Il portiere: «Gara importante per la D siamo in 5»
Arrus, l'ex più fresco del derby: «A Castiadas dovevamo vincere sempre, nel Muravera c'è meno pressione»
Le gare tra Muravera e Castiadas sono sempre sentite, per una rivalità campanilistica tra i due club del Sarrabus e per la presenza di tanti ex. In questo caso Alessandro Arrus è il più fresco di tutti avendo indossato la maglia biancoverde fino a metà dicembre e ora, da quasi due mesi, sta vestendo quella gialloblù. Il suo personale derby è iniziato in anticipo, con una cena in compagnia degli ex compagni di squadra Mesina, Usai, Boi e Puddu che domenica troverà contro nel big-match tra la prima e la seconda forza dell'Eccellenza. «Ci dovevamo vedere da tempo - dice il portiere classe '87 - ne abbiamo approfittato per guardarci la gara della Juventus in Champions. Gli sfottò? Sono già partiti e continueranno fino a domenica». Muravera in testa con 54 punti e Castiadas subito dietro a quota 52 ma non chiedete ad Arrus come finirà il derbissimo: «Non lo dico, alle 16.45 di domenica si saprà tutto»
Sei andato ad allungare la lista dei tanti ex presenti, perché lasciare il Castiadas a dicembre?
«Non c'è nessuna motivazione tecnica in particolare. Dopo la gara col Castelsardo nella quale ero in panchina e quella giocata col Lanusei in Coppa Italia, il venerdì prima della partita col Calangianus ho fatto presente al mister e alla società che non stavo più bene, che avevo problemi al lavoro con gli orari degli allenamenti che si sarebbero potuti risolvere solo in una certa maniera; il mister ha deciso che poteva andare avanti con Asunis e Puddu e allora ho chiesto di svincolarmi. Nel calcio ci sta che ci si lasci e, vuoi per l'infortunio ad inizio anno e vuoi per alcune prestazioni negative, è andata così. Ora sono contento di stare al Muravera»
Otto partite imbattuto, 2 pareggi e poi 6 vittorie di fila. Un inserimento perfetto
«Sì, è andato tutto bene grazie ai miei nuovi compagni che hanno permesso di integrarmi bene nel gruppo, specie gli anziani come Chessa, Sogus e Mirko Onano. Poi il mister Senigagliesi mi ha dato subito fiducia e con il preparatore Alessandro Franco sto lavorando molto bene»
Lo score dice 4 gol subiti e solo uno su azione, funziona tutto per il meglio allora?
«In movimento mi ha fatto gol solo Usai del Latte Dolce, poi hanno segnato su rigore Medda del La Palma e Piccarreta del Porto Corallo mentre Nieddu fece gol sugli sviluppi di un angolo. La difesa gioca bene grazie al capitano Chessa e tutti gli altri compagni di reparto, il mister però vuole che si faccia la fase difensiva iniziando dagli attaccanti Nurchi e Dessena, poi ci sono Ezeadi e Sogus che in mediana fanno un lavoro fondamentale, perciò io mi limito all'ordinaria amministrazione cercando di evitare i gol sui tiri dalla distanza e per segnarmi così devo distrarmi»
Cosa ti ha lasciato la mezza stagione in biancoverde?
«Mi sono trovato benissimo, nello spogliatoio ho conosciuto persone fantastiche come i quattro ex compagni che avevo a cena a casa ma ho legato bene anche con i ragazzi di Castiadas. Poi ho avuto la possibilità di allenarmi con giocatori come Pierluigi Porcu ed Emiliano Melis e per me è stato solo un grande piacere. Con la società ho avuto un buon rapporto, a parte la fase finale prima di andare via. La gara che mi è rimasta impressa, invece, è stata proprio il derby dell'andata quando battemmo 4-1 il Muravera. Ora sono dall'altra parte però»
Che differenze trovi tra le due squadre, i due tecnici e le due società?
«Sono squadre molto diverse tra loro, il Castiadas è partito per vincere il campionato, l'ha dichiarato nel pre-campionato, in ogni gara si pretendeva il massimo del risultato e si voleva solo la vittoria. Il Muravera è partito con obiettivi meno bellicosi, ha meno pressione, ora è lì e si sta giocando le sue carte. Come squadra il Muravera all'andata mi aveva poco entusiasmato, dall'esterno si percepiva che non c'era una situazione ottimale, ora invece si esprime molto bene ed è migliorato tanto, così come il Castiadas che ha trovato la continuità dopo aver recuperato tutti gli infortunati e dopo essersi rinforzata con Volpe e Martinez. I tecnici sono profondamente diversi, Senigagliesi è un professionista che cura ogni dettaglio e le strategie di gioco, Zaccheddu l'ho avuto a Pula ed è una persona fantastica, a prescindere dall'episodio finale, infatti ero andato a Castiadas per lui; sa gestire molto bene il gruppo, l'ha fatto a Pula e Castiadas con due rose importantissime per nomi e potenzialità. Per quanto riguarda le società, al Muravera è più una famiglia dove si curano maggiormente i rapporti umani»
Il giocatore da temere di più nel Castiadas?
«In assoluto Mesina, che al derby dell'andata si era inventato due gol, è il giocatore con l'estro maggiore ma se farà un gol domenica potrà segnare solo su rigore. Anche Emiliano Melis ha sempre giocate importanti ed è da tenere d'occhio pure Usai che sta facendo un bel campionato, pure loro due dovremo cercare di limitare»
La lotta al primo posto è una questione sarrabese?
«Assolutamente no. È uno scontro diretto importante e forse andrà a delineare un po' più le cose in vetta ma conterà poco chi vince o chi perde. Ritengo il Lanusei la squadra da temere di più perché non perderà più da qui alla fine tranne la gara contro di noi, ma non sono certo fuori causa Latte Dolce e Ploaghe nonostante i pareggi di domenica scorsa. Per tutte queste squadre i giochi per il primo posto sono aperti, il San Teodoro è forte ma ha mollato un po'»
Prima il dualismo con Asunis ora con Goio, che rapporti hai con i tuoi colleghi?
«Con Asunis c'è stato poco dualismo perché ero infortunato, quando ho giocato o sono andato in panchina c'è sempre stato massimo rispetto non solo con Andrea ma anche con Antonio Puddu che reputo sia al pari livello di Asunis. Goio è un portiere fortissimo, dei '93 è tra i più migliori in Eccellenza, potendo vantare delle esperienze in serie D; adesso ha pagato la doppia espulsione che gli ha fatto perdere un po' di continuità nel giocare ma Edo si allena al massimo e vuole fare il calciatore come lavoro, fa bene e ci deve credere anche se non gioca da due mesi»
A chi dice che sei bravo ma un po' pazzo cosa rispondi?
«Che sono molto meno bravo e molto più pazzo di quello che credono. A parte gli scherzi, dovunque sono stato mi hanno voluto bene tutti, anche i fuoriquota coi quali instauro sempre un bel rapporto»
Da ex hai affrontato il La Palma che hai pure battuto?
«Lì è stato bello perché sono stato accolto alla grande. Abbiamo vinto e li ho visti molto bene nonostante avessero assenze importanti. Hanno una squadra simile a quella dell'anno scorso ora che è rientrato pure Bobo Farci. Spero e credo riusciranno a salvarsi così come abbiamo fatto lo scorso anno»