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Fanni e quel gol incredibile, il Sanluri ha il suo Quagliarella
«Ci ho provato, ma a me piace di più Lavezzi»

Fanni e quel gol incredibile, il Sanluri ha il suo Quagliarella

L’amarezza è ancora tanta per i tifosi del Sanluri dopo il pareggio all’88’ dello Zagarolo ma in molti si stanno ancora stropicciando gli occhi dopo aver visto lo strepitoso gol del loro beniamino di casa, Silvio Fanni: controllo di tacco in corsa e tiro al volo da trenta metri all’incrocio. Una prodezza alla Quagliarella che lo stesso attaccante biancorosso, classe 1987, racconta così: «È stato un mix di istinto e spregiudicatezza, unita ad una voglia di fare gol esagerata. Peccato però che il mio gol non sia servito per vincere».

 


Una rete bellissima, come quella in semirovesciata a Selargius. Tutti gol mai banali
«Un attaccante vive per il gol e ha il dovere di provarci sempre, a me è andata bene come del resto a Selargius»


In serie A gol così li fa Quagliarella, ti ispiri a lui?

«Lo juventino è incredibile, gol del genere ormai li fa vedere spesso ma a me personalmente piace tanto Lavezzi perché, pur non essendo un attaccante fisico come me, ha dei piedi niente male...»

Al Sanluri i tre punti mancano da quattro partite ma contro lo Zagarolo avete buttato via una grandissima chance per tornare a vincere. Avversari in dieci, il rigore del possibile 3-1 di Marci sul palo

«Sì, è vero. Purtroppo ultimamente non riusciamo a fare nostra la partita, anche ieri potevamo chiuderla e non ci siamo riusciti e, come spesso accade, nel calcio chi sbaglia paga»

Quanto incide per una squadra come il Sanluri che gioca molto in velocità, trovare campi pesanti?

«Sicuramente questo periodo di piogge continue non ci aiuta, perché il nostro gioco si basa molto sulle ripartenze e, sui campi pesanti come quelli trovati ultimamente, di certo veniamo penalizzati. In ogni caso stiamo trovando un equilibrio anche per adattarci a tutte queste situazioni che comunque nel calcio sono normali»

Cinque squadre sarde nelle ultime sei posizioni, che succede al calcio isolano?

«Credo sia un dato abbastanza preoccupante, il livello delle squadre sarde è buono e non ci meritiamo una posizione di classifica così bassa. Spero in ogni caso che tutte possano salvarsi»

Anche se, rispetto allo scorso campionato, questo sembra un girone più difficile
«Direi di sì, rispetto allo scorso anno non vedo squadre di bassissimo livello, il campionato è molto equilibrato e la classifica ne dà la conferma» 

Sei l’unico superstite della scorsa stagione eppure, nonostante i tanti cambi avete trovato presto un amalgama

«È vero, l’intesa è ottima grazie al lavoro svolto sia dalla società che dallo staff tecnico. Il gruppo è stato importante per questo passo ma credo che mister Busanca e i suoi collaboratori siano stati fondamentali nell’insegnarci la loro mentalità» 

Cosa hai imparato l'anno scorso da un compagno d'attacco come Borrotzu?

«Da Antonio ho imparato tanto, una persona e un calciatore che io stimo tantissimo. Mi ha insegnato ad essere concreto sotto porta e a sfruttare tutte le occasioni che capitano in una partita»

Hai già fatto 7 gol, può essere l’anno giusto per il grande salto?

«Spero di sì, per me sarebbe una grossa soddisfazione giocare tra i professionisti. Ora però penso solo al bene del Sanluri e a fare ancora tanti gol importanti»

Due anni fa hai segnato 27 reti in Promozione con l’Asseminese, questa è la dimostrazione che si può scommettere sui giocatori sardi che vengono dalle categorie inferiori?

«Me li ricordo uno per uno quei 27 gol, anche perché mi hanno permesso di vivere un’esperienza come quella della serie D che non avevo ancora provato. Io punterei tanto sui giocatori sardi, anche nelle categorie inferiori ce ne sono di molto bravi. Ad esempio, Davide Meloni, che dopo essere stato ad un passo dall'esordire in serie A col Cagliari ora gioca in promozione col Porto Corallo. È stato a Sanluri e a Selargius, ha 22 anni, e credo proprio che meriti di stare in categorie superiori»

E allora come giudichi la scelta di un giocatore come Roberto Puddu, 2 presenze in serie A col Cagliari, di lasciare il Selargius e ripartire dalla promozione con il Quartu 2000?

«Non lo conosco come persona ma è un ottimo calciatore, probabilmente non trovando tanto spazio a Selargius ha fatto una scelta importante rimettendosi in gioco a Quartu. Gli auguro di fare bene»

Fabio Salis

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2010/2011
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Intervista