«Vogliamo chiudere quanto prima il discorso salvezza»
Ghilarza, Ibba ripaga la fiducia: «Ci siamo incontrati al momento giusto. Tre gol in 4 gare? La squadra è forte e il merito è dei compagni, io faccio il mio dovere»
Sarà una coincidenza sospetta ma da quando il Ghilarza schiera Christian Ibba non ha più perso e in 4 partite ha conquistato 10 punti. Dopo l'esordio di assestamento contro l'Orrolese, il bomber di Quartu ha timbrato con la solita regolarità: gol del raddoppio a Tonara che ha chiuso i conti contro i barbaricini, rete del pareggio nello scontro diretto a Monastir e colpo mortale al Sorso vice-capolista. Tre reti che valgono sette punti sono quanto di meglio potesse prevedere il club guilcerino per ripagare nel miglior modo possibile l'investimento fatto un mese fa per far evitare i playout visti i contemporanei infortuni di Stocchino e Tronu. L'ex attaccante del San Teodoro, per un mese e mezzo alla Torres, si è pienamente immerso nell'ambiente giallorosso: «Mi trovo benissimo, ringrazio il presidente Tore Fadda per la fiducia che sto cercando di ripagare al meglio. Evidentemente io e il Ghilarza ci siamo incontrati al momento giusto, Stocchino stava recuperando dall'infortunio e Tronu aveva una caviglia in disordine. La mia è stata comunque una scelta non facile per alcuni problemi familiari ma davanti all'insistenza della società e le considerazioni molto positive che avevo sulla società, mi sono convinto a dire di sì e per fortuna sto facendo il mio dovere. Tre gol, per lo stato di forma che avevo avendo giocato l'ultima partita ad inizio dicembre, vanno bene. Sono valsi 7 punti e ripagano ampiamente qualche errorino sottoporta».
Se sul rendimento di Ibba si sono in pochi sorpresi, è il bomber che si sorprende del gruppo che ha trovato: «Con Simone Stocchino abbiamo giocato a Quartu ad inizio carriera ma non conoscevo nel complesso la squadra e i valori di alcuni giocatori, specie quelli si 22-23 anni. Sono tutti bravi, dopo la prima settimana di allenamenti non capivo infatti il perché di quella classifica e mi dicevo: "È impossibile stare ancora lì giù, visto il valore degli avversari davanti". Mi hanno impressionato il portiere Fadda, il centrocampista Demurtas, l'esterno Atzei, i fuoriquota sono molto bravi. I 2000 che giocano di più come Oppo e Caddeo si fanno valere, il terzino Frau è del '97 ma ha il carattere per tenere a bada attaccanti esperti, il '98 Girseni mi fa impazzire, merita come minimo la serie D. Se qualche diesse dovesse accorgersi di lui non farebbe uno sbaglio. A livello tecnico questa è una squadra che poteva stare da metà classifica in su e che, in maniera spensierata, avrebbe potuto anche affacciarsi in zona playoff. In stagione probabilmente è mancata un po' di malizia ed esperienza oltre a qualche assenza di troppo».
Il bomber segna ed è decisivo ma condivide i meriti: «Come faccio a fare gol se non mi mettono in porta i compagni? Solo a Monastir ho fatto sfilare la palla all'altezza delle panchine, ho puntato l'ultimo difensore e poi ho segnato calciando col sinistro, gli altri due gol dovevo solo spingere la palla in rete. Ed è merito di Stocchino che sforna assist a ripetizione, ho fatto gol io e ha fatto fare col anche a Tronu». La condizione cresce di gara in gara: «Ora sto molto meglio, direi al 70%, sono più brillante. L'elasticità negli allenamenti è stata fondamentale per crescere in fretta e il capitano Cirina, che è un allenatore in campo, ha facilitato l'inserimento nel gruppo». Nell'ultimo match ha giustiziato il Sorso che l'ha cercato ad inizio febbraio: «È stata una vittoria meritata, forse il gol è arrivato troppo tardi. Il Sorso mi aveva cercato anche prima del Ghilarza, l'idea mi stuzzicava ma non potevo prendere l'impegno di fare 4-5 allenamenti più la domenica perché avevo e ho bisogno di stare più vicino alla famiglia. In un'altra mia situazione avrei accettato volentieri, è un'ottima squadra che si giocherà le proprie carte nei playoff. Il Ghilarza mi permette stare più a San Teodoro e più a contatto con i familiari».
Dopo la sosta di Pasqua ultime tre sfide di fuoco per il Ghilarza: a Stintino, in casa col Muravera e chiusura a Calangianus. «Abbiamo tre punti di vantaggio su Monastir e Taloro e puntiamo a vincerle tutt'e tre, già a partire dalla trasferta con lo Stintino per chiudere quanto prima il discorso salvezza. È chiaro che anche un pareggio andrebbe bene visto il valore dell'avversario se poi ci batteranno vuol dire che avranno dimostrato di essere più forti. Nella corsa-salvezza vedo in pericolo il Calangianus, deve stare entro i 9 punti di distacco dalla quart'ultima per fare i playout e per loro è già decisiva la gara contro l'Orrolese, se non la vincono rischiano la retrocessione diretta. Per l'altra squadra più impelagata nei playout, ora come ora, sembra il Taloro visto il loro calendario e il fatto che ritengo il Monastir abbia un organico migliore. Invece Ferrini e Guspini oramai devono solo fare i punti per l'aritmetica». Ibba volge uno sguardo alla corsa playoff: «Il Samassi è tenuto in gioco dalla matematica ma la Torres è più forte, credo che la spunti e, anzi, penso anche possa rubare qualche punto a chi le sta davanti per migliorare la classifica in vista dei playoff. Non ho visto ancora lo Stintino ma, una finale ipotetica, per me potrebbe essere Atletico Uri-Torres, se la squadra di Salaris avesse avuto una punta centrale di ruolo avrebbe conteso il primo posto al Castiadas, le due squadre che giocano meglio in campionato».
Il bomber parla anche della breve esperienza alla Torres: «Conservo un bellissimo ricordo, sono stato trattato come un professionista, a Sassari si respira calcio vero. La gente mi ha voluto bene e dato affetto, il gruppo idem. Mi è dispiaciuto molto andar via, avrei voluto continuare, c'era una intenzione comune nonostante si sapesse che per un impegno già preso sarei dovuto mancare a fine gennaio per tre gare. Qualcosa ha fatto cambiare idea, credo abbiamo deciso giustamente che era meglio avere uno a disposizione in quella fase del campionato, scelta azzeccata perché hanno trovato un attaccante forte come Chelo». Con mister Tortora c'era sintonia: «È stato un grande attaccante e mi è piaciuto tanto, anche come carattere. Ha inizialmente fatto un po' troppa rivoluzione ma ha avuto ragione lui, ha imposto il metodo di gioco e la squadra è cambiata da una domenica e l'altra, dal ko di Gavoi alla vittoria di Valledoria il slto è stato netto. Ho giocato l'ultima gara a Castiadas ad inizio dicembre ed ero quasi al 100%, alla Torres mi era toranta la fame del gol. Come mi è successo col Ghilarza quando ho fatto il primo gol, a Tonara. Per un attaccante si riattiva tutto, il gusto e l'emozione che regala un gol è fantastica, diventi in quel momento il punto di riferimento, non c'è cosa migliore nel vedere la felicità dei compagni e i tifosi esultare».