«Queste sconfitte aiutano a crescere»
Frassinetti, Filippi non cerca alibi:«domenica abbiamo affrontato una delle squadre più forti del torneo»
Domenica è arrivata la seconda sconfitta del campionato per la Frassinetti di mister Filippi, rimediata nel match contro la corazzata Decimo 07; un ko che ci può stare, considerata la differenza di organico e lo stato di forma attuale.
Una sconfitta che, secondo il tecnico, farà sicuramente bene alla squadra e potrà dare indicazioni importanti per continuare in quel processo di crescita tanto voluto dalla società stessa.
Penso sia doveroso partire dalla sconfitta contro la Decimo 07; c'è qualcosa in particolare che non ha funzionato oppure gli avversari hanno semplicemente confermato di essere una delle formazioni più forti del torneo?
«Il Decimo è sicuramente una squadra forte, che negli ultimi 3 anni ha cambiato pochissimo; a seconda della formazione cambia due undicesimi, al massimo, rispetto al passato; è una squadra preparata a vincere che può contare su elementi di categoria superiore, soprattutto nel reparto offensivo, come Meloni, Mingoia, Federico Perra e Impera che sono sicuramente giocatori importanti.
E' una squadra ben allenata che fa della fame e della voglia di vincere la caratteristica predominante.
Se devo analizzare la partita domenica ha fatto la differenza proprio quella fame e quella determinazione che per quanto riguarda la mia squadra non è ancora maturata del tutto o che comunque mostriamo un po' a corrente alternata.
Noi siamo un gruppo con una storia completamente diversa dalla Decimo 07: ogni domenica metto in campo dai 5 ai 6 giocatori nuovi, rispetto alla stagione scorsa; loro ovviamente in questo momento sono più pronti e preparati di noi; il campo ha detto proprio questo, un risultato che io ritengo assolutamente giusto».
Di solito, quando una squadra cambia molti dei suoi interpreti, come è capitato a voi, soffre principalmente in avvio di stagione.
Il vostro caso, paradossalmente, è diverso: nelle prime due gare avete totalizzato 6 punti, poi siete un po' calati, almeno dal punto di vista dei risultati.
Che spiegazione ti dai?
«Non è sempre facile fare diagnosi precise e capire alla perfezione cosa accade: il nostro è sicuramente un gruppo che lavora, che è chiamato a fare un percorso di crescita; all'interno di questo percorso ci stanno anche le sconfitte, che comunque servono per migliorare.
Noi abbiamo avuto un inizio in cui difficoltà importanti non ne abbiamo trovato; sono emersi poi, con il passare delle giornate, dei piccoli limiti che noi possiamo e vogliamo risolvere, con il lavoro.
La nostra crescita passa proprio attraverso il superamento di questi limiti: dovremmo essere bravi ad eliminarli, ma ci vuole del tempo».
Fra questi limiti secondo te rientra anche qualche gol subito di troppo?
«I numeri dicono questo, in realtà se li leggiamo con più attenzione indicano che noi abbiamo subito 9 reti in due partite, nelle uniche due gare perse con il Barumini e con il Decimo; nelle altre tre gare abbiamo subito soltanto un gol.
Quelle due sconfitte probabilmente hanno un comune denominatore: è vero, i numeri sono impietosi ma la situazione è meno critica di quanto appare.
Noi stiamo lavorando molto sulla fase di non possesso, ma evidentemente dobbiamo impegnarci di più, curare magari meglio alcuni dettagli e alcuni atteggiamenti che in questo momento stiamo pagando».
Tra voi e il duo di testa ci sono 8 punti di distacco, 3 nei confronti del Guspini terzo in classifica: dopo appena 5 giornate sono numeri comunque sia importanti.
Pensi che la vittoria finale del torneo sia un affare per pochi, con il resto delle squadre che si contenderanno le briciole?
«Decimo, Guspini e Su Planu hanno allestito degli organici di valore assoluto per questa categoria, è un fatto fuori da ogni dubbio; a parte il Decimo, che è un gruppo consolidato e che da tre anni ottiene risultati strepitosi, con due campionati vinti e dei play-off mancati per un soffio, Su Planu e Guspini hanno costruito organici finalizzati per il salto di categoria.
Io non conosco tutte le squadre, ma per il momento mi sembra chiaro che questo sia un girone difficile, con un livello medio molto elevato; poi ognuno segue il suo percorso: il nostro è un processo di crescita che darà i suoi frutti nel medio e nel lungo termine; la rosa che ho a disposizione ha un'età media di 24 anni, probabilmente se avessimo puntato a vincere il campionato avremmo dovuto fare delle scelte diverse in partenza.
La classifica dopo 5 giornate è comunque molto, forse troppo relativa: se confronti la classifica finale dell'anno scorso ad esempio, ti parlo del nostro girone ovviamente, con quella di inizio stagione ti accorgi che ci sono notevoli differenze: in questo momento i valori non emergono in maniera netta.
L'unica cosa certa, penso si possa dire con tranquillità, è che quelle tre squadre faranno un campionato importante; poi ci sarà spazio per qualche altra squadra, ma oggi è difficile identificare chi abbia le potenzialità per inserirsi in quel tipo di discorso».
La sfida in casa contro il Carloforte: loro non hanno ancora vinto nemmeno una partita; può essere un aspetto controproducente per voi?
C'è il rischio che la squadra sottovaluti l'impegno?
«Io spero di no; c'è la consapevolezza, almeno da parte mia, che in questo torneo non ci sono partite facili, e i risultati di queste prime giornate dicono proprio questo.
A parte le prime due squadre in classifica, le altre stanno facendo un percorso assolutamente discontinuo: il Carloforte ad esempio ha pareggiato con il Guspini, in casa, per 1 a 1; di conseguenza ci aspettiamo una partita assolutamente difficile come lo saranno tutte quelle di questo campionato.
Non esiste al momento una squadra palesemente in difficoltà secondo me, come confermano i dati relativi a questo avvio di stagione.»
In che condizione arriva la Frassinetti a questo match?
Pensi che gli ultimi risultati possano rappresentare un problema per la testa dei giocatori?
«Arriviamo a questa partita assolutamente al completo; l'unica assenza è quella di Matteo Cairoli che ha avuto un incidente stradale ma presto tornerà in gruppo.
Arriviamo vogliosi di dimostrare che la Frassinetti non è quella vista domenica, la Frassinetti è un'altra e lo spirito che identifica questo gruppo non è quello emerso nell'ultima giornata; la nostra priorità è riscattarci immediatamente e costruire un'identità ben precisa, caratterizzata dalla fame e dalla voglia di emergere; sono convinto che siano due qualità che non mancano a nessuno dei miei ragazzi, in sostanza sono gli aspetti principali che ci hanno spinto a puntare ancora su questo gruppo, sono convinto che non ce ne pentiremo.»