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«Continuiamo con il lavoro iniziato l'anno scorso»

Correddu prende la Pietraia per mano: «Dobbiamo crescere in personalità»

Il girone G ha la sua regina d'inverno: la Pietraia Alghero chiude in testa questa prima metà di campionato a quota 33 punti, con una lunghezza di vantaggio nei confronti dell'Atletico Uri secondo in classifica e ben cinque lunghezze nei confronti della corazzata Caniga, reduce da tre pareggi nelle ultime tre gare disputate.
La squadra allenata da Correddu, sebbene abbia perso entrambi gli scontri diretti con le dirette inseguitrici, è riuscita a stazionare costantemente nelle primissime posizioni in classifica grazie ad un cammino estremamente costante e regolare: sono infatti 10 le vittorie ottenute sino a questo momento, 3 i pareggi e soltanto due le sconfitte.
Per una squadra composta prevalentemente da ragazzi giovani, come è appunto il caso della Pietraia, le insidie nel girone di ritorno non mancheranno sicuramente, considerando soprattutto poi che molte delle avversarie si sono rinforzate notevolmente in questa sessione di mercato: la filosofia di mister Correddu sembra però essere quella del lavoro e della concentrazione, per continuare con quel percorso di crescita intrapreso un anno fa.

 

In una sua intervista datata dicianove ottobre, riteneva che il primo posto della Pietraia fosse, in quel momento, com'è giusto, molto relativo.
A due mesi di distanza, suppongo che le sue valutazioni, visto anche l'ottimo cammino della squadra, siano leggermente cambiate, è così?

«Si, sono abbastanza soddisfatto per quanto abbiamo fatto sino a questo momento.
In qualche circostanza, e mi riferisco soprattutto a delle partite fondamentali con San Domenico Caniga e contro l'Uri in casa, si poteva fare meglio.
La nostra è una squadra giovane ed è normale che qualche volta si paghi più del previsto, in termini di esperienza.
Dobbiamo continuare il cammino intrapreso l'anno scorso e cercare di crescere sotto il profilo della maturità e della personalità, aspetti fondamentali per riuscire ad affrontare al meglio questi impegni particolari come le sfide dirette».

 

C'è una squadra che l'ha impressionata maggiormente in questo torneo?
«Tutti sappiamo quali sono le squadre che stanno facendo bene, basta dare uno sguardo alla classifica, che al momento ritengo affidabile e credibile per quanto riguarda i valori in campo.
L'Atletico Uri, che si sta rinforzando moltissimo in questa sessione di mercato, con due o tre acquisti di spessore; la San Domenica Caniga e la Robur Sennori sono le squadre con cui probabilmente lotteremo sino alla fine per il titolo, ma non è detto che non ci sia spazio per altre due o tre compagini che non sono poi così distanti dalla vetta».

 

Come vi siete mossi in questa sessione di mercato? Avete fatto qualche acquisto per rinforzare la squdra?
«No, acquisti veri e propri non ne abbiamo fatto.
Abbiamo recuperato, per così dire, degli elementi che non giocavano da qualche tempo e li abbiamo reinseriti in rosa; si tratta di giocatori validissimi che hanno già vestito la maglia della Pietraia negli anni passati.
Se devo essere sincero, più che rinforzarci ci siamo ulteriormente indeboliti, visto che dobbiamo fare i conti con due grossi infortuni.
Abbiamo provato anche noi a cercare qualche rinforzo ma non siamo stati fortunati da questo punto di vista, di sicuro non ci piangiamo addosso e non è nostra intenzione farlo: anche domenica abbiamo giocato con cinque titolari in meno rispetto alle scorse gare, ma quelli che sono scesi in campo hanno fatto ampiamente il loro dovere, forse anche qualcosa in più rispetto a quello che mi aspettavo».

 

Ha già in mente quale può essere la difficoltà più grande del girone di ritorno o l'aspetto che potrebbe fare la differenza?
«L'atteggiamento mentale è fondamentale per qualsiasi squadra e in qualsiasi tipo di sport; è un aspetto che deve appartenere al collettivo e non soltanto ad alcuni singoli, sarebbe inutile; tutti e quindici, compresi i ragazzi quindi che partono dalla panchina, devono essere in grado di affrontare l'impegno nel migliore dei modi.
E' una categoria molto scorbutica, dove delle volte si gioca poco a calcio: dobbiamo imparare ad adeguarci alle varie situazioni e interpretare bene tutte le fasi della partita; si rischia se no di soccombere, come ci è capitato appunto contro Uri e San Domenico, al cospetto di squadre più esperte della nostra.
E' normale che io punti l'attenzione su questo piano, visto e considerato che abbiamo la squadra forse più giovane dell'intero girone».

 

Proprio a causa della poca esperienza del gruppo che si trova a gestire, pensa che la pressione possa essere percepita in maniera troppo eccessiva da parte dei suoi ragazzi?
«Quando non si è abituati a vivere queste situazioni la tensione effettivamente può giocare brutti scherzi; dobbiamo proprio lavorare su questo aspetto, cosa che peraltro sto cercando di fare dall'anno scorso; spero di riuscire a farmi seguire dai ragazzi per provare ad arrivare il più in alto possibile».

 

Considerando anche quanto emerso nel girone d'andata, ritiene che avrà più possibilità di vincere la squadra che si comporterà meglio negli scontri diretti o quella che risulterà più costante?
«La costanza è fondamentale, è di vitale importanza, ma non mi sento di trascurare il valore dei vari scontri diretti».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
15 Andata
16 Andata
Girone G