«Pronti a scrivere la storia sportiva di Galtellì»
Tuttavista, sorpasso in vetta, Solinas: «Battuto il Porto San Paolo con merito, in alto si sta comoodi»
La sfida d'altissima quota fra il Tuttavista e il Porto San Paolo era, in assoluto, una delle più attese di tutta la quarta giornata del girone di ritorno e i biancorossi hanno mandato in play la classica partita perfetta, stendendo la capolista con un netto 3 a 0 finale. I ragazzi allenati da mister Franco Solinas, grazie a questi tre punti, tolgono il primato agli avversari, salgono a quota 41, con due lunghezze di vantaggio nei confronti dei galluresi. A nove giornate al termine del torneo, la compagine di Galtellì viaggia con il vento in poppa ed ora è intenzionata a giocarsi tutte le proprie carte nella corsa verso la Promozione, che sarebbe, tra le altre cose, un traguardo storico per il club e per il paese.
Nella prossima sfida, in casa della temibile Corrasi, Cadau e soci andranno a caccia di conferme: l'intento, è chiaro, quello di acciuffare l'ottavo risultato utile di fila.
«A parte il punteggio, che è sicuramente positivo, vorrei sottolineare la prestazione offerta dai miei — dichiara mister Solinas, ex capitano e bandiera della Dorgalese — i ragazzi sono riusciti a interpretare bene la gara, nonostante si trattasse di un match molto difficile, e lo sapevamo bene».
Il tecnico poi aggiunge: «Di fronte avevamo una squadra che, almeno sino a sabato scorso, aveva perso solo una partita. Questo ci dà la conferma della loro forza: una compagine compatta e molto cinica, considerando che spesso vincono con il minimo scarto; significa che sul piano mentale sono molto forti, non mollano mai».
Il Tuttavista si è presentato al confronto in forma smagliante.
«Ci siamo preparati bene durante la settimana, come facciamo sempre, del resto: il nostro modo di lavorare non cambia; pensiamo ad una partita alla volta, cercando di mantenere la concentrazione ben alta. Del resto, sapevamo bene contro chi andavamo a giocare, così ci siamo soffermati maggiormente sulla fase difensiva, ma senza stravolgere il nostro modo di giocare, tutto palla a terra e velocità».
Il risultato finale parla chiaro in questo senso. «Io credo che la gara sarebbe potuta finire anche con il punteggio di 1 a 0 ma il concetto di base non sarebbe cambiato: abbiamo giocato bene, al massimo delle nostre possibilità».
I colpi di scena, nell'arco dei 90', non sono mancati di certo.
«Dispiace che nei primi 20' ci siano state due espulsioni; è stata una cosa che alla fine ha un po' condizionato lo spettacolo, perché la sfida poteva essere ancora più bella, ma quando la tensione è così alta sono cose che possono capitare».
I biancorossi agganciano così la prima posizione con due lunghezze di vantaggio nei confronti, proprio, del Porto San Paolo.
«In alto si sta piuttosto comodi (ride); a parte gli scherzi, significa che stiamo lavorando bene. Noi veniamo dal campionato dell'anno scorso, piuttosto buono, dove siamo arrivati secondi, alle spalle della corazzata Barisardo, pur essendo una matricola. Non è mai facile confermarsi a quei livelli, ma ora abbiamo intenzione di giocarci la vittoria del campionato sino all'ultimo, sperando ovviamente in un epilogo positivo, ma a dire il vero stiamo lavorando e correndo per questo».
Il girone di andata è stato ricchissimo di soddisfazioni.
«Le prime tredici partite ci servivano per capire dove potevamo arrivare; ci eravamo detti, ad inizio stagione, che avremmo fatto un primo bilancio solo al giro di boa. Ora ci troviamo al primo posto, è normale, a questo punto, sognare di chiudere in bellezza».
La corsa alla promozione è ancora apertissima.
«Se il Porto San Paolo avesse vinto lo scontro diretto sarebbe andato a +4 e per noi le cose si sarebbero complicate notevolmente; averli battuti rappresenta un motivo d'orgoglio, perchè nell'arco della stagione loro erano caduti solo una volta. Ma il campionato non è chiuso, anzi: mancano tante partite ancora, ci sono moltissimi punti in palio e io credo che per il rush finale ci sia anche il Porto Cervo, che non è ancora tagliato fuori dai giochi. Le altre, invece, a cominciare dal Palau, al momento hanno accumulato parecchio distacco e non credo proprio che riusciranno a colmarlo».
