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Gianni Cadoni, presidente, Figc
«Auspico di ripartire a settembre-ottobre, tanti gli aiuti economici»

Dilettanti, Cadoni: «Sui campionati decideremo l'11 giugno in Lnd, tutti d'accordo per promuovere la prima ma divisi su altro, sono per il blocco delle retrocessioni»

Il tema calcio resta di grandissima attualità sia al vertice che alla base. Il presidente del Comitato Regionale, Gianni Cadoni, è intervenuto questo pomeriggio alla diretta della trasmissione TocToc Sardegna e ha parlato della delicata fase che attraversa il calcio dilettantistico tra la chiusura dei campionati e i progetti per la ripartenza: «È un momento molto complicato e particolare ma ne stiamo venendo a capo. La Lnd ha posto le date per programmare la stagione futura che inizia dall'1 luglio così come è sempre stato. Nel frattempo c'è da portare a conclusione i campionati 2019-20, ahimè non sul campo ma la settimana prossima».

 

Gli appuntamenti cruciali del calcio. «L'8 giugno c'è un Consiglio Federale molto importante nel quale non si dibatterà solamente del calcio dilettantistico ma anche della serie A, B, C e Lnd. E poi l'11 giugno è stato convocato il Consiglio Direttivo della Lega Nazionale Dilettanti che ratificherà alcune proposte del Consiglio e dibatterà tantissimo su alcuni aspetti importanti. Noi abbiamo già fatto un direttivo il 22 maggio scorso che non ha dettato delle linee precise perché è stato alquanto dibattuto: siamo tutti d'accordo sulla promozione alla categoria superiore della prima in classifica ma c'è stata qualche divergenza per quanto riguarda le retrocessioni. Una bella fetta di Comitati Regionali, compresa la Sardegna, ha proposto il blocco delle retrocessioni, perché un anno eccezionale ha la necessità di misure eccezionali; e un altro gruppo di presidenti di Comitati propone anche il demerito, cioè creare qualche retrocessione»

 

Le strutture per la ripartenza. «Il primo problema serio che abbiamo avuto è quello di non poter finire i campionati, l'altro problema serio è quando ripartire ma la Lnd ha già ribadito che la nuova stagione si aprirà l'1 luglio. L'auspicio nostro è che da settembre-ottobre si possa ripartire coi campionati e saremmo in linea coi tempi. Il vero problema, però, sarà come ripartire con gli impianti di gioco. La Figc, prendendo in considerazione quanto dettato dal Governo, ha emanato un protocollo che riguarda l'inizio delle attività del calcio dilettantistico e giovanile con tutta una seria di procedure da attuare e delle prescrizioni che, al momento, non ci consentono di fare le gare oltre ad esserci precluso l'uso degli spogliatoi. Ma non creiamo ora allarmismo, questo è un primo inizio. D'altronde quello che è successo è stato un qualcosa di molto serio ed è giusto che il Governo e la Figc monitorizzi con molta attenzione la ripresa. Essendo all'inizio dell'estate abbiamo anche il tempo per abituarci a seguire i protocolli ma auspico che, quando rinizieremo, il coronavirus sarà sempre più sfumato e perciò si possa ripartire come è sempre stato, magari anche migliorando i nostri impianti attraverso le amministratori comunali o chi li gestisce»

 

Gli aiuti economici alle società. «È stata la nostra battaglia. In questi tre mesi abbiamo lavorato molto più di quello che è l'ordinarietà della situazione. Il presidente Sibilia ha dato una linea precisa e vincente, tenendo la Lnd sempre interlocutrice in tutti i tavoli, quelli governativi, della Fifa, Uefa e Figc. Il 98% dei tesserati del calcio appartiene alla Lnd, siamo lo sport di base, un esercito che arriva in tutti i comuni italiani. Si sono esposti i ministri, come quello della Sport, che ha promesso di fare un intervento finanziario importante. Lo stiamo aspettando ma ha già annunciato di aver firmato un mandato per destinare 51 milioni di euro alle Asd e Ssd in generale, una pioggia di soldi che arriverà alle società di calcio che sono la maggioranza. La Figc, invece, ha fatto la norma salva-calcio mettendo a disposizione dei dilettanti 5 milioni di euro. Anche la Lnd, attraverso un bilancio parsimonioso in questi anni, metterà a disposizione dei denari e potrà dare una mano alla ripartenza. In Sardegna siamo un'oasi felice, da due anni aiutiamo le società concretamente, l'anno scorso abbiamo distribuito 1,1 milioni di euro per 420 società, grazie alla Regione Sardegna abbiamo riproposto il nostro modello sportivo per cui beneficeranno ancora di un contributo importantissimo e vitale per poter ripartire. Sommando tutti questi interventi, credo che i nostri dirigenti possano in qualche modo sopportare le difficoltà economiche dovute all'emergenza in Italia».

 

Un nuovo modo di fare calcio. «In Italia c'è una grande fame di calcio, perché entra in tutte le case. In Sardegna, ad esempio, 1 abitante su 40 è un tesserato del calcio e siamo di casa in circa 300 comuni su 377. Il calcio ha dovuto interrompere la propria attività a marzo per tutelare la salute dei nostri tesserati. Io mi interfaccio continuamente con tanti dirigenti e ora dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno. Anche in questa disavventura dobbiamo trovare qualcosa di positivo, il calcio ripartirà con più voglia attraverso i suoi dirigenti, quello dilettantistico è frutto di appassionati veri. Credo che possiamo ritrovare gli antichi valori, ultimamente un po' persi; ho visto una certa mercificazione con troppi ragazzini che giocano al calcio per il soldo. Bisogna ritrovare certi valori e giocare più per il campanile e con gioia».

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2019/2020