«Contro il Buddusò mi aspetto una battaglia, poi penseremo all'Oschirese»
Il Telti si gode l'aria d'alta classifica, Bagatti: «Stiamo vivendo una favola, frutto del lavoro dei ragazzi»
Dall'alto del terzo posto in classifica, con 16 punti raccolti nelle prime otto uscite, il Telti non può più essere considerata una sorpresa, ma bensì una delle realtà più belle del girone. I ragazzi allenati da mister Giorgio Bagatti, dopo la strepitosa vittoria dello scorso campionato di Seconda Categoria, stanno stupendo i propri tifosi e tutti gli addetti ai lavori a furia di prestazioni eccellenti. Ciò che più conta è che la matricola terribile ha preso rapidamente confidenza con il torneo ed è pronta a giocarsi tutte le proprie carte per continuare a vivere questo grande sogno ad occhi aperti.
«E' una favola – ammette Bagatti -, non ci aspettavamo assolutamente di fare così bene, considerando che la squadra non è stata costruita per lottare con le prime, ma dopo otto giornate ci troviamo ad appena quattro punti dalla vetta. E' tutto frutto del lavoro svolto in questi mesi e della grande disponibilità di ragazzi: ho a disposizione un gruppo di 25 elementi e mi rendo conto che non è facile accettare di andare in panchina o ancora peggio in tribuna, ma quando sono chiamati in causa tutti si fanno trovare pronti ed è questo ciò che conta maggiormente. Per il resto, ci godiamo il momento: è ovvio che ci fa piacere stare la in alto, cercheremo di mantenere la posizione il più possibile, e per farlo scenderemo in campo sempre per vincere, a prescindere dall'avversario».
Nell'ultimo turno, a Nuoro contro il Santu Predu, il rischio più grande era proprio quello di sottovalutare l'impegno. «Come spesso capita, le gare contro le squadre che occupano le posizioni di bassa classifica sono le più difficili, perchè hanno urgente bisogno di punti e sono pronte a dare tutto. Di solito non esprimono un grande calcio, ma puntano tutto sull'agonismo e la foga. Proprio per questo è stato difficile sbloccare il risultato, anche se poi abbiamo costruito 7-8 palle gol limpide, soli di fronte al portiere; il match poteva chiudersi con un risultato più rotondo. Nell'ultima mezz'ora la squadra ha staccato la spina, può capitare di sentirsi appagati, ed è nato il loro gol; un po' mi dispiace, considerato che potevamo essere la seconda miglior difesa».
Oltre ad un pacchetto arretrato praticamente perfetto, il tecnico evidenzia un altro punto forte dei suoi. «Senza dubbio il collettivo, io punto molto sulla compattezza del gruppo e poco sul valore dei singoli, anche se avere degli interpreti di talento, come un bomber o un portiere, che possono fare la differenza in qualsiasi momento fa piacere a tutti. Tuttavia, sono convinto che la mentalità vincente della squadra sia l'aspetto che alla lunga pesi in maniera decisiva. Per il resto non posso lamentarmi, i ragazzi mi seguono per filo e per segno durante gli allenamenti, sicuramente un fattore positivo».
Le sconfitte rimediate alla seconda e terza giornata, contro Calagonone in trasferta e La Caletta in casa, sembrano ormai acqua passata. «Quando si vince un campionato spesso si rischia di peccare di presunzione, parlo per esperienza personale da calciatore prima che da allenatore. All'esordio abbiamo fatto una bellissima gara, dominando il Monti di Mola, una compagine che milita in Prima ormai da diversi anni; questo ci ha dato l'illusione che fosse tutto molto più semplice rispetto a quanto poi in effetti è stato: i due ko però ci hanno riportato immediatamente con i piedi per terra». La lezione è stata sicuramente importante. «Bisogna sudare tanto per ottenere buoni risultati in un torneo così difficile; per fortuna il gruppo non si è disunito, anzi si è ulteriormente compattato. Non pretendiamo di disputare una stagione al vertice come quella dell'anno scorso, eppure useremo tutte le armi a nostra disposizione, con grande umiltà, per vendere a caro prezzo la pelle».
Nelle ultime cinque gare il Telti ha racimolato ben quattro successi; l'unica nota stonata, il pareggio interno nella sfida contro il Golfo Aranci. «Peccato per il calcio di rigore sbagliato all'85', la vittoria sarebbe stata strameritata per quanto fatto vedere in campo, con il pallino del gioco costantemente nelle nostre mani. Il penalty non è stato calciato dal nostro specialista ma da un'attaccante che fatica a sbloccarsi; pensavamo potesse essere l'occasione giusta, perchè per una punta il gol è tutto, e quando non arriva subentra il nervoso, l'agitazione ti fa fallire anche le opportunità più facili».
I margini di miglioramento sono tanti. «A partire dalla fase offensiva; sono un allenatore che cerca di portare molti uomini nella metà campo avversario, ma c'è bisogno di maggiore freddezza e cinismo al momento della conclusione, considerato che creiamo tanto. Contro le grandi squadre, però, potremmo avere meno chance. La difesa invece ci offre ampie garanzie, proprio per questo sono fiducioso».
Il calendario ora riserva il confronto interno con il Buddusò. «Da calciatore, in venti anni di carriera, li ho incontrati parecchie volte: mi aspetto una compagine molto ostica e aggressiva, come sempre. Hanno degli attaccanti estremamente validi, che conosco personalmente, fanno della grinta una delle loro armi migliori, un aspetto da mettere sicuramente in preventivo. Sarà una partita maschia, dovremo stare molto attenti, perchè proveranno in tutti i modi a portare via il bottino pieno. Noi non giochiamo mai per il pareggio, manco in trasferta, figurarsi in casa. Son sicuro che ne verrà fuori una bella partita tra due squadre che proveranno a superarsi sino all'ultimo». Un risultato positivo potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio in vista del big match contro l'Oschirese. «Un incontro che ci farà capire realmente dove possiamo arrivare; non siamo li in alto per caso ma grazie al tanto lavoro fatto. Contro i granata non vogliamo recitare la parte dello sparring partner, ma cercheremo di fare la nostra partita, consapevoli di affrontare una vera e propria corazzata: bomber Canu è un giocatore di almeno due categorie superiori alla nostra, sarà importante arginarlo al meglio, ma tutta la squadra si esprime piuttosto bene, come ho potuto vedere con i miei occhi».