«Ancor di più legati ai nostri tifosi e la squadra sarà determinata»
Il Tempio a porte chiuse per due gare, Sechi: «Provvedimento grave e ingiusto, ci opporremo»
Il Tempio giocherà a porte chiuse le prossime due gare casalinghe, il derby col Calangianus del 9 novembre e quella contro l'Iglesias del 22, in quanto il Giudice Sportivo ha deliberato sia di revocare la precedente sospensione della sanzione di una gara da giocare in casa in assenza di pubblico e sia di disporne un'altra aggiuntiva in quanto, nella gara di domenica scorsa al Nino Manconi contro il Lanusei, si legge nell'ultimo comunicato, «sia l'arbitro che l'assistente arbitrale n.2 segnalano che il pubblico di casa insultava ripetutamente entrambi e proferiva frasi direttamente rivolte al direttore di gara aventi evidente natura di discriminazione "nazionale"». L'uno + uno sulle gare a porte chiuse, deciso dall'organo giudicante, è così spiegato: «Quanto accaduto nella partita in epigrafe dimostra che la sanzione irrogata, e poi sospesa, testé richiamata non ha portato all'effetto sperato, ossia ad un comportamento virtuoso da parte dei sostenitori della U.S. Tempio».
La decisione del Giudice Sportivo è stata fortemente criticata dal presidente del club gallurese Salvatore Sechi che, in un video postato sulla pagina social ufficiale, è intervenuto con queste testuali parole:
«La cosa mi ha lasciato molto perplesso e piuttosto contrariato. Non capiamo la motivazione anche perché, nell'ultima partita col Lanusei, non c'è stato assolutamente niente di scorretto, è stata una partita molto impegnativa, sotto la pioggia e i nostri tifosi organizzati hanno incitato, incessantemente, la propria squadra senza cercare nessun altro.
Questo è un calcio che inizia a non appartenermi più, perché nello stadio, gli arbitri che prendono delle decisioni - in una categoria in cui non c'è il Var e i cartellini di review - anche sbagliate e la contestazione all'arbitro c'è, c'è sempre stata e ci sarà sempre. Prendere provvedimenti nei confronti della nostra tifoseria, e quindi, indirettamente nei confronti della nostra società, la ritengo una cosa grave.
Bisogna prendersi questa responsabilità di allontanare il pubblico dagli stadi di Eccellenza, un bellissimo campionato che rappresenta i territori della nostra regione, perché noi, vietando le dirette televisive, favoriamo l'ingresso dei tifosi allo stadio. In particolare si sappia, che noi saremo sempre coi nostri tifosi; perciò questo provvedimento ci fa un po' arrabbiare, e ci opporremo con tutte le nostre forze in termini di legge, e ci lega ancor di più ai nostri tifosi. E posso garantire che la nostra squadra, se giocherà a porte chiuse e ne so qualcosa grazie al Covid con la mia precedente squadra (la Torres in serie D, ndr), sarà ancora più determinata.
Non accetto questo provvedimento, lo ritengo profondamente ingiusto e faremo di tutto per far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune».
 

 
 
 
 
 
 
 
