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Zero gol ma tante emozioni, il Cagliari può sorridere
tre legni nel “nuovo” derby d’Italia

Zero gol ma tante emozioni, il Cagliari può sorridere

Il “nuovo” derby d’Italia regala tante emozioni ma nessuna rete. In un Sant’Elia finalmente ricolmo di gente, tra cui tante famiglie, Cagliari e Napoli giocano una partita a ritmi alterni, più alti che bassi, lasciando il risultato in bilico fino al novantesimo. Una prestazione, quella dei rossoblù, che conferma quanto di buono dimostrato finora. Ficcadenti è riuscito a dare subito un’impronta alla squadra, solida e ben organizzata, priva di un bomber da doppia cifra ma sempre pericolosa con gli inserimenti di centrocampisti del calibro di Conti e Nainggolan, spine nel fianco di tante difese italiane.

Astori ha riportato una frattura al perone

LA CRONACA - È un Napoli dai volti insoliti quello che scende in campo al Sant’Elia. Mazzarri fa turnover e tiene in panchina l’asse Cannavaro-Maggio-Inler-Hamsik, lanciando dal primo minuto Dzemaili e Santana, fin qui poco utilizzati. Ficcadenti, dal canto suo, presenta la formazione migliore, con Nenê preferito a Larrivey in attacco.

L’avvio di gara è al fulmicotone. Al minuto 2’ il Sant’Elia trattiene il respiro per la prima volta: palla a Dossena che in piena area di rigore tira a botta sicura sfiorando soltanto il palo alla sinistra di Agazzi. La replica del Cagliari non si fa attendere. È il 4’ minuto quando Nenê intercetta un errato disimpegno di Gargano, supera ottimamente Fernandez ma si fa ipnotizzare da De Sanctis. Dopo 7 minuti è il turno di Santana: il suo diagonale attraversa tutta l’area ma la zampata di Cavani, avulso dalla manovra per tutta la gara, non arriva e la palla sfila sul fondo. Al minuto 17’ la partita subisce una svolta negativa per i rossoblù. Lavezzi, ottimamente contenuto da Astori, frana sulla caviglia di quest’ultimo, costretto pertanto ad uscire infortunato (lo staff medico ha poi evidenziato la frattura del perone del giovane difensore azzurro). Al suo posto Ariaudo, uno dei più positivi a fine gara, all’esordio assoluto quest’anno.

Basta così? Neanche per sogno. Minuto 24’: punizione dalla sinistra di Cossu, Nenê svetta di testa e timbra la traversa a portiere praticamente battuto. Al 32’ l’occasione per il Napoli è di quelle ghiotte. Angolo dalla destra, deviazione di Fernandez che coglie impreparata la difesa rossoblù. A centro area Santana ha il tempo per controllare e tirare indisturbato: palo pieno, squadre sullo 0-0 e conto dei legni sull’1-1. Poco dopo è ancora Cagliari: Nainggolan raccoglie una corta respinta partenopea e dal limite scaglia un destro insidioso per De Sanctis, ancora una volta battuto. A salvare lui e il Napoli è, per la seconda volta, la traversa sotto la Sud. Ultimo brivido un colpo di testa di un ottimo Santana che Agazzi devìa non senza qualche difficoltà in angolo.

Forse in maniera prevedibile, nella ripresa il ritmo cala sensibilmente, regalando comunque diverse occasioni da una parte e dall’altra. Al 10’ l’argentino Lavezzi, nervoso prima e dopo la sostituzione, lascia il posto ad Hamsik. Seguiranno le staffette Gargano-Inler e Santana-Maggio per un Napoli sempre più formato Champions.

Al minuto 28’ Ribeiro calcia male da discreta posizione, confermando la buona volontà cui non segue ancora una vena realizzativa all’altezza. Due minuti dopo, infatti, è sempre lui ad avere una doppia chance in area di rigore. I suoi tiri, entrambi volanti, vengono respinti da Aronica. Sul capovolgimento di fronte, Dzemaili fa tutto bene fino alla conclusione, troppo debole per impensierire Agazzi. Si va verso un finale di gara ricco di errori ed imprecisioni, dettate soprattutto dalla stanchezza di un primo tempo giocato a ritmi infernali. Al minuto 33’ Ficcadenti butta nella mischia Ibarbo, la carta migliore tra quelle a disposizione in panchina. Passano cinque minuti e Maggio, sfruttando bene un contropiede, arriva a concludere da posizione favorevole. Agazzi risponde presente respingendo alla sua destra. Seguono un lieve infortunio di Pisano, sostituito da Perico, e poco altro ancora.

