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Il Porto Corallo alle porte del Paradiso, Cossu: «In Eccellenza? Sarebbe fantastico»
Il tecnico: «Col Tortolì giocheremo con gioia»

Il Porto Corallo alle porte del Paradiso, Cossu: «In Eccellenza? Sarebbe fantastico»

Alle porte del Paradiso. Il Porto Corallo è arrivato fin lassù, dopo un campionato ad inseguire il Pula, a superarlo e ad essere risuperato in dirittura d'arrivo, dopo lo spareggio vinto ai rigori contro l'Usinese e dopo aver pareggiato 2-2 a Dorgali nella prima giornata del Triangolare playoff. Ora c'è la sfida contro il Tortolì, l'ultima stagionale che, se vinta, regalerebbe quasi certamente l'accesso in Eccellenza. Dipende dal fatto che se si salvi subito il Sanluri (piuttosto improbabile che domenica vinca con due gol di scarto in casa del Cynthia dopo aver perso al Campu Nou 1-0) o che approdi in serie D la Torres (qui le probabilità aumentano sia che vinca i playoff nazionali o che venga ripescato). Il tecnico dei gialloneri Marco Cossu non vuole fare troppi calcoli: «Se dovessimo vincere, faremo assolutamente festa. Noi sappiamo che arrivare primi nel Triangolare significa andare in Eccellenza, che poi sia domenica stessa grazie al Sanluri oppure fra un mese per merito della Torres, va bene lo stesso». Si gioca a Villaputzu alle 16.30 e il Porto Corallo intende far rispettare il fattore campo. «Ci sarà un grande pubblico - continua Cossu - i campionati professionistici sono finiti e non ci sono più altre grandi partite se non quella di Sassari con la Torres. L'attesa è alta per una gara che coinvolgerà il Sarrabus e la vicina Ogliastra, sarà una grande giornata di sport e noi siamo felici di poterla vivere da protagonisti».

 

Mister Cossu come ci arriva la squadra a questo appuntamento decisivo?

«Direi molto bene sia dal punto di vista fisico che mentale. La squadra è motivata ed è consapevole dell'importanza dell'appuntamento che vale un'intera stagione, siamo pronti ad affrontare un avversario di valore come il Tortolì»

La classifica dice: Dorgalese 2 punti, Porto Corallo e Tortolì 1. Voi siete i favoriti se non altro perché giocate in casa

«Per me, in questo Triangolare la Dorgalese resta favorita in virtù del doppio 2-2 che ha fatto con noi e il Tortolì. Domenica un pareggio per 0-0 o 1-1 non è così improbabile e la squadra di Dessolis ritengo abbia il 40% delle possibilità mentre noi e Tortolì ne abbiamo il 30%. Poi è vero che entrambe abbiamo il vantaggio che queste percentuali ce le possiamo ancora giocare»

Il Porto Corallo ha terminato in crescendo il campionato, poi la lunga sosta vi ha "arrugginito" contro l'Usinese ed ora vi siete rifermati una settimana dopo il 2-2 di Dorgali

«È vero, contro l'Usinese non abbiamo giocato bene ma contro la Dorgalese abbiamo disputato una delle nostre migliori partite. Ora abbiamo avuto un'altra settimana di sosta, ma abbiamo lavorato con grande intensità e la sensazione che ho è che la squadra stia bene e farà molto bene domenica»

Parliamo del vostro avversario, che Tortolì è stato domenica scorsa nella sfida contro la Dorgalese?

«Ho visto un bel Tortolì che ha giocato molto bene nel secondo tempo rischiando anche di vincere la partita. È una squadra composta da giocatori di grande qualità come Corsi, Ruggeri, Melis e Porceddu, e giovani altrettanto validi come Diouf e Alex Podda. Insomma, la squadra di Pino Murgia è un bel mix di esperienza e gioventù, che probabilmente non si sarebbe trovata a giocare gli spareggi per non retrocedere se la società non avesse incontrato, stando a ciò che si legge, alcune difficoltà economiche»

Che cosa rappresenta per voi vincere la gara contro il Tortolì?

«Noi sappiamo che il nostro traguardo è quello, vincere il Triangolare perché dà un posto in Eccellenza. Sarebbe il coronamento di una stagione fantastica»

E se invece dovesse sfuggirvi il traguardo proprio all'ultima curva?

«Un risultato non può cambiare il valore di un lavoro. Essere arrivati fin qui significa aver raggiunto un importante obiettivo che rappresenta un momento di crescita elevato per un gruppo giovane che si è confrontato con avversari validi. Io sono orgoglioso dei miei ragazzi, tutti giocatori di qualità. Sono stati straordinari e con loro ho passato dieci mesi fantastici»

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In partite come queste che cosa deve mettere in campo la squadra?

«Ci vuole intensità, motivazioni e la mentalità giusta per saper leggere la partita, perché se è vero che queste gare sono decise da episodi ci vuole "testa" per tutti i 90'»

E queste prerogative ce le ha il Porto Corallo?

«Assolutamente sì, la squadra è tanto motivata e ambiziosa, ho la certezza che daremo tutto e che faremo la nostra solita gara così come abbiamo fatto a Dorgali, giocando con personalità di fronte a oltre 1000 spettatori»

Come si fa, invece, a non essere inghiottiti dalla pressione per una posta in palio così elevata?

«Per quel che ci riguarda, noi siamo contenti per essere arrivati a giocarci una gara così decisiva, felici di avere conquistato questa opportunità sapendo che tutto ciò che di bello può offrire questa sfida ce lo siamo meritato sul campo. Cercheremo di goderci questo spettacolo nel quale domenica saremo gli attori principali insieme con il Tortolì»

Ma mister Cossu ha avuto sin dall'inizio la percezione che questa squadra potesse arrivare fino ad un passo dall'Eccellenza?

«Abbiamo iniziato ad agosto con una settimana di ritardo, questo nostro mosaico è stato costruito nel tempo a differenza di Pula e Quartu 2000 che avevano programmato meglio la loro stagione. Poi vedevo che i giocatori aumentavano sempre più e che il gruppo cresceva e si formava, pian piano abbiamo capito di avere qualità e che potevamo giocarci anche noi le nostre chance»

Il gruppo lo plasma il tecnico, immagino che i grandi meriti dei risultati conseguiti dal Porto Corallo siano di Cossu

«Un allenatore può dare due cose: professionalità e un metodo di lavoro. Poi ci vuole necessariamente la disponibilità dei giocatori e la loro qualità tecnica e morale altrimenti non si va da nessuna parte. Io dico che i maggiori meriti dei successi della squadra ce li hanno i giocatori, come tecnico devo solo aiutarli nel loro percorso di crescita»

Fabio Salis

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2010/2011
Tags:
Sardegna
Intervista