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Rosolino Puccica, allenatore, Castiadas
«Mi ero dimesso ma il presidente Piu mi ha tenuto, gli dedico i tre punti»

Il Castiadas si rianima, Puccica: «Col Monterosi era l'ultima spiaggia, la vittoria fa ben sperare per i playout. La svolta? Fare il 3-4-3, è il mio credo»

Il Castiadas ha preso il bivio giusto, tra la strada che portava alla retrocessione diretta e quella per i playout ha scelto la seconda ma ora dovrà continuare a correre lungo il rettilineo che dovrebbe portarlo a giocarsi la salvezza con uno spareggio. Il 3-1 in casa del Monterosi è tanto sorprendente quanto corroborante perché giunto al termine di un primo tempo perfetto e di una ripresa in sofferenza per il ritorno di una squadra in piena lotta playoff e dà un pieno di autostima in vista della seconda trasferta di fila a Cassino. Il tecnico Rosolino Puccica, nativo di Capranica, ha forse trovato la vittoria della svolta sul campo distante solo 16 chilometri da casa sua: «Col Monterosi c'era la necessità di fare punti, sapevamo sia io che i ragazzi che questa gara era l'ultima spiaggia per noi. Abbiamo fatto un primo tempo molto bello, direi perfetto». E spiega la svolta "tattica": «Da due partite ho deciso di giocare come piace a me, col 3-4-3 che è nel mio dna, perché a volte si dice che bisogna adattarsi ai giocatori tralasciando quello che è il credo calcistico. Invece in campo si deve avere il piacere di giocare al calcio e la mia squadra poche volte l'ha voluto quest'anno. Tutto mi si può rimproverare, ho pregi e difetti come tutti gli allenatori ma nessuno può negare che le mie squadre hanno sempre provato a giocare a calcio. A Castiadas questo è venuto meno e, quando mi sono visto in pericolo, ho detto: "Ora devo fare come dico io". La differenza? Sta nel gioco, col Latte Dolce abbiamo fatto un primo tempo molto buono, così come l'inizio ripresa, e non ho avuto dubbi nel riconfermare questa idea di gioco. Noi siamo una squadra tecnicamente non eccelsa e che ha bisogno di trovare l'entusiasmo attraverso il gioco. Il Castiadas veniva da un campionato vinto di Eccellenza con un 4-4-2 classico, con palla all'esterno e cross per Figos e Mesina che puntualmente la mettevano dentro, ma la serie D è un'altra cosa, ha uno spessore superiore con giocatori importanti per la categoria». 

 

L'allenatore viterbese non nega di aver rischiato di non essere in panchina nella sfida col Monterosi: «Abbiamo passato una settimana un po' così dopo l'1-4 col Latte Dolce. Mi ero dimesso ma devo ringraziare il presidente Pierpaolo Piu che, nonostante le 5 sconfitte di fila, ha tenuto duro e mi ha voluto. Questa vittoria gliela dedico perché non so quanti presidenti, dopo le tante sconfitte e nel vedersi quasi risucchiati al penultimo posto, avrebbero avuto la forza di dire: "Mister continuiamo". Speriamo che questa vittoria ci dia lo spirito per finire bene il campionato, noi ora non pensiamo ad una salvezza diretta, anche se la matematica ce lo permette, però arrivare ad un playout, dopo tutto quello che abbiamo passato e con le motivazioni giuste, non va fatto passare come una sconfitta ma deve essere una conquista. La squadra vista col Monterosi, con il carattere e la qualità, fa ben sperare».

 

Puccica ha incontrato il Monterosi all'andata e seguito diverse volte dalla tribuna: «L'ho visto soffrire con il Ladispoli e poi fare un secondo tempo strepitoso; andò malissimo all'andata nel derby col Flaminia; contro di noi a Castiadas giocò benissimo al primo tempo facendoci soffrire e poi andò in difficoltà nella ripresa e fu salvato da Frasca. Ha tanta qualità e diverse frecce nell'arco, nel primo tempo li ho visti un po' spenti, venivano da una grande vittoria fuori casa e, forse, non si aspettavano un Castiadas aggressivo e motivato. Poi coi cambi fatti da Mariotti sono passati col 4-2-3-1 e ci hanno costretti a giocare a cinque dietro. Il pallino del gioco era loro e quando hanno segnato l'1-2 mi sono ripassate in mente tutte le difficoltà attraversate quest'anno. Il terzo gol nostro è stato bellissimo col velo di Mesina per Milani. Il Monterosi è una grande squadra ma potenzialmente ha fatto poi il campionato che doveva fare visto che il Lanusei è fuori concorso, gioca bene al calcio e ha entusiasmo, l'Avellino non perderà più da qui alla fine, il Trastevere da tre anni lotta per vincere il campionato e il Latte Dolce è una società tra le più strutturate della serie D, economicamente molto forte e spinta dalla rivalità con la Torres per primeggiare a Sassari».

 

 

 

In questo articolo
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2018/2019
Tags:
35ª giornata