 

L’ANALISI - Cagliari e Napoli si dividono così la posta in palio in un match giocato a viso aperto dall’inizio alla fine. La gara del Sant’Elia ha messo in evidenza pregi e difetti di due squadre che, in questo momento, stentano a finalizzare il proprio gioco. Gli uomini di Mazzarri perdono terreno nei confronti dell’Udinese e delle altre contendenti per lo scudetto, rimanendo a -1 proprio dalla banda di Ficcadenti. E se per il Napoli c’è l’attenuante Champions League, fatica non da poco, il Cagliari può sorridere perché tra le mura amiche si è visto - ancora una volta - un buon gioco. E non era certamente immaginabile, ad inizio campionato, che si potesse fronteggiare con tanta personalità un avversario tra i più forti d’Italia. La classifica, poi, è ancora da sogno e ai rossoblù non resta che continuare su questa strada, limando gli errori sotto porta delle sue punte, volenterose ma ancora poco incisive, e cercando di mantenere la concentrazione alta lungo tutti i novanta minuti. Non c’è tempo per rilassarsi, mercoledì si fa visita ad un Cesena in piena crisi di risultati. Le insidie non mancheranno e domenica, poi, la sfida in posticipo contro la Lazio dell’ex Reja in una notte, l’ennesima ormai, d’alta classifica. Simone Ariu

 

IL TABELLINO

CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano (87’ Perico), Canini, Astori (19’ Ariaudo), Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Thiago Ribeiro (78’ Ibarbo), Nenê.

Allenatore Massimo Ficcadenti.

A disposizione Avramov, Ekdal, Rui Sampaio, Larrivey.

NAPOLI (3-4-3) De Sanctis; Campagnaro, Fernandez, Aronica; Zuniga, Dzemaili, Gargano (70’ Inler), Dossena; Santana (67’ Maggio), Cavani, Lavezzi (54’ Hamsik).

Allenatore Walter Mazzarri.

A disposizione Rosati, Cannavaro, Fideleff, Mascara.

ARBITRO Banti di Livorno.

NOTE Ammoniti Lavezzi (N), Nenê (C), Conti (C), Maggio (N), Cossu (C); Spettatori 23.000 circa; Recuperi 2’ pt; 4’ st.

 

LE PAGELLE

Agazzi, 6 - Una grande parata sul diagonale di Maggio, un’uscita sicura su Zuniga e almeno altri due interventi degni di nota. Qualche incertezza nel primo tempo gli sporca il voto in pagella.

Pisano, 6 Il suo compito è quello di contenere Dossena e, a parte l’occasione clamorosa concessa ad inizio gara, il Napoli non punge dalla sue parti. Un po’ troppo impreciso in fase di disimpegno. (Perico, sv)

Canini, 6,5 - Astori è costretto a lasciare il campo dopo 20 minuti? Niente paura, ci pensa lui a guidare la difesa e rendere innocuo Cavani. Sempre attento e propositivo.

Astori, sv (Ariaudo, 6,5 - Esordio più difficile non poteva augurarsi. Entra a freddo ma impiega poco a stare ai ritmi della gara, lavorando benissimo in tandem con Canini)

Agostini, 6 - Ci vuole un po’ prima che prenda le misure a Santana, poi diventa autoritario e puntuale nelle chiusure. Nessun acuto importante ma, delle volte, è meglio così.

Biondini, 6,5 - Qualche errore di troppo non sporca una prestazione più che dignitosa. Attento in fase difensiva, potrebbe persino trovare il gol in due occasioni ma la mira non è delle migliori.

Conti, 6 - Prende in mano il centrocampo con una gara di contenimento. Gli manca solo l’acuto vincente cui aveva abituato tutti. Cartellino giallo nel finale, salterà la sfida di Cesena.

Nainggolan, 7 - Classe e grinta al servizio dei compagni. Il suo lavoro è determinante ai fini del gioco del Cagliari, c’è sempre la sua firma in ogni manovra. Sfiora il gol con un diagonale dal limite, poi infiamma il presidente Cellino con una discesa in cui si fa beffe di mezzo Napoli.

Cossu, 6,5 - Trova di nuovo la posizione ideale e spazia come meglio sa fare tra le linee. Sente molto la rivalità col Napoli e regala alcune giocate da vero campione.

Thiago Ribeiro, 5,5 - Le sue qualità tecniche stanno venendo fuori ma il suo potente destro ha bisogno di un’ulteriore aggiustata. Uno, due, tre tiri che non impensieriscono De Sanctis. Peccato, non vorremmo fosse un rammarico anche a fine stagione. (Ibarbo, sv)

Nenê, 6 - Tante occasioni, zero reti. Ancora una volta a secco, il brasiliano colpisce una traversa e si divora un gol in avvio di gara. Si rende pericoloso ma non incide a dovere. La sufficienza è d’obbligo.

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2011/2012
Tags:
10 Andata