benissimo dietro e quando attacca fa veramente male: colpo di testa di Soddu e palla che fa la barba al palo. Nella ripresa il copione non cambia: l'Arborea corre e pressa in lungo e in largo, il Carloforte sembra disorientato; la staffilata di Ginesu dalla distanza, con il miracolo di Grosso che si salva in corner, è il preludio al raddoppio, che arriva grazie ad una piccola disattenzione di Grosso che concede agli avversari una punizione a due in area di rigore; Ginesu appoggia per Marco Atzeni che ha tutto il tempo di prendere la mira e piazzarla con il piatto destro. Locali espulsi in blocco dal confronto e incapaci di rientrare in partita, con il 3 a 0 finale che è la più ovvia conseguenza di una domenica da dimenticare: Paolo Atzeni viene messo giù in area d rigore da Granara, sul dischetto si presenta il fratello Marco che non sbaglia e riaggancia così la vetta della classifica dei capocannonieri.
Al secondo posto, la solita coppia formata dal La Palma e Arbus, con le due inseguitrici che non sbagliano nei rispettivi incontri casalinghi contro Selargius e Quartu 2000 e si portano a sole tre lunghezze dal vertice.
L'impegno più difficile, almeno sulla carta, spettava ai ragazzi di Madau, impegnati nel confronto con un Selargius abbondantemente incerottato: i cagliaritani provano a fare la partita, ma non riescono a disimpegnarsi con la solita incisività, anche perchè Maricca mette in campo una formazione attenta e ben abbottonata dietro. Sono comunque gli ospiti i primi a spezzare l'inerzia, nel finale di tempo, con la zuccata di Porceddu che chiama in causa Sanna, bravissimo a sventare la minaccia con una vera e propria prodezza. Nella ripresa le due squadre si affrontano con maggiore determinazione: ci prova subito Ugas con una conclusione dalla lunga distanza che cerca di sorprendere Dessalvi, ma la mira è leggermente alta; sull'altro fronte ci prova Pandori, con Sanna che non abbassa la guardia neppure per un attimo. Il punteggio si sblocca al decimo: Sarigu trova il guizzo giusto sulla fascia, palla per Serpi che di piatto insacca con sicurezza. Passano appena dieci minuti, e Sarigu sforna l'ennesimo assist per Serpi: combinazione perfetta e palla in fondo al sacco, con Dessalvi che non può nulla. Il Selargius si vede sfuggire la partita dalle mani e cerca di salvare almeno l'onore: ci provano Pandori, Di Laura e Bartoli negli ultimi minuti, ma senza esito.
Vincono anche i granata di mister Agus, nell'incontro casalingo contro il fanalino di coda Quartu 2000: l'Arbus si presenta alla sfida con qualche assenza ma contemporaneamente con la consapevolezza di non poter perdere i tre punti in palio; i ragazzi di Puddu invece sognano di ripetere l'impresa fatta registrare contro il Carloforte, ma la partita si mette subito in salita per i bianco-verdi, che dopo 4' si trovano sotto: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Falciani trova il tempo per battere Mainas. I quartesi comunque stanno bene, e si vede: al 25' Carta lascia partire una conclusione perfetta che beffa Toro. Lo spavento per i padroni di casa svanisce però dopo soli cinque minuti: è quanto serve a Flumini per riportare i suoi in avanti su suggerimento di Congiu. Il sorpasso regala la giusta tranquillità ai locali, che devono soltanto gestire l'incontro: il Quartu ci prova con Farci, ma Toro chiude la saracinesca. Nella ripresa gli ospiti mettono in campo tanta buona volontà ma non è sufficiente per riaprire il discorso.
Secondo pareggio di fila per il Carbonia di Marongiu che va a sbattere contro il muro dell'Andromeda, che si tiene ben stretto il punticino ottenuto contro una formazione esperta e competitiva che è venuta però a mancare al momento sul piano della concretezza al momento della conclusione a rete: lo 0 a 0 finale accontenta maggiormente i locali, che fanno registrare l'ennesimo passo in avanti nella corsa alla salvezza. Gli ospiti partono subito fortissimo con il chiaro intento di sorprendere gli avversarti: al 4' Konatè spara fuori da buona posizione, replica dei giallo neri con Addis, senza esito. Al 25' Cosa taglia dentro per Mastino, tocco sotto per il centrocampista che calibra male, Angioni può tirare un sospiro di sollievo. La partita è viva: occasione per Olla, che non riesce ad imprimere la giusta forza alla sfera, non è più fortunato Loi, sull'altro fronte, che imita l'avversario. L'Andromeda ribatte colpo su colpo: Demuro e in particolare Addis vanno vicinissimi al vantaggio, ma la mira non è delle migliori. Ci prova ancora Olla, su punizione, ma Bove deve solo guardare la palla sfilare sul fondo. Il Carbonia tenta il tutto per tutto, producendosi nel massimo sforzo: ci prova Konatè, dal limite, ma la sua conclusione non impensierisce Angioni; più pericolosa l'azione di Loi, poco dopo, che si incunea tra le maglie della difesa avversaria ma Angioni blocca tutto. L'ultima vera occasione per il Carbonia capita sui piedi di Foddi, ma il numero uno di casa si conferma insuperabile. Nel finale, Olla calcia verso la porta di Bove ma la sua conclusione è troppo centrale.
