«Cercherò di dare loro tutto lo spazio che posso»
Santu Predu, Chicco Frogheri scommette sui giovani
Il Santu Predu punta forte sui suoi giovani talenti e su un allenatore capace di valorizzarli al massimo: non è un caso quindi se la guida tecnica è stata affidata a Chicco Frogheri, all'esordio sulla panchina di una Prima Squadra, ma che negli ultimi anni ha maturato importantissime esperienze nei vivai di Nuorese, Puri e Forti e Polisportiva Orani.
L'uomo giusto al posto giusto, verrebbe da dire, soprattutto in un periodo in cui le risorse economiche a disposizione delle società scarseggiano e diventa una necessità non solo allestire organici a costo zero ma cercare di raggranellare qualche spicciolo costruendo in casa e mettendo in vetrina i potenziali campioni del futuro.
Le premesse per avviare un progetto importante ci sono tutte, così come è grande l'entusiasmo del mister che tra poco meno di un mese, con l'inizio della preparazione, si tufferà in questa nuova avventura.
«Io ho sempre allenato nei settori giovanili – esordisce Chicco Frogheri -, ma credo che sia arrivato il momento di provare con i più grandi, con una squadra di ragazzi un po' più adulti.
Quello che mi preoccupava all'inizio era la gestione di un gruppo di questo tipo, anche se conosco personalmente praticamente tutti i gli elementi della rosa, con qualcuno ho fatto addirittura anche il corso allenatori.
Il Santu Predu è una società storica a Nuoro, che vanta un ottimo settore giovanile; le premesse in questo senso sono buone, ci sono buoni margini di miglioramento.
Il nostro obbiettivo è quello di mantenere la categoria, cercando di valorizzare, come dicevamo prima, qualche giovane talento, cercando di metterlo nelle condizioni migliori per poter attirare gli interessi di squadre di categoria superiore.
Nella prima riunione tecnica che ho fatto con la squadra ho detto ai ragazzi che punterò, a parità di condizioni, sui più giovani, considerando anche i miei trascorsi; qualcuno è rimasto un po' perplesso (ride) ma questa è la mia intenzione».
Un progetto ambizioso, una bella scommessa che, è ovvio, presenta anche i suoi rischi.
«In Seconda Categoria non ci sono fuori quota, ho avuto modo di seguire gli ultimi campionati e ho notato che ci sono dei giocatori che non sfigurerebbero assolutamente in categorie superiori; dare spazio ai giovani è più difficile, probabilmente un quindicenne o un sedicenne si troverebbero meglio in un torneo di Giovanissimi o Juniores, ma molti ragazzi sono attaccati alla maglia e fanno di tutto per giocare con la squadra del loro rione o con gli amici; io cercherò di dare loro tutto lo spazio che posso, anche se quando si lotta per una salvezza il confronto diventa più acceso e spesso ti trovi davanti atleti di grandissima esperienza che possono complicarti notevolmente le cose».
Il neo tecnico aspetta l'inizio della preparazione con le orecchie rivolte al mercato che, a brevissimo, potrebbe regalare novità importantissime.
«Stiamo lavorando per ingaggiare un altro portiere oltre a quello già presente in rosa, per evitare di rimanere scoperti in questo ruolo; stiamo definendo gli ingaggi di alcuni giocatori molto importanti, ma non posso ancora svelarvi i nomi.
Ci saranno 5 o 6 volti nuovi in organico, mi porterò dietro dei ragazzi che allenavo con la Juniores Regionale della Nuorese, che ci aiuteranno a ringiovanire la squadra e a mettere in piedi un progetto che possa continuare nel tempo.
Punteremo comunque ancora sul gruppo storico composto, tra gli altri, dai vari Giuliano Sanna e Gianfranco Brilla».
Frogheri ha le idee chiare sulle caratteristiche che la sua squadra dovrà avere nel prossimo campionato.
«I ragazzi che compongono l'organico sono dei veri e propri guerrieri, dal punto di vista caratteriale non c'è niente da temere, sono sicuro che non mi deluderanno; vorremmo migliorare invece per quanto riguarda il piano tecnico, anche sul mercato ci stiamo muovendo proprio in questo senso.
Per quanto riguarda l'impostazione tattica della squadra, invece, il mio punto fermo è la difesa a quattro, ma la disponibilità poi te la danno i ragazzi, un allenatore deve sapersi adattare.
I risultati migliori li ottiene chi ha una buona difesa, per quanto riguarda l'atteggiamento offensivo, ho ancora tutto il tempo di valutare se schierare due o tre punte; ciò che conta è l'atteggiamento, il modulo viene in secondo piano, è il campo poi che parla».