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Lionel Spinola, attaccante, Torres
«Nessuna controproposta, valuto le richieste e decido entro il 22»

Spinola pensa al futuro: «Bellissimo finire con una promozione, dispiace non restare alla Torres, i tifosi mi sono rimasti nel cuore»

Quel tiro al volo incrociato di sinistro che ha steso il Sorso è un flash che la dice tutta sulle qualità di Lionel Spinola, attaccante argentino tra i protagonisti della cavalcata della Torres in serie D passando per la vittoria dei playoff nazionale nella quale ha messo uno dei quattro timbri nella finale di ritorno con il Cannara chiusa sul 4-4. Ma il 27enne di La Plata non vestirà ancora la maglia rossoblù perché non si è trovato l'accordo economico come rivelato dal tecnico Tortora e dal presidente Sechi nella conferenza stampa di settimana scorsa che illustrava i piani per la prossima stagione del club sassarese. Spinola è in Argentina e tornerà in Sardegna il 22 luglio: «Per quella data vorrei aver già chiuso con qualche per avere la testa già indirizzata alla nuova avventura». Dove non si sa ancora ma le richieste non mancano: «Grazie a Dio il telefono squilla, mi hanno cercato in Eccellenza e Serie D a vincere e c'è uno spiraglio per la Lega Pro, sto analizzando tutto con la mia famiglia e valutando l'opzione migliore. In ogni caso non devo farmi operare all'occhio come qualcuno sta dicendo in giro».

 

Spinola ci tiene a spiegare il motivo del perché non fa più parte della Torres: «È stato detto che non mi sono messo d'accordo ma in realtà non ho ricevuto una controproposta. Io ho fatto la mia richiesta, quello che io penso di essermi guadagnato sul campo ma non certo del valore di un appartamento. Non sono Icardi e chi mi conosce sa che sto coi piedi per terra. Mi dispiace solo di non aver avuto modo di valutare un'offerta da parte della Torres per vedere se potevamo arrivare ad un punto di incontro e poi ho letto che avevano preso un altro attaccante. Va bene, il calcio è così e auguro sempre il massimo per la Torres». L'attaccante argentino conserva un ottimo ricordo della metà stagione passata a Sassari: «Sono arrivato a dicembre dal Tortolì che era in serie D e mi sono trovato subito benissimo col gruppo, i ragazzi sono stati splendidi e la società non ci ha fatto mancare nulla. Non ho parola per definirli, ognuno ha lasciato la vita in ogni partita per arrivare all'obiettivo. Finire con una promozione è stato bellissimo». Un capitolo a parte lo dedica ai tifosi rossoblù: «Nei giorni scorsi ho scritto un post e l'ho fatto con il cuore. Sono stati sempre vicini a noi, ci hanno sostenuto e spinti a fare l'impresa, hanno sofferto per anni e nel mio piccolo ho cercato di dare il contributo affinché ricevessero un po' di felicità. Anche per loro mi sarebbe piaciuto restare, mi è dispiaciuto non essere arrivati ad un accordo ma, ripeto, non c'è stata una contrattazione».

 

Il futuro potrebbe essere ancora nell'Isola ma non è detto: «Mi farebbe piacere rimanere in Sardegna, in questi due anni mi sono trovato bene. Ma valuto di fare un'esperienza nel Continente anche se non conosco giocatori o dirigenti come ho imparato a conoscere negli ultimi due campionati». L'Unipomezia, squadra laziale che eliminato il Tonara in Coppa Italia e che punta ancora alla serie D, è in forte pressing sull'argentino verso il quale si sono interessate club isolani come Castiadas, Nuorese, Sorso, Arbus e Muravera: «In Sardegna devo comunque tornare perché ho la macchina e altri effetti personali, spero per il 22 di aver già deciso». Chi prende Spinola sa di acquistare un attaccante moderno, capace di ricoprire tutti i ruoli dell'attacco: «A Tergu ho fatto di più la prima punta per giocare di sponda, a Tortolì ho fatto anche la seconda punta e l'esterno, alla Torres solo l'esterno, che è poi il ruolo che ho sempre fatto da quando sono nato. A destra o sinistra non ho problemi, mi piace partire in velocità, puntare l'uomo e fare gol o l'assist al compagno».

In questo articolo
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Stagione:
2017/2018