"Abbiamo le potenzialità per puntare ai play-off"
Damiano Cruccu, segretario del Real Porto Pino, analizza il momento magico della sua squadra: "Mr Locci merita un 10. Promossi a pieni voti anche tutti i ragazzi" E sulla crisi economica che attanaglia il calcio dichiara: "Serve pazienza e tanta passione"
Il girone C è sicuramente uno dei più entusiasmanti della seconda categoria.
Escludendo la capolista Kosmoto Monastir, ormai lanciatissima verso la vittoria finale con ben 11 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, ci sono infatti almeno sei formazioni, racchiuse in appena 4 punti, che stanno lottando, domenica dopo domenica, per guadagnarsi un posto per i play-off.
Tra le squadre più in forma troviamo sicuramente il Real Porto Pino, che con 41 punti occupa la terza posizione in classifica, ad una lunghezza dal San Sperate di mr. Ambu e con un punto di vantaggio su Europa 2008 e Pgs Audax Capoterra.
Abbiamo contattato telefonicamente Damiano Cruccu, segretario della squadra, per analizzare il momento magico del Real Porto Pino.
Venite da due ottime vittorie che vi hanno proiettato al 3° posto in classifica.
E' soddisfatto, sino a questo momento, del campionato che la sua squadra sta disputando?
«Mi ritengo più che soddisfatto. Sinceramente non mi aspettavo che i ragazzi riuscissero a fare così bene: ci troviamo attualmente al terzo posto in classifica, per noi è davvero un risultato ottimo.
Il Real Porto Pino non ha mai disputato un campionato a questi livelli, probabilmente è una questione di stimoli maggiori rispetto al passato; le cose insomma ci stanno andando decisamente per il verso giusto.»
Dove pensa possa arrivare il Real Porto Pino quest'anno?
«Noi speriamo di riuscire a centrare i play-off. Il primo posto ormai è fuori discussione: la Kosmoto Monastir è in grande forma e penso sia imprendibile.
Sono fiducioso: l'allenatore è bravo e preparato, la rosa è competitiva, formata prevalentemente da giovani che hanno una grande voglia di crescere e raggiungere traguardi importanti; penso che il Real Porto Pino abbia tutte le carte in regola per giocarsi l'accesso ai play-off sino alla fine del torneo.»
Quale è il rammarico più grande fra le 21 partite sin qui disputate?
«Non c'è un episodio in particolare: ci sono state comunque alcune partite che sulla carta sembravano semplici in cui abbiamo perso punti importanti.
Quest'anno abbiamo vissuto una situazione strana: stiamo utilizzando il campo sportivo nuovo di Sant'Anna Arresi da un mese circa; negli ultimi due anni non avevamo un impianto stabile dove giocare le partite in casa ed eravamo quindi costretti a cambiare spesso: probabilmente questo fatto ci ha penalizzati.
Considerando quanto ti ho appena detto non possiamo che essere soddisfatti per i risultati che stiamo ottenendo.»
Quale sono state invece le partite più belle?
«Senza ombra di dubbio i derby contro l'Atletico Masainas, un match molto sentito sia per i giocatori che per la società. Quest'anno siamo riusciti a vincere, sino ad ora, tutti i derby del Sulcis, contro Masainas , Atletico Villaperuccio e Santadi: sono partite davvero molto importanti ed è molto gratificante portare a casa il bottino pieno in queste occasioni.»
Alla ripresa del campionato affronterete in casa il Villamassargia: all'andata il match terminò con il risultato di 0 a 0. Quale è l'errore che la squadra non deve commettere?
«Non possiamo assolutamente permetterci il lusso di cullarci sugli allori.
Il Villamassargia è una squadra discreta: non dobbiamo sottovalutarli e farci magari ingannare dalla posizione che occupano in classifica. Dobbiamo affrontare l'impegno con umiltà e non pensare al traguardo dei play off: le partite si affrontano domenica dopo domenica cercando di dare il massimo; i conti si faranno alla fine.»
Quale è il pregio più grande del Real Porto Pino?
«Uno dei pregi più grandi è sicuramente quello di avere una squadra composta da ragazzi giovani, seri e volenterosi, che durante la settimana si applicano con dedizione e professionalità.
E' tutto molto più semplice quando si ha la fortuna di lavorare con un gruppo così»
Dove si può ancora migliorare secondo te?
«Noi partiamo da una base solidissima, che è rappresentata da un gruppo molto coeso. Probabilmente, maggiori risorse economiche a disposizione della società ci permetterebbero di migliorare ulteriormente: sono sicuro che con qualche aiuto in più da parte di coloro che hanno a cuore le sorti del Real Porto Pino si potrebbe fare un sensibile salto di qualità.
Per un campionato come quello di seconda categoria i mezzi a nostra disposizione sono sufficienti, e non posso che ringraziare tutte le numerose persone che ci hanno aiutato sino ad ora; ma per l'eventuale prima categoria servirebbe un impegno maggiore in questo senso.»
Che voto daresti a mr. Locci e alla squadra?
«A mister Locci non posso che dare un bel 10: è un allenatore che merita tantissimo per il lavoro che sta facendo con i nostri ragazzi, lo stimo e lo ringrazio veramente di cuore; abbiamo avuto tanti allenatori ma lui è sicuramente uno dei migliori.
Anche per quanto riguarda la squadra il voto è assolutamente positivo: un bel 10, promossi tutti con il massimo dei voti»
Che voto da invece al vostro pubblico? Ho letto che in occasione del derby contro l'Atletico Masainas sugli spalti c'erano circa 150 spettatori, un bel risultato non credi?
«Il Real Porto Pino ha sempre avuto un grandissimo pubblico, dei tifosi che ci hanno sempre seguito. In generale tutto il paese di Sant'Anna si è continuamente dimostrato molto caloroso nei nostri confronti.
Il sostegno del pubblico è per noi un contributo davvero preziosissimo, sia in casa che in trasferta: speriamo che il nuovo stadio favorisca, in questo senso, un incremento delle presenze sugli spalti; per noi sarebbe fantastico.»
Abbiamo già parlato delle difficoltà economiche che le società impegnate nei campionati dilettantistici devono affrontare. Questo è un tema, peraltro, che riguarda moltissimi club.
Quale è il segreto, secondo te, per poter fare bene pur non disponendo di grosse risorse?
«Il calcio, anche quello dilettantistico, negli ultimi anni in questo senzo è cambiato moltissimo: è basato maggiormente sui soldi e si crea così un netto divario tra le società "ricche" e quelle "povere".
Noi ci sforziamo di far capire ai nostri ragazzi che è un periodo difficile in cui le risorse sono limitate, soprattutto per le squadre sulcitane: mancano gli sponsor e le persone che hanno possibilità di investire su un progetto come il nostro.
Serve quindi pazienza e tanta, tanta passione. E' proprio quest'ultimo l'aspetto su cui dobbiamo puntare»