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I "piccoli amici" gialloneri guidati da Monti

Un successo la scuola calcio a 5 dell'Elmas 01

Mentre le squadre "pro" prima ancora che il calcio mercato vivono l'incertezza dell'iscrizione ai campionati nazionali (il Cagliari, pur avendo ricevuto da Roma "invito" al ripescaggio, giocherà probabilmente l'A2; il Capoterra non è certo dell'iscrizione in B - solo per citare i casi più eclatanti), e le squadre giovanili provano a formarsi con gli stage di reclutamento organizzati da diverse società, dobbiamo segnalare l'importante e positiva novità che la scorsa stagione ha portato con sè: le scuole calcio a 5.
Dopo alcuni timidi tentativi negli anni scorsi, finalmente anche in Sardegna alcune pionieristiche società hanno dato il là all'attività di base, mettendo le fondamenta per un sistema che, un giorno lontano, potrebbe vedere giocatori di calcio a 5 "puri", ovvero che abbiano praticato sempre e solo questa disciplina (mentre ora, la norma è che si parta dalla scuola calcio per poi passare dopo i 12 anni al calcio a 5).

E' un passo quasi storico. Perchè va nella direzione già intrapresa dalle maggiori scuole mondiali, il Brasile e la Spagna su tutti. Ma non solo. Perchè probabilmente porta anche in Italia un concetto che in taliUna foto dei "piccoli amici" nazioni è stato da tempo postulato: il calcio a 5 è propedeutico al calcio. Forse alcuni addetti ai lavori c'erano già arrivati; avevano scoperto che i vari Kakà o Ronaldinho, per citarne solo due, avevano sviluppato la loro tecnica sopraffina nei campi di futsal. Ma c'è poi voluto il fenomeno Barcellona, inteso come ciclo quadriennale del profeta Guardiola, in cui il palleggio è divenuto strumento di dominio sull'avversario. Palleggio palla a terra, con la costruzione continua di triangoli mobili ed il presupposto di due gesti tecnici fondamentali: il passaggio ed il controllo. Il pane e formaggio del calcio a 5.
Non a caso uno dei più cristallini centrocampisti del mondo, Andreas Iniesta, fenomeno di quel Barcellona (e di quello successivo, pur sempre ancora una volta campione di Spagna), ha mosso i suoi primi passi nel calcio a 5.

La festa di fine anno a ElmasUn doppio successo, dunque. In chiave movimento sardo del futsal, innanzitutto, ma anche in chiave sportiva tout court.
Alimentato da un pugno di squadre, pochissime è vero, che forse hanno aperto una breccia.
Tra queste l'Elmas, che ha lanciato per la prima volta la propria Scuola Calcio a 5 nella passata stagione. Agli ordini del mister della prima squadra, Rino Monti, la società di Luca Fadda ha visto una trentina di bambini indossare la casacca gialloblù, tutti nella categoria "piccoli amici", quella riservata ai nati dal 2007 al 2005. Un grande successo dunque, complice la possibilità di allenamenti al chiuso (ideali - ci sia consentito dirlo - per quest'epoca di mamme iper-apprensive).

E mentre fa di tutto per tenere i propri gioielli stranieri, tentati dalle danarose sirene d'oriente, la società lavora anche nel lungo periodo, andando a costruire in casa i giocatori del futuro.
Un esempio, sicuramente, per chi ancora destina troppi fondi al presente (quando non al passato), precludendosi la possibilità di costruire un futuro sano e, ciò che è peggio, quella di godersi lo spettacolo e la magia senza età dei bambini che corrono dietro ad un pallone.

In questo articolo
Argomenti:
Stagione:
2012/2013
Tags:
Serie B
Movimento Sardo
Scuola Calcio