L'Olbia farà ricorso, Giglio si è difeso da un'aggressione
L'Olbia non ci sta. Le sei giornate di squalifica inflitte al giocatore Beppe Giglio sono eccessive perché l'attaccante gallurese ha risposto ad un'aggressione e perciò preannuncia ricorso. Il provvedimento del Giudice Sportivo deriva esclusivamente dal referto dagli arbitri e sulla base della testimonianza di uno dei due procuratori federali presenti allo stadio Mariotti. Secondo l'Olbia Calcio i fatti accaduti sono un po' diversi sulla base, soprattutto, delle testimonianze che sta raccogliendo la Questura di Sassari che dovrà prendere o meno il provvedimento di Daspo nei confronti di Giglio.
Per il responsabile della sicurezza dello stadio, uno dei primi ad intervenire per sedare gli animi dopo il parapiglia scatenatosi nel piazzale antistante gli spogliatoi del Mariotti, Giglio avrebbe dato una forte spinta sul petto del giocatore dell'Alghero Borghese il quale avrebbe chiesto l'immediato intervento dell'addetto alla sicurezza in quanto Giglio non figurava nell'elenco dei giocatori dell'Olbia che disputavano la gara. Le urla di Borghese avrebbero attirato i compagni di squadra Manzini, Cocco e Aresti ad intervenire nei confronti di Giglio che, nel frattempo, faceva ritorno verso il pullman della squadra parcheggiato nel piazzale di fronte agli spogliatoi. I tre avrebbero spintonato e strattonato il giocatore gallurese verso l'ambulanza, anch'essa parcheggiata nei pressi del pullman, Giglio si sarebbe divincolato e, nel difendersi, avrebbe colpito probabilmente Aresti. Ma, una volta sedati prontamente gli animi, il portiere dell'Alghero non sviene e rientra negli spogliatoi. Solo dopo diversi minuti viene chiamata l'ambulanza e trasportato Aresti in ospedale per il sopraggiungere dei sintomi di svenimento (gli verrà ricontrata una prognosi di 5 giorni). Intanto, Aresti e Borghese si sono presentati al Commissariato di Alghero per fornire la loro ricostruzione dei fatti.