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Giuseppe Zizi in difesa dei fuoriquota: «Avrei inserito anche l’obbligo di un ’95 in panchina»
Il tecnico della Rappresentativa sarda

Giuseppe Zizi in difesa dei fuoriquota: «Avrei inserito anche l’obbligo di un ’95 in panchina»

I giocatori sardi scrivono ad Abete, Tavecchio e Del Pin per esprimere la contrarietà nell’aver portato da due a quattro i fuoriquota da utilizzare in campo sin da primo minuto nel campionato di Eccellenza, gli allenatori dei diciotto club del massimo torneo regionale hanno espresso a più riprese le difficoltà nel reperire giovani validi e le conseguenze distorsive che provoca l’obbligatorietà nell’utilizzo di giocatori impegnati ancora a scuola.

 

Giuseppe Zizi, selezionatore della Rappresentativa Sarda Giovanissimi nell’ultimo trofeo delle Regioni va in difesa dei giovani che verranno impiegati nel torneo di Eccellenza: «Personalmente avrei inserito anche l’obbligo di un ’95 almeno in panchina. Questo non per masochismo, ma per iniziare a far maturare le esperienze necessarie al giovane che nella prossima stagione dovrà stare obbligatoriamente in campo».

 

Il momento della svolta - Zizi pensa ci si trovi ora nell’obbligo di dare una svolta al movimento calcistico: «Le svolte, volente o nolente, partono dalla base. Ho l’assoluta convinzione, che sia l’esperienza del campo, a risultare determinante nella maturazione di un atleta, ed a maggior ragione in uno sport di squadra così complesso. Lo stare in campo, così come il continuo ripetere il gesto atletico, aiuta a crescere. Che si sarebbe arrivati a questo numero di fuoriquota si sapeva, la strada era tracciata, stava alle società organizzarsi per tempo, ed investire nei propri settori, anziché andare a prelevare giocatori da altre società, e talvolta con pratiche poco ortodosse. La prossima stagione, 2012-2013 con la clausola dei cosiddetti fidelizzati porterà ulteriore scompiglio, prepararsi per tempo sarebbe oculato e non stolto».

 

Il '95 Ladu gioca in serie D - Come selezionatore della Rappresentativa Regionale Sarda, Zizi evidenzia: «Nell’ultima edizione del Torneo delle Regioni, ho avuto 20 giocatori in grado di stare tranquillamente in una prima squadra, pronti sia fisicamente che atleticamente e avevano un bagaglio completo di conoscenze tecniche e tattiche, frutto del lavoro svolto nelle loro squadre di appartenenza. Con gli allievi c’era anche il ’95 del Taloro, Pietro Ladu, che durante la scorsa stagione ha avuto modo di farsi conoscere ed apprezzare nel campionato di Eccellenza. La domenica partiva costantemente titolare, ora è in serie D con il Porto Torres. Se a Gavoi non ci fosse stato coraggio, oggi quel ragazzo sarebbe in una squadra juniores qualsiasi. E di Ladu in Sardegna, vi assicuro che c’è ne sono tanti».

 

La selezione naturale - Chi è contro l'utilizzo obbligatorio dei giovani parla della selezione naturale frutto di una competizione alla pari. «Ma la selezione naturale c’è anche nella vita, se sei bravo in quello specifico campo vai avanti, altrimenti cambi direzione. Il fatto che a perdersi siano degli atleti che hanno militato come fuori quota, non sposta la selezione naturale di una virgola. Se vale la regola che, se due giovanissimi del proprio vivaio arrivano in prima squadra è un successo, non vedo perché se sarà solo uno su quattro tra i fuoriquota ad andare avanti ci si deve scandalizzare».

 

 

In questo articolo
Argomenti:
Stagione:
2011/2012
Tags:
Sardegna
Giuseppe Zizi