Il Siliqua ritorna alla vittoria, che coincide con il ritorno in panchina di mister Corsini, nello scontro diretto contro l'Idolo: partita da non sbagliare per i campidanesi, chiamati a rimpinguare il vantaggio, comunque piuttosto importante, nei confronti della zona calda, per evitare che il patrimonio di punti si esaurisca drammaticamente con il rischio di vivere un finale di stagione molto più complicato del previsto. Il successo regala una boccata d'aria buona, la giusta tranquillità per affrontare l'immediato futuro e cosa non secondaria, l'aggancio in classifica, a quota 22, proprio ai danni degli ogliastrini. Ciò che emerge sin dai primi minuti è la grande voglia di vincere dei padroni di casa, che mettono subito sotto pressione gli avversari. Il punteggio si sblocca nel finale di tempo, con Amorati che trasforma con freddezza un calcio di rigore. Ad inizio ripresa il Siliqua trova il raddoppio con Munzittu che si libera abilmente della marcatura di due avversari e insacca con precisione alle spalle di Salis. L'Idolo trova il punto della bandiera nel finale con il solito Giolitti, ma non basta di certo ad evitare il ko numero sette.
Colpo grosso per il Vecchio Borgo Sant'Elia che beffa a domicilio il Barisardo e strappa tre punti pesantissimi per la permanenza in Promozione: partita di grande sofferenza per i cagliaritani, che buttano il cuore oltre l'ostacolo, riescono a respingere gli assalti dei padroni di casa e nel finale confezionano la beffa perfetta. Protagonista dell'incontro è sicuramente il portiere ospite Berosi, che inizia la sua lunga ed impegnativa domenica già al 15', quando vola per disinnescare il tentativo di Boi, dal limite. Passano due minuti e Piroddi sfiora il gol del vantaggio, Berosi questa volta è battuta ma il Sant'Elia si aggrappa a Ferraraccio, che salva i suoi in extremis. Alla mezz'ora, nuova sortita in avanti per il Barisardo: Magari per Boi che calcia a botta sicura, Berosi compie un miracolo. Il Vecchio Borgo si sveglia nel finale di tempo: Floris fa tremare la traversa della porta difesa da Murru con un siluro dalla lunga distanza. Nella ripresa, il Barisardo riprende a macinare il suo gioco: Magari viene steso in area di rigore, Staffa si presenta dal dischetto ma perde il duello con Berosi, autentico eroe di giornata. I cagliaritani resistono, gli ogliastrini provano il tutto per tutto: occasionissima per Todde, che calcia dal limite ma Berosi è in giornata di grazia.
Quando tutti si aspettano la rete dei bianco-azzurri, il Vecchio Borgo passa, decisamente a sorpresa: sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Ferraraccio trova il tempo per battere Murru con un perentorio stacco di testa. Poi ci pensa Berosi a blindare il preziosissimo vantaggio, negando la gioia del pari ai soliti Boi e Magari.
Sant'Elena e Gonnosfanadiga si giocavano tanto nel big-match salvezza: a spuntarla sono i ragazzi di Piras, che passano con il minimo scarto ma rientrano prepotentemente in corsa, salendo a quota 13, a tre lunghezze dalla zona play-out, ma con una partita ancora da recuperare. La sfida, nonostante l'enorme posta in palio, si rivela entusiasmante, con diverse occasioni da una parte e dall'altra: gli ospiti si affidano alla verve di Vaccargiu, il Sant'Elena replica con Mulas, che sparacchia alto. Alla mezz'ora perl il Sant'Elena sfonda grazie all'incursione di Tuveri; i locali spingono a caccia del raddoppio e per poco non lo trovano, quando Marogniu colpisce una clamorosa traversa. Il Sant'Elena parte con il piglio giusto anche nella ripresa: guizzo di Perinozzi, ma la conclusione non è precisa. I padroni di casa tengono bene il campo, con autorevolezza, ma rischiano di rovinare tutto nel finale quando Perra commette un'ingenuità che vale per il secondo giallo con conseguente rosso; con l'uomo in più i ragazi di Zaccolo tentano il tutto per tutto, ma non succede più nulla.