«Ci siamo ridotti gli ingaggi e c'è pure Tedde»
Zani fedele all'Alghero: «Campionato equilibrato ma l'Olbia sarà la migliore»
Se non fosse la carta d'identità a tradirlo diresti che Pippo Zani è il capofila dei fuoriquota dell'Alghero che riparte dal quarto posto della scorsa stagione. Il portiere classe 1975, bergamasco di nascita ma sardo d'adozione, non sente certo di avere sulle spalle 37 primavere, il suo entusiasmo contagioso spiega il perché della sesta stagione di fila coi catalani dopo aver tastato in giallorosso la serie D, due campionati di C2, poi la ripartenza in Promozione dopo il fallimento e l'Eccellenza dello scorso anno. «La società ha risolto alcune pendenze con un ex allenatore – spiega Zani – i dirigenti hanno messo la mano in tasca e hanno pagato perciò l'Alghero riparte senza nessuna incombenza di tipo economico». E riparte con in panchina il riconfermato Antonello Calvia e un gruppo solido di giocatori. Con Zani sono rimasti Andrea Peana, Mattiello, Arrigo, Urgias e Fabrizio Serra. «Io e i miei compagni ci siamo tutti ridimensionati gli ingaggi alleggerendo così la società. Il clima è sereno, c'è una crisi grossa in Italia e nel mondo, il calcio deve restare una bella cosa ad Alghero e così sarà perché 18 ragazzi su 25 sono tutti del posto».
Il mercato per voi, dopo Ferragosto, ha avuto un'importante accelerata
«Sì, abbiamo fatto qualche acquisto ma chi è venuto lo ha fatto senza chiedere la luna, come Tedde, Pierotti e Alessandro Piras che spero possa firmare al più presto»
Importante il ritorno di Tedde ad Alghero
«Matteo è il mio preferito, abbiamo giocato insieme in serie D e C2, per tornare in giallorosso ha messo da parte il lato economico per privilegiare di più l'attività lavorativa. Una scelta romantica che anche nel calcio dilettantistico si vede sempre meno»
Di Pierotti ad Alghero si ricordano le due stagioni con gol a grappoli
«Massimo è arrivato che era indietro nella preparazione ma da vero professionista si è messo sotto mattina e sera. È un ragazzo eccezionale e un attaccante che farà tanto bene in coppia con Serra»
E i giovani?
«Sono rimasti tutti e sono di Alghero, in campo in Coppa Italia contro il Castelsardo ce n'erano sei, anche gli avversari erano imbottiti di giovani e mi sono piaciuti, molti di loro l'anno scorso erano nella Juniores allenata da Paolo Tribuna»
Ci si attendeva un risultato più cospicuo dell'1-0?
«Avevamo le gambe pesante e, in alcuni frangenti della gara, i loro giovani ci hanno messo sotto ma per domenica saremo più brillanti e poi potremo forse avere in mezzo al campo giocatori esperti come Piras e Urgias che ci sono mancati all'andata»
La qualificazione è a rischio?
«Se il Castelsardo gioca come domenica e noi non cresciamo allora tutto può succedere, ma sono molto fiducioso dei miei compagni, “vecchi” e giovani»
I giovani croce e delizia dei vari campionati
«Purtroppo ci sono molti casi di giovani-bambini coi quali l'allenatore fa fatica a far entrare loro certi concetti in testa. E non parlo solo di quelli tecnici ma intendo anche il rispetto delle regole. Quando fai parte di un gruppo ci deve essere la puntualità negli allenamenti, il rispetto verso i compagni, la società e l'allenatore»
Da voi “anziani” si sente spesso dire: “Noi non eravamo così”
«Beh, io posso dire che quando avevo 17 anni ed uscivo dal settore giovanile dell'Atalanta, quando fui promosso in prima squadra e c'erano giocatori come Ganz e Montero, io bussai alla porta dello spogliatoio prima di entrare, il capitano Fortunato mi fece sedere vicino a Montero e disse: “Non bussare più e d'ora in avanti fai come se fossi a casa tua”. Questo per dire che se ti comporti bene c'è sempre da guadagnarci»
I giovani dell'Alghero?
«Ne abbiamo tanti e molto bravi, su tutti Fabrizio Nuoto, che ha segnato 7 gol in Eccellenza, e Marco Piras, un '94 che ha fatto 34 presenze su 34, sarebbe potuto andare in una squadra di Lega Pro ma prima vuole terminare gli studi ad Alghero. Trovo assurdo che non siano stati convocati nella rappresentativa Juniores e non capisco perché il Cagliari non peschi i migliori giovani dell'Eccellenza perché ce ne sono davvero di bravissimi»
Infatti alcuni di loro hanno fatto il salto in serie D
«Sì e ne sono felice. Doddo del San Teodoro, un '96 che gioca in mezzo al campo, è andato al Budoni. L'esterno Podda del Muravera è un '93 e ora gioca nel Porto Torres. Il '94 Del Rio dell'Olbia è all'Arzachena e Masala del Fertilia è passato alla Torres ma è pronto per la serie C. In amichevole settimana scorsa lui e il nostro Nuoto hanno dato vita a un duello spettacolare in fascia»
Che campionato sarà?
«Penso molto equilibrato, anche se l'Olbia resta la migliore però bisogna vederla all'opera col nuovo mister Mariani»
Anche perché le neopromosse sono tutte di valore
«Tutt'e tre forti. Il Samassi ha mantenuto la stessa intelaiatura importante della squadra che ha vinto il campionato, stesso discorso per il Latte Dolce che, se non saranno presuntuosi, potranno arrivare molto vicino ai primi posti perché hanno un ottimo settore giovanile e una struttura societaria forte. Il Porto Corallo ha entusiasmo e giocatori bravissimi compresi gli ultimi arrivati Ibba, Ferreira e Nnamani. I club hanno poi riconfermato gli allenatori, tutt'e tre molto bravi»
E l'Alghero?
«Cercherà di fare bene perché ci sono rivali che si sono rinforzate e potranno dire la loro come Muravera, Sanluri, Pula e Carbonia»
Da portiere come spiegare il fatto che Deliperi, il collega meno battuto degli ultimi due campionati di Eccellenza, sia ancora a spasso?
«Simone non è più alla Torres perché si è comportato da vero capitano, per lui è stata una brutta botta, poi è un giocatore che vola sulle ali dell'entusiasmo e quando ti tolgono le ali allora non riesci più a volare. So che aveva alcune proposte per giocare fuori dalla Sardegna, spero si sistemi presto perché uno come lui non può stare fermo»