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Andrea Peana riparte da Grosseto: «Via dall'Olbia all'ultimo giorno di mercato, non me l'aspettavo. Ma ho trovato un grande club che vuole la serie C»
Il difensore il 31 da ex al Nespoli: «C'è rivalsa»

Andrea Peana riparte da Grosseto: «Via dall'Olbia all'ultimo giorno di mercato, non me l'aspettavo. Ma ho trovato un grande club che vuole la serie C»

Dalla delusione per esser stato scaricato a 24 ore dalla chiusura dei trasferimenti alla soddisfazione per esser stato chiamato dalla squadra più accreditata al salto di categoria. Ad Andrea Peana è stata sfilata la maglia dell'Olbia ma poi si è infilato quella del Grosseto, in un mese la vita professionale del 29enne difensore algherese è cambiata ma non il girone, che rimane quello G. Ha varcato il Tirreno martedì per la firma e poi subito in campo per il doppio allenamento del mercoledì, subito in confidenza col nuovo ambiente, lo stadio Zecchini e il lavoro tattico del tecnico Giacomarro in vista della gara con l'Astrea. L'ex vice-capitano dell'Olbia torna a prima di Natale e non nasconde l'amarezza per un addio imprevisto: «Quando ti vengono a dire, al penultimo giorno del mercato, che non fai più parte dei piani della squadra con la quale giochi da due stagioni e mezzo, beh ci rimani molto male. Il 16 dicembre, di sera, senza preavviso, mi è stata comunicata la decisione, tra l'altro pensata da tempo». Non gli piace urlare il disappunto ma non lo nasconde: «Ovviamente sono rimasto spiazzato, non discuto la scelta societaria ma il modo. Col cambio di proprietà è lecito che cambino anche i programmi e si cerchi di portare altri giocatori però, se me l'avessero detto all'inizio del mercato, come poi è successo ad altri compagni di squadra, avrei avuto tutto il tempo per trovare una sistemazione. Invece sono rimasto 20 giorni fermo». Fortunatamente è arrivata la proposta del Grosseto, e non solo: «Alla fine per me era la migliore dopo esser stato contattato in queste settimane dal Muravera e dal Budoni, club che ringrazio per l'interessamento. Ora per me è iniziata una nuova avventura, sono a disposizione dell'allenatore Giacomarro e pronto a giocarmi al massimo le carte a disposizione, non appena avrò l'opportunità di scendere in campo cercherò di sfruttarla al massimo, speriamo arrivi al più presto».

 

Andrea Peana, l'Olbia l'ha scaricato e ora è nel GrossetoAd una chiamata del Grosseto non si può dire di no

«Quando si è prospettata questa possibilità con l'interesse della società mostrata al mio procuratore a me l'idea mi è subito piaciuta. Avevo altre proposte in ballo ma la più allettante, alla fine, era quella del Grosseto, per di più nello stesso girone. L'ambiente lo conoscevo, due anni fa erano in serie B, l'organizzazione e la mentalità è identica a quella della cadetteria come avevo constatato quando venni allo Zecchini con l'Olbia nel girone d'andata. Facemmo una buonissima gara ma ci stese il capitano Zotti con tre gol, due su punizione e un bel pallonetto, per noi fece gol Molino di rigore, il tutto dentro una bella cornce di pubblico, Grosseto ha 1400 abbonati e allo Zecchini vanno dai 2000 ai 2500 spettatori, una realtà completamente diversa, come se fossimo già nei professionisti. Mi aveva impressionato come squadra, giocò benissimo e lo sto toccando con mano ora, mister Giacomarro è un bravo allenatore» 

Gli obiettivi stagionali sono chiari a tutti, vecchi e nuovi giocatori

«Si punta decisamente alla serie C, in rosa ci sono tanti giocatori e in ogni reparto, c'è una bella competizione. Se hanno cercato altri giocatori come me e la punta Torri evidentemente qualcosa serviva, le grandi squadre quando puntano a vincere hanno in panchina giocatori che sarebbero tutti titolari da altre parti. Mi giocherò al meglio le mie chance»

Dalla Viterbese alla Torres cinque squadre in cinque punti, il vero duello con chi?

«Sarà una lotta fino all'ultimo con la Viterbese ma anche il Rieti vedo che non molla e se la vuole giocare visti gli acquisti mirati che ha fatto a dicembre come Giannone, La Cava e Gaeta. L'Arzachena ha fatto un grande girone d'andata ed è un po' in flessione ma rimarrà nei quartieri alti; la Torres col cambio di allenatore ha fatto un grande balzo in avanti, ora sta andando fortissimo ma ha perso troppi punti all'inizio, cinque lunghezze possono sembrare un distacco non elevato ma davanti viaggiano ad alti ritmi e non aspettano nessuno. Certo, qualcuna delle prime tre può steccare ma tutte insieme non credo, ad ogni modo i sassaresi stanno facendo una bella rimonta»

Tra l'altro in Grosseto-Torres non finì bene con alcuni giocatori rossoblù che dicono di esser stati aggrediti 

«Ho letto che finì in polemica e che ci furono dei problemi che non sono stato lì ad approfondire perché ero a Olbia, qualcosa risalterà fuori in vista del ritorno ma essendo l'ultima giornata speriamo sia inutile per il Grosseto e di essere belli con la pancia sazia»

Il Grosseto ha perso domenica scorsa la testa della classifica con il pareggio di Lanusei, come è stato preso il 2-2?