In questo senso sarà importantissimo limitare i passi falsi, come ad esempio il pari interno, per 0 a 0, rimediato contro il Torpè.
«È chiaro, ci è rimasto un pizzico di amaro in bocca, anche perchè era una partita che potevamo chiudere già nelle prime battute, considerando poi che abbiamo avuto tantissime occasioni: un calcio di rigore sbagliato, pali, traverse e salvataggi sulla linea. Poteva tranquillamente finire con il risultato di 10 a 0, se solo fossimo riusciti a sbloccarla. Invece è terminata a reti bianche, peraltro senza aver subito nemmeno un tiro verso la nostra porta, ma il calcio è anche questo. Il Torpè mi aveva fatto un'ottima impressione anche all'andata; al ritorno si sono presentati con una rosa decisamente rinforzata. Noi dobbiamo incominciare a capire che ogni partita sarà fondamentale e difficile; ora siamo in testa e tutte le squadre cercheranno di fare risultato contro di noi, anche per una questione di prestigio. Il Torpè si è presentato a Galtellì con il chiaro intento di non perdere: hanno guadagnato un punto, noi invece ne abbiamo buttati due alle ortiche, ma in questi casi devi subito mettere da parte le delusioni e guardare avanti».
Il calendario, per l'appunto, ora riserva la sfida contro la Corrasi, un derby sentitissimo che si annuncia già incandescente.
«Per noi tutte le partite peseranno come una finale, dobbiamo essere ben consapevoli di questo e scendere in campo con la testa giusta, che alla fine potrebbe essere l'elemento che farà la differenza. La Corrasi è una delle squadre migliori che abbiamo affrontato: giocano bene, l'allenatore è un mio amico, so come lavora, per noi non sarà affatto una passeggiata. Loro vorranno mettersi qualche punticino in tasca per continuare a navigare in acque tranquille, a noi la vittoria serve per rimanere al primo posto; in settimana lavoreremo sodo e cercheremo di prepararci al meglio. In campo, poi, proveremo a imporre il nostro gioco, a caccia del successo, è chiaro».
Mister Solinas in avanti può contare su due punte di diamante come Cadau e Floris.
«Cadau non lo scopriamo di certo noi: parliamo di un bomber di grandissima esperienza, che ha militato in categorie ben più importanti della Prima; siamo felicissimi che abbia deciso di sposare il nostro progetto, già dall'anno scorso a dire il vero; è un mio carissimo amico e, anche per questo, ha accettato la nostra proposta. Sta attraversando un momento d'oro, sia sul piano mentale che atletico, e si vede: corre, segna, aiuta la squadra; per noi è un elemento fondamentale. Floris invece è una sorpresa solo per chi non lo conosce: un ragazzo nato nel 2000 che è partito come centrale di centrocampo ma poi, con il tempo, è stato spostato in avanti. Nel corso degli anni è migliorato tantissimo e ora sta esplodendo come attaccante. Io che lo alleno e lo seguo costantemente non sono stupito: chiunque venga a vedere le nostre partite si accorge che Floris ha doti da grande giocatore e in futuro potrà togliersi davvero tantissime soddisfazioni».
Il tecnico traccia la rotta: «Dobbiamo continuare a correre forte, perchè per noi l'approdo in Promozione sarebbe come scrivere la storia sportiva di questo paese, che non ha mai calcato un palcoscenico sportivo così importante; sarebbe qualcosa di straordinario, considerando che la dirigenza ha fatto rinascere un club che sino a cinque anni fa non esisteva più. Io giocavo a Dorgali e sono tornato proprio con l'intento di dare una mano: il percorso di crescita è evidente, i risultati non mentono. La promozione per noi sarebbe un evento, ma non dimentichiamoci che Galtellì ha sempre sfornato ottimi giocatori, che sono arrivati nelle categorie più alte del panorama regionale. A Dorgali, quando abbiamo vinto la Coppa Italia, c'erano cinque ragazzi di Galtellì nella formazione titolare, questo per far capire quanto sia sentito il calcio da noi. Di sicuro ad inizio stagione non pensavamo di poter arrivare così in alto, ma ora siamo in ballo e non possiamo tirarci indietro».