«Esonero ingiusto, sono tornato per i ragazzi»
Selargius, il Piras-bis dà i suoi frutti: «Siamo vivi e abbiamo voglia di salvarci. Bravi a battere la Ferrini, ora dobbiamo ripeterci col Valledoria»
Il Selargius non si dà per vinto e l'ultima affermazione in casa della Ferrini testimonia che la squadra di Pier Paolo Piras farà di tutto per evitare la seconda retrocessione di fila. Stagione travagliata per i granata capaci di ottenere la prima vittoria solo all'11esima giornata. Quella col Tergu diede il là ad una pronta risalita (4 successi in 5 gare) poi fermatasi nell'ultimo mese (1 punto in 5 gare) con il cambio in panchina, una sola settimana di lavoro per Pino Murgia e il ritorno immediato del tecnico selargino che, con 4 punti in 3 partite, ha ridato morale alla squadra. «Siamo vivi e abbiamo voglia di andare a salvarci - dice Pier Paolo Piras - questo è il messaggio che abbiamo dato con la vittoria di domenica». Il 2-1 in casa della quinta forza del campionato è così analizzato: «Mi sono complimentato coi ragazzi perché hanno messo in pratica quello che stiamo facendo in allenamento. Bravi nella verticalizzazione immediata, gioco fluido e reparti compatti, abbiamo sofferto nel finale per lo sforzo prodotto dalla Ferrini dopo il gol dell'1-2 e per la paura di vincere ma siamo stati capaci di portare a casa il risultato pieno, cosa che in passato non abbiamo saputo fare e mi riferisco alle gare dell'andata contro Tortolì, Taloro e Atletico Uri nelle quali abbiamo perso per un tiro in porta all'ultimo minuto. Questo vuole dire che stiamo migliorando».
Qual è stato lo sforzo maggiore fatto dopo il rientro in panchina?
«Sto lavorando molto sulla testa dei ragazzi, si devono convincere che la salvezza è alla nostra portata, anche quella diretta e che ora non c'è più spazio per gli errori. Ogni gara è decisiva per il nostro destino»
Da tre settimane di nuovo alla guida del Selargius, come era stato preso l'esonero e perché rientrare?
«Sono rientrato per i ragazzi ai quali sono molto attaccato e perché al Selargius, così come al Sant'Elena, non potrei mai dire di no. Sono due società che ho nel cuore, che mi hanno dato tanto nella carriera da calciatore. L'esonero non me l'aspettavo e, devo essere sincero, ci sono rimasto molto male perché non c'era il motivo in quel momento (dopo il 5-1 in casa dell'Atletico Uri, ndr). Ma non mi sono inquietato, non la vedevo una decisione pensata perché la squadra è sempre stata con me e avevo, come tuttora, lo spogliatoio in mano. Un giorno me la spiegheranno perché voglio capirla. Detto questo sono rientrato alla grande e convinto di portare a termine la missione, sono selargino e non mi sono tirato indietro perché credo fermamente nella squadra e nella salvezza»
Vi confermate squadra da trasferta con 18 punti conquistati sui 26 totali, è il quarto rendimento assoluto
«Non c'è una spiegazione netta. La nostra è una squadra molto giovane, prima un po' troppo e dopo dicembre un po' meno, soggetta quindi a sbalzi di concentrazione; per loro giocare in casa o fuori non cambia niente, sono spregiudicati e se azzeccano la giornata se la giocano alla pari con tutti. Quando troviamo avversari furbi, che si chiudono e non ti lasciano spazi per giocare non riusciamo ad esprimerci e questo è accaduto più spesso in casa ricordando che a gennaio abbiamo dovuto giocare tre gare lontani dal Virgilio Porcu e questo non ci ha di certo agevolato»
Contro la Ferrini decisivi Floris e Diop, cioè l'esperienza e la freschezza. Queste sono le armi per la salvezza?
«Esattamente. Stiamo cambiando qualcosa sullo scacchiere, avevamo bisogno di più corsa davanti, Diop non è esperto come altri che abbiamo in squadra ma mi permette di andare a pressare subito gli avversari nella loro ripartenza, abbiamo optato per questa scelta e ci sta dando ragione»
Cinque partite alla fine, l'obiettivo è di centrare almeno 3 vittorie considerando che una di queste è col Porto Corallo
«Proprio così. Ma. soprattutto, dobbiamo cercare di non perdere una gara in particolare, quella in casa del Tonara. Lì non si deve uscire sconfitti e allora potrebbe esserci anche la salvezza diretta, altrimenti ce la giocheremo ai playout possibilmente sfruttando il fattore casalingo»
Tolto il Porto Corallo già retrocesso, playout e salvezza ve lo giocate voi, Castelsardo, Tonara e Monastir?
«Credo di sì. Il La Palma ha 33 punti e deve giocare ancora con il Porto Corallo, poi gli basta fare un pareggio in 4 gare per rendere vane le nostre eventuali tre vittorie. Né credo che le altre squadre più su in classifica possano fermarsi del tutto, i punti necessari li strapperanno contro avversari senza più obiettivi da raggiungere. Siamo in quattro a giocarci l'ultimo posto per la retrocessione e l'unico per la salvezza, chi starà in mezzo si farà i playout»
Domenica arriva il Valledoria, avversario quasi salvo e contro il quale dovrete interrompere la striscia di 5 sconfitte interne di fila
«È una gara delicata per noi ma che sicuramente stiamo preparando bene. Ci sono in palio altri tre punti fondamentali che dobbiamo prenderci stando molto attenti al loro attacco perché hanno giocatori furbi, esperti e molto bravi. Cercheremo di ripetere la gara fatta contro la Ferrini, bloccando sul nascere le loro azioni e verticalizzando subito. All'andata vincemmo 2-0 approfittando di una squadra lenta dietro e molto vulnerabile, nel ritorno hanno corretto il tiro passando ad una difesa a 5, stiamo prendendo le contromisure. Ci mancherà Epis che domenica si è infortunato ma rientrano Berlucchi e Atzori»
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La laurea oltre lo sport; con Andrea Caddeo della Ferrini Cagliari, laureato in Biologia Molecolare e la sua fidanzata Valentina Vallascas Miss Sardegna 2014, parliamo di calcio e non solo.
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