«Con tanta amarezza perché il gol degli ogliastrini, tra l'altro, è arrivato nel recupero. Ho visto le immagini e sono state analizzate poi dal tecnico con la squadra, tutti sono molto dispiaciuti perché perdere uno o due punti in un campionato così equilibrato può essere decisivo»

Domenica ospiterete l'Astrea, il 31 gennaio c'è la gara a Olbia alla quale non vorrai mancare 

«Assolutamente sì, spero tanto di giocarla, prima di tutto perché sarà una bella partita, come d'altronde tutte le altre, ma in questa, per ovvi motivi, ci tengo ad essere in campo e fare bene per come è finita l'avventura. Sarò animato da uno spirito di rivalsa, in due anni e mezzo l'impegno è stato sempre massimo da parte mia e credo, come ho detto in precedenza, che sia stato sbagliato il modo con cui mi è stato detto che non facevo più parte del progetto»

Pur non facendone più parte ma come lo vedi il progetto dell'Olbia?

«Interessantissimo, stanno dando valore ai giovani anche se non credo che quelli dell'Olbia non avranno tanto spazio. Si vuole fare una nuova struttura e uno stadio nuovo, essendo diventata una società satellite del Cagliari i giovani rossoblù che prima andavano fuori ora hanno la possibilità di stare in Sardegna, provare a sfondare nell'Olbia per tornare nel Cagliari. Beretta sta facendo un bel lavoro nel settore giovanile rossoblù, ora avrà anche l'aiuto di Daniele Conti e di questo ne beneficierà di riflesso anche l'Olbia»

Il tutto ha però un altro valore se il club del presidente Marino sarà in serie C e non tra i dilettanti 

«Certo che sì e infatti l'obiettivo immediato è proprio quello di andare in Lega Pro. Dopo i primi tre risultati del girone di ritorno però il distacco dal primo posto è arrivato a 11 punti, un po' troppi per pensare di vincere il campionato, però almeno i playoff può raggiungerli e sperare nel ripescaggio»

Ritieni che il cambiamento sia stato un po' troppo spinto e che abbia generato un po' di confusione all'interno della squadra?

«A dicembre abbiamo visto tanti giocatori, io ad esempio sapevo di non dover andare via. Credo che la squadra andasse solo aggiustata e non rivoluzionata, ora che ci sono giocatori e allenatore nuovi ci vuole tempo per trovare i meccanisimi giusti, l'obiettivo è quello di salire, magari si può fare anche tramite i playoff»

Hai sentito da poco qualche ex compagno o il mister Biagioni?

«A parte con alcuni come Giglio e altri che sono andati via da Olbia, ho un ottimo rapporto con Steri, Molino, Mastinu e Miceli, quelli che possiamo chiamare i "sopravvissuti". Mi hanno chiamato e mandato messaggi quando hanno saputo che sarei andato a Grosseto. Mi farà piacere ritrovarli così come sarò contento di rivedere tanti altri amici che ho lasciato in Gallura. Con mister Biagioni ho un ottimo rapporto, mi ha mandato un sms d'auguri, mi ha detto che l'addio all'Olbia non è stata una sua scelta, gli è dispiaciuto ma come è capitato per noi giocatori la società aveva altre idee»

Due stagioni e mezzo all'Olbia come sono state?

«Posso solo dire che sono stato benissimo, ho trovato tanti amici ed è stata una gran bella esperienza. Ringrazio il mister Giorico che nell'estate del 2013 ad Alghero mi disse: "Andrea, ti va di venire a Olbia?". Gli dissi subito sì, ovviamente. Sono stato bene con tutti gli altri mister, con Scotto e Biagioni e mi porto dietro bei ricordi. Peccato solo che si puntava a vincere e purtroppo non si riusciva»

Si dice che uno degli errori dell'Olbia sia stato quello dei proclami estivi e ad agosto contro il Cagliari sembravate pronti per andare in serie C

«Facemmo un'ottima gara ma dopo quell'amichevole è passato troppo tempo prima di una gara ufficiale, ci stavamo allenando dal 20 luglio e la prima partita vera la giocammo il 20 settembre, la Coppa Italia è stata rinviata, così pure la prima di campionato con la Torres, le amichevoli sono state poche e nel mentre il discorso Qatar che non andava avanti. Poi c'è stata l'alluvione che ci ha portato a dover recuperare 5 gare in 15 giorni, alla fine si stava ingranando come è capitato nel girone di ritorno dello scorso campionato ma è successo quel che è successo. Ora pensiamo solo al Grosseto»

Il prossimo mese è cruciale per voi con gli scontri diretti col Rieti e la Viterbese oltra alla gara con l'Olbia?

«Ogni partita è importantissima come ha dimostrato quella col Lanusei, la classifica è ancora corta. Dopo la trasferta di Olbia riceveremo il Rieti nello scontro diretto, a Viterbo saremo a fine febbraio, ora però si pensa all'Astrea, non si possono perdere altri punti, specie in casa è obbligatorio vincere»

 

 

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In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
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