Il Sorso si ferma ad undici metri dalla finale, Scotto: «Il Pomezia è una grande squadra, uscire per un episodio fa male ma la stagione è straordinaria»

Il Sorso si ferma ad undici metri dalla finale playoff. Il rigore (evitabile) del 2-1 messo a segno da Gamboni nel recupero fa qualificare il Pomezia ed interrompe il sogno dei romangini di inseguire la promozione in serie D. «Dispiace molto - dice il tecnico Pierluigi Scotto - i ragazzi hanno disputato una stagione importante e bella, giocata con un grande calcio e anche col cuore. Usciamo contro una grande squadra come il Pomezia, ho fatto i complimenti ai ragazzi, il calcio è fatto di episodi e veniamo puniti da quello nel finale che fa male. Finisce così, con la consapevolezza di aver dato tutto fino all'ultima goccia di sudore. Il Sorso ha dimostrato di essere una grande squadra, battendosi in tutti i campi a testa alta, non per niente siamo andati a vincere a Pomezia nella gara d'andata».

Sembrava fatta, il gran gol di Tedde su punizione (palla a baciare il palo sotto l'incrocio) aveva pareggiato il tiro (deviato da Chessa) di Gamboni, qualche minuto di sofferenza prima del fallo da rigore di Ngangue: «Stavamo controllando abbastanza bene e non vedevo nell'aria un gol loro, gliel'abbiamo regalato nell'occasione del rigore, bastava un po' di furbizia. Ma non buttiamo la croce su nessuno, i ragazzi vanno elogiati tutti quanti. Rosichiamo ma siamo artefici di una stagione straordinaria e potevamo raggiungere la finale. Rimane il rammarico, specie per come è arrivata l'eliminazione all'ultimo istante». Solo il tempo potrà dire se ci sarà uno Scotto-ter al Sorso: «Tutto può essere, ora c'è il rammarico ed è tutto prematuro, anche da parte mia. Il futuro non è scritto e bisogna vedere che succederà, si cerca di ragionare dopo esserci fatti passare la rabbia della gara».