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Stefano Udassi, allenatore, Latte Dolce
«La società ci è vicina, ritroviamo quell'atteggiamento speciale»

Il Latte Dolce apre male il 2020, Udassi: «Attraversiamo un momento complicato ma dobbiamo invertire la rotta»

L'anno nuovo si è aperto come era finito il 2019, con una sconfitta. Il Latte Dolce ha aperto il 2020 con una sconfitta di misura (1-0) nella stracittadina contro la Torres e la vetta, occupata sempre dalla Turris con 42 punti, è schizzata a +10. In scia ai corallini sono rimasti i rossoblù di Mariotti a quota 38, seguiti dall'Ostia Mare (37) e dai biancocelesti (32). Il girone di ritorno è ancora tutto da giocare ma la squadra di Stefano Udassi deve cambiare assolutamente marcia, lo stesso allenatore sassarese suona la carica: «Non ci piace perdere, non ci è mai piaciuto, ma non cerchiamo alibi e non ne abbiamo mai cercato. A prescindere dalla partita giocata e dai numeri della classifica, a prescindere da quanto abbiamo fatto e dall'idea su cui poggia il progetto societario biancoceleste, abbiamo comunque il dovere di invertire la rotta, di ritrovare l'approccio e il rendimento di inizio campionato. Quell'atteggiamento che ci rendeva speciali».

 

Al tecnico e alla squadra non manca la fiducia del club: «La società ci è vicina, non ci fa mancare nulla ma, soprattutto, non ha mai fatto mancare il suo supporto, la sua presenza e la sua fiducia. Attraversiamo un momento complicato, ma non siamo soli. Le sconfitte sono un brutto boccone da digerire per chi fa calcio ma fanno parte del gioco. Affrontarle sapendo di avere una dirigenza alle spalle che ti incita a ripartire ma non ti schiaccia è quanto di meglio si possa chiedere. Dico e diciamo grazie alla dirigenza per questo, ma ora serve dare un segnale, una risposta. Vogliamo farlo e impiegheremo ogni singolo minuto del tempo trascorso in campo ad allenarci e poi giocare per fare sì che ciò accada. Non sono banalità o frasi fatte, è ciò che dobbiamo e volgiamo fare».

Mister Udassi non si tira indietro: «Dobbiamo assumerci delle responsabilità, io come mister e tutti i ragazzi come parti integranti del gruppo. I più grandi, soprattutto, devono essere ancora di più esempio per i giovani e segnare il passo proprio nei momenti in cui la situazione si fa difficile, ma non certo impossibile. So quanto valgono, li ho scelti e ho piena fiducia in ognuno di loro. Ma, proprio per questo, chiedo che mostrino e dimostrino ciò che sono e quanto valgono sul campo. Devono dare un esempio ai nostri giovani, su cui continuiamo a scommettere e che continuano ad essere elemento fondamentale del progetto calcistico biancoceleste».

L'allenatore sassarese crede nei giovani del vivaio: «L'anno scorso abbiamo preso un importante premio valorizzazione e Settore Giovanile e Scuola calcio hanno messo in bacheca importanti riconoscimenti che certificano la bontà del lavoro svolto. Gran parte dei fuori quota che giocano in prima squadra sono prodotto del nostro vivaio, penso fra gli altri a Pireddu, Gadau, Piga e Tuccio ad esempio. E ci sono 3/4 giovani del 2003 che vengono convocati e si allenano quotidianamente con la prima squadra. Domenica scorsa ha esordito in serie D il 2002 Alessio Pinna, come già accaduto in precedenza a Ubertazzi e Andrea Usai. I ragazzi che vengono dati in prestito rappresentano per noi un investimento in esperienza e crescita. Il mio rapporto con il responsabile del Settore Giovanile Gabriele Setti è continuo e costante, la società ha posto lo sviluppo e crescita del vivaio come punto fermo del suo agire: i giovani sono risorsa preziosa di cui ci prendiamo cura, sappiamo benissimo quanto sono importanti e quanta cura e attenzione dedichiamo al loro percorso, a più livelli».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2019/2020
Tags:
18ª